Scrivere un libro: i consigli di 5 grandi scrittrici di gialli e noir.
Da Patricia Cornwell a Kathy Reichs a P.D. James…
“Se volete fare gli scrittori, prima di tutto dovete imparare a dare maggior forza alle parole perché le parole sono l’impalcatura. Non è importante disporre di un vocabolario più ampio, tanto per utilizzare delle parole insolite, ma più ne avete meglio è. E leggete molto e, soprattutto, leggete gli scrittori migliori. Non per copiarli, ma per vedere come scrivono e per imparare da loro…” Queste sono le parole di P.D. James scrittrice britannica di grande successo: celebre è la serie che ha per protagonista il detective Adam Dalgliesh, pubblicata in Italia da Mondadori.
A partire da oggi, IoScrittore pubblicherà un “segreto” al giorno di 5 signore del giallo, del thriller o del noir, scritti da Luca Crovi, critico, conduttore per nove anni della trasmissione Tutti i colori del giallo in onda su Radiodue e autore di Noir – Istruzioni per l’uso.
Scoprirete stili di vita curiosi, attitudini, consigli di stile e di metodo preziosi per scrivere un romanzo che abbia il respiro dei grandi successi letterari.
Inizieremo oggi con i luoghi che scatenano la fantasia (consigli di P.D. James).
Toccherà poi a Lady Agatha (Christie) fra vasche da bagno e alberghi di quart’ordine, impareremo da Patricia Highsmith a “trasformare” in chiave letteraria piccoli episodi quotidiani, da Kathy Reichs l’importanza della ricerca, da Patricia Cornwell l’importanza di certe fiabe, terrificanti quanto la più nera realtà.
PRIMA PUNTATA
I luoghi che scatenano la fantasia di P.D. James
Per la britannica P.D. James, la creatrice dell’ispettore Dalgliesh i luoghi sono un punto fondamentale per costruire romanzi di suspense, specie quelli isolati e di mare. I paesaggi contribuiscono a dare atmosfera e carattere ai romanzi.
Il luogo fa parte della mia immaginazione creativa. Si può trattare di un posto nuovo oppure di un posto che ho avuto modo di conoscere benissimo. E mi dico, “Ecco dove è successo tutto.” La storia parte proprio da lì.Adoro trovarmi nei pressi del mare, soprattutto in località dove ci sia pochissima gente. Molti dei miei libri sono ambientati sulle coste orientali dell’Inghilterra, coste piatte, ricche di canneti, di paludi e di uccelli. Cieli a perdita d’occhio. Credo che vi prevalga un senso di solitudine e anche un po’ di desolazione. Ci sono, inoltre, molte splendide chiese antiche e delle abbazie in rovina. Insomma, si tratta di un’area dell’Inghilterra che è estremamente romantica, forse non tanto bella agli occhi di qualcuno, ma per la sottoscritta vi regna un’atmosfera che si sposa benissimo con la letteratura di genere.
Per P.D. James il romanzo poliziesco può essere considerato a tutti gli effetti il vero romanzo sociale dei giorni nostri.
Lo è sempre stato perché si occupa dei problemi di tutti i giorni della gente. Spesso, è più facile farsi un’idea di com’era l’Inghilterra di un certo periodo, attraverso la narrativa di genere, rispetto ai romanzi cosiddetti mainstream. Credo che valga soprattutto per una scrittrice di gialli come Dorothy L. Sayers, grazie alla quale sappiamo esattamente come fosse lavorare in un ufficio londinese prima della guerra oppure lavorare nelle aree paludose prima della guerra. Se i miei libri sopravvivranno — spero davvero che lo facciano — mi auguro che possano fornire alla gente un’idea di come fosse vivere tra la fine di un millennio e l’inizio di quello successivo, nell’Inghilterra del Ventesimo Secolo, con tutti i suoi problemi.
Senza morti una buona storia sarebbe difficile da costruire, forse non avrebbe un senso e non risulterebbe nemmeno così appetibile per i lettori.
L’omicidio è un po’ il cuore di questi romanzi perché concentra le emozioni più forti in un momento. E poi ci interessa maggiormente sapere chi ha ammazzato la vittima che non chi ha rubato una collana di diamanti, per esempio. Dunque, è importantissimo portare la realtà fondamentale della morte nel cuore di un romanzo.
E ci sono regole che possono essere seguite per scrivere una storia nella maniera migliore. Certi che seguendole si possa ottenere un risultato credibile. La scrittura ricorda la James comporta attenzione, documentazione e disciplina.
Una buona detective story deve essere prima di tutto un buon romanzo. Se volete scrivere un buon romanzo, se volete fare gli scrittori, prima di tutto dovete imparare a dare maggior forza alle parole perché le parole sono l’impalcatura, la materia prima del nostro lavoro. Non è importante disporre di un vocabolario più ampio, tanto per utilizzare delle parole insolite, ma più ne avete meglio è. E leggete molto e, soprattutto, leggete gli scrittori migliori. Non per copiarli, ma per vedere come scrivono e per imparare da loro come io ho imparato da Jane Austen, Graham Greene e Evelyn Waugh. E poi scrivete, esercitatevi. Non si diventa scrittori solo col pensiero. Lo si diventa imparando a scrivere. Non credo che faccia nessuna differenza iniziare con dei racconti o persino tenere un diario, descrivere semplicemente quello che ci è successo oppure provare a scrivere un romanzo. Scrivete! E poi dovrete essere davvero aperti alle esperienze. Dovrete mostrare empatia con la gente, essere in contatto con altre persone, parlare con altre persone e imparare quel che c’è da imparare su di loro e non solo su voi stessi.
La struttura narrativa non va mai sottovalutata quando ci si mette davanti alla macchina da scrivere. Bisogna conoscere bene la metodologia degli inquirenti, il linguaggio dei criminali, la psicologia dei serial killer. Bisogna avere una storia da raccontare ma bisogna anche conoscere il mondo in cui sarà ambientata. Non si può essere impreparati per scrivere gialli o noir. Come non si può esserlo per scrivere qualsiasi altro tipo di letteratura.
Se volete scrivere dei gialli dovrete tenere in grande considerazione la struttura e pensare se siete in grado di creare un nuovo detective che risulti interessante, che sia un professionista o meno, cercare di farsi venire in mente un detective che sia davvero diverso da tutti quelli che già esistono. Dovrete condurre le vostre ricerche, dovrete studiare il lavoro della polizia, scoprire come opera la polizia. Per esempio, se nella vostra storia viene commesso un omicidio, dovete sapere chi interviene, quali sono i suoi doveri, cosa fa. Dovrete informarvi sui metodi della polizia scientifica. Insomma, dovrete informarvi sui dettagli tecnici. Tutte cose in più che dovrete fare se intendete scrivere un giallo, ma ovviamente la detective story è anche questo. Se invece la storia che scrivete è diversa, pur rimanendo nell’ambito del noir, potrebbe non esserci l’intervento della polizia. Però, soprattutto se scrivete un giallo, dovrete fare ricerca. Per il resto, vale tutto quello che vale per ogni altro tipo di romanzo.
Luca Crovi è critico, conduttore per nove anni della trasmissione Tutti i colori del giallo in onda su Radiodue e autore, tra i numerosi libri che ha scritto, di Noir – Istruzioni per l’uso.
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