Sulla soglia della mezza età, Mathieu, che deve il suo nome all’amatissima madre francese, vive con la moglie in Sicilia, dove gestisce, senza troppo entusiasmo né successo, l’agenzia turistica che era stata di suo padre. Gli occhi furbi e di colore diverso di un piccolo venditore ambulante di fazzoletti al semaforo vicino alla sua agenzia gli rapiscono il cuore e risvegliano in lui quell’istinto paterno che non ha mai potuto assecondare. Il piccolo Samir per un breve periodo sembra essere il figlio che Mathieu non ha mai avuto e che avrebbe, forse, potuto cambiare la sua esistenza.
Il male degli uomini, però, è sempre in agguato e accade qualcosa di terribile, qualcosa che tormenterà la coscienza di Mathieu per anni, finché gli intrecci complessi e banali della vita non lo porteranno a fare i conti con i suoi errori e con il misterioso passato della sua famiglia. E tutto si chiarirà: Mathieu scoprirà che per ogni verità svelata, cento restano nascoste e che anche i ricordi d’infanzia possono celare segreti difficili da comprendere, ma che c’è sempre la possibilità di un nuovo inizio…
Roberto Mocher, napoletano di nascita, è un ingegnere chimico che ha rivestito negli anni più ruoli dirigenziali nel settore petrolifero. Oggi vive in Sicilia, dove per quindici anni ha collaborato come rubricista a un settimanale locale. Questo è il suo primo romanzo.