Cari concorrenti, sostenitori e curiosi di IoScrittore, viviamo tempi tanto incerti quanto eccitanti per chi ama i libri, tempi in cui le teorie sul self publishing e l’evoluzione che quest’ultimo è destinato a imprimere al mondo editoriale assumono toni di volta in volta tragici o euforici; morte della scrittura, anzi no sua rinascita; fine dell’editoria anzi sua resurrezione…
Siamo tutti nel mezzo di un dibattito in cui nessuno può pensare di avere ancora l’argomentazione conclusiva. Ma una cosa è certa, per chi dell’editoria ha fatto il suo mestiere per certa e irreprimibile passione: l’editoria non cesserà mai di avere la sua preziosa funzione di discreta e competente mediatrice tra le esigenze espressive di un singolo e le aspettative di una comunità di lettori. E la tecnologia, in quest’ottica, non può che ampliare, affinare, rinnovare tale funzione.
Ne eravamo certi, in Longanesi, quando, grazie prima di tutto all’inedito sostegno “peer to peer” di altri scrittori/concorrenti di IoScrittore, Valentina D’Urbano e Silvia Longo si sono affacciati sul mondo del libro raccogliendo consensi e lettori ben al di là del perimetro del concorso.
Siamo quindi particolarmente fieri di ribadire l’importanza di IoScrittore alla luce di un nuovo, prezioso traguardo raggiunto da un altro suo concorrente: Ignazio Tarantino che, con Sto bene è solo la fine del mondo ha vinto il Premio Kihlgren 2104.
Si tratta di un primo, e certo non ultimo importante riconoscimento prima di tutto del talento di Ignazio e poi di IoScrittore, il primo concorso letterario che ha il merito di individuare in chi scrive il primo e più imparziale giudice dei manoscritti inviati.
Il giudizio degli altri concorrenti è stato infatti presto suffragato da voci di grande esperienza, come quella ad esempio di Giovanni Pacchiano, che sulle pagine di Sette, Corriere della sera di questo romanzo scriveva: «…Tarantino ha compiuto un prodigio… Il libro si colloca senza nessuna enfasi fra le grandi voci riconoscibili e autorevoli per stile, ritmo, timbro, degli ultimi cent’anni: penso a Gadda, a Soldati, a Berto».
Era dunque solo questione di tempo, prima che altri premi di editoria “tradizionale” si accorgessero di tanto talento e lo premiassero.
Un grande abbraccio dunque a Ignazio, con mille auguri per il suo futuro di scrittore. E un caldo invito a tutti voi a leggere, diffondere e sostenere questa nuova voce della narrativa italiana, nata anche al vostro contributo.Un saluto,
Giuseppe Strazzeri
Direttore Editoriale Longanesi Editore
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