È in libreria, pubblicato da Tea, Acqua morta di Michele Catozzi, romanzo vincitore dell’edizione 2014 del torneo letterario IoScrittore, promosso dal gruppo GeMS.
La trama ci fa tornare alla Venezia del 1981: una giovane coppia, appartata su una panchina dei giardini della Biennale, a Sant’Elena, viene aggredita: il ragazzo resta ucciso, la ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che rende impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che archiviare il caso. Il romanzo ci porta poi nella Venezia di oggi, dove dalle acque della laguna affiora un cadavere: si tratta di Mirco Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e vittima troppo illustre per passare inosservata. Se le autorità vorrebbero archiviare la faccenda come suicidio, il commissario Nicola Aldani, incaricato delle indagini, riconosce inequivocabili i segni dell’omicidio. È un caso scomodo e a complicarlo ci si mette anche quel commissario Zennari, ormai in pensione, che pretende aiuto per chiudere una storia ormai dimenticata, risalente a quarant’anni prima, l’aggressione ai giardini della Biennale… Ma nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli indizi si inquinano… Sullo sfondo della vicenda, vivida e inconfondibile, sta Venezia: l’altana sul tetto, dove Aldani ama rifugiarsi; la laguna davanti alle Fondamenta Nove, dove il pilota del commissario fa sfrecciare il vecchio Toni, la lancia in dotazione alla Polizia; il dialetto, che risuona nella calli e lungo i rii; le acque e le nebbie, complici di misteri e custodi di verità.
Stefano Res, direttore editoriale di TEA, spiega così perché ha scelto questa storia: “Se dicessi che nel valutare un romanzo giallo l’intreccio poliziesco è tra le ultime cose che considero, credo che verrei aspramente criticato. Diciamo quindi che la solidità di quell’intreccio la do per scontata: ci deve essere. Quello che mi interessa di più, e che tende a colpirmi, è la resa di un luogo, di un ambiente. Non l’esattezza geografica o storica (anche queste sono scontate), bensì la resa di un luogo attraverso lo sguardo di un autore, la personalità di quello sguardo. Allo stesso modo con i personaggi e il protagonista: mi interessa la visione del mondo di quei personaggi come si evince dalle loro azioni, dalle loro scelte, dalle loro parole. I fatti, insomma, si accertano; le persone invece si conoscono. Luogo, personaggi e protagonista che non siano la mera proiezione dell’autore, né che rappresentino per lui un pretesto, ma che siano interessanti “da conoscere”. Cosa che ho trovato in Acqua morta.»
L’autore Michele Catozzi ha partecipato a cinque edizioni del Torneo prima di arrivare alla vittoria e dice ai torneisti che «non bisogna mai mollare, che devono essere i primi a credere fino in fondo nel proprio sogno». La sua avventura a IoScrittore è raccontata nel suo blog.
L’APPUNTAMENTO: In occasione di Bookcity, sabato 24 ottobre alle ore 15,30 nella sala Viscontea del Castello Sforzesco, saranno proclamati i vincitori di IoScrittore 2015, torneo letterario che dà voce a nuovi autori e nuovi immaginari. Oltre a Michele Catozzi parteciperanno Stefano Mauri, Luigi Spagnol, Eugenio Trombetta Panigadi, Claudio Semenza e Matteo Gamba; modera Antonio Prudenzano.
Fonte: www.illibraio.it
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