Crisi, self-publishing, "Io Scrittore", Mario Monti, Benedetta Parodi, Strega...

Articoli
di
Antonio La Gala
Si torna a parlare di self publishing, ma GeMS punta su un'alternativa "democratica" il torneo letterario "Io Scrittore", giunto alla terza edizione. Affaritaliani.it ne ha parlato con Stefano Mauri, a cui non piace l'accostamento tra il self publishing e "Io Scrittore"...

A Stefano Mauri (nella foto a sinistra, ndr), presidente e amministratore delegato del gruppo Gems, non piace l’accostamento tra il self publishing di cui tanto si parla in queste settimane (visto anche l’arrivo del sistema “Kindle Direct Publishing” di Amazon – leggi qui l’inchiesta di Affaritaliani.it) e “Io Scrittore”, il torneo letterario organizzato dal terzo gruppo editoriale italiano giunto alla terza edizione (qui i dettagli), e che finora ha visto Gems dare il suo marchio a 30 opere in formato e-book e a ben 6 in edizione cartacea:
“Sotto il profilo del merito, che interessa ai lettori che non vogliono
perdere tempo leggendo cento romanzi brutti per uno bello, l’editoria
normale è un campionato al quale partecipano solo concorrenti giudicati
idonei dagli editori e il più bravo vince una coppa. ‘Io scrittore’ è una maratona come la ‘StraMilano’.
Tutti si possono iscrivere, anche se non vincono si divertono e
migliorano, ma tra migliaia emergono i talenti naturali che poi possono
diventare campioni e cominciare a vincere le loro meritate coppe. L’autopubblicazione equivale ad andare a comprare una coppa in argenteria, rifiutando il giudizio di uno degli 8mila editori italiani e la competizione”.

Secondo i calcoli di Affaritaliani.it (qui)
a fine 2011 la quota di mercato degli e-book dovrebbe essere pari allo
0,1% circa del totale (a fine 2010 si era fermi allo 0,04%). Gian Arturo
Ferrari è convinto che l’editoria digitale si affermerà sul lunghissimo
periodo (qui l’intervista completa, ndr): anche lei la pensa così? L’arrivo del “Kindle Store” di Amazon, nell’immediato, imprimerà una svolta a questo mercato?

“Mi accontento di immaginare i prossimi anni. I libri dei quali abbiamo
proposto la versione e-book hanno venduto in questa forma tra lo 0,5% e
il 3,5%. Secondo me vuol dire che tra un paio d’anni per alcuni di essi
l’e-book rappresenterà il 10% delle vendite, che non è poco. Dico
questo perché dobbiamo sempre vedere le cose anche dal punto di vista
del singolo libro e del singolo autore del quale rappresentiamo gli
interessi sul mercato. L’evoluzione tecnologica sarà decisiva e non si
può prevedere cosa accadrà sul lungo periodo”.

Il 2011 non è stato un anno positivo per il mercato del libro
cartaceo: l’Aie parla di un “rallentamento”. Inoltre, a “fine ottobre si
registra un -0,7% sul totale del mercato, pari a -7,1 milioni di euro
di spesa in meno”. Il tutto, naturalmente, in un contesto di crisi
economica generale. E il gruppo Gems come chiuderà il bilancio annuale?
Quali dei marchi del gruppo hanno sentito più la crisi e quali si sono
difesi meglio?

“Noi siamo stati fortunati. Secondo Nielsen i due esordi di maggior
successo sono nostri: Clara Sanchez e Vanessa Diffenbaugh, ristampate
piu volte, hanno venduto molto piu di quanto ci aspettassimo. Quindi il
maggior balzo l’ha fatto Garzanti. Ma anche Longanesi e Nord hanno avuto
molti successi e Carrisi, Buticchi, Vitali e tanti altri autori hanno
dato il loro meglio. Inoltre, la forte crescita di Bollati Boringhieri,
nell’editoria più sobria e autorevole, è per noi motivo di orgoglio.
Dopo soli due anni la riportiamo al pareggio e quindi all’equilibrio e
all’indipendenza economica. Ovviamente cala Vallardi, privata della
Parodi (nella foto, ndr) ma purtroppo cala anche la Parodi privata della Vallardi. Mi spiace per entrambe, francamente era una bella storia”.

E’ ottimista per il 2012, o il “rallentamento” proseguirà?
“No, nessuno è ottimista. Monti non ha la bacchetta magica, anche se
credo che farà il meglio possibile per recuperare un po’ del tempo perso
in questi anni a discutere a causa del conflitto di interessi.
Sacrifici per tutti sono all’orizzonte. Certo i libri costano meno dei
viaggi e come sempre saranno un po’ più al riparo”.

Un’ultima curiosità: in un suo intervento pubblicato da Affaritaliani.it (leggilo qui, ndr)
lo scorso 11 aprile, lei aveva proposto dei cambiamenti al regolamento
dello Strega, tra cui il voto a rotazione. Cosa pensa delle novità
apportate allo statuto del premio, che non prevedono il sistema di
rotazione da lei auspicato?

“Si vede che questo è il massimo che si può fare… I membri del
Comitato direttivo sono personalità di statura, avranno fatto quello che
in coscienza poteva essere fatto partendo dalla situazione esistente.
E’ positivo che vengano coinvolti gli studenti, ma non mi sta bene che i
loro voti valgano meno. Ne potrebbero far entrare 60 selezionati
meritocraticamente, e però i loro voti farli valere come quelli degli
altri. Altrimenti si continua a far passare il messaggio che i giovani
valgono meno. I giovani valgono di più perché hanno davanti più anni.
Credo che Monti sarebbe d’accordo sia sul tono che sul contenuto di
questo mio intervento…”.

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