Un segreto che i grandi scrittori conoscono: saper creare personaggi minori indimenticabili. Ecco i punti da sapere.
Uno dei grandi problemi che un aspirante scrittore deve affrontare durante la stesura del proprio romanzo riguarda i personaggi secondari: come si fa a creare personaggi minori indimenticabili?
Un dubbio che in realtà affligge anche gli scrittori con più esperienza, un normale intoppo che richiede però un’attenzione particolare.
È importante che i lettori rimangano affascinati e possibilmente si identifichino con i protagonisti delle nostre storie, ma un grande scrittore deve essere in grado di trattare altrettanto accuratamente gli altri personaggi che, anzi, aiutano a rivelare tratti fondamentali dei protagonisti.
Riuscireste a immaginare un Signore degli anelli in cui Frodo Baggins non è accompagnato dal fedele amico e Samvise Gamgee?
È dunque necessario comprendere il ruolo che i personaggi minori ricoprono in una storia per poter essere capaci di descriverli in modo corretto! Ecco alcune nozioni fondamentali che ti aiuteranno nel tuo percorso di scrittura.
Per prima cosa, è indispensabile fare la distinzione tra personaggi COMPARSA e SECONDARI:
COMPARSA: personaggi ai margini della storia che si limitano a rendere più realistico il contesto nel quale avvengono singoli momenti del racconto, sono generalmente oggetto di una breve (se non inesistente) descrizione.
SECONDARI: “Devono sovrastare i protagonisti, essere alla pari o fare solo da contorno?”. La risposta la si deduce dal loro RUOLO:
- Sono aiutanti del protagonista (o anche dell’antagonista) e un punto di appoggio: permettono al lettore di essere maggiormente informato riguardo le dimensioni temporali/spaziali nel quale il protagonista ha vissuto e vive.
- Completano l’identità dei protagonisti, aiutano a comprendere meglio l’ambiente umano in cui essi si muovono.
- Sono necessari per la creazione di sottotrame, determinano punti di svolta e rottura all’interno della storia.
Ancora prima di iniziare a scrivere, potrebbe essere utile avere uno schema (anche solo mentale) per la caratterizzazione di un personaggio secondario, dati i seguenti elementi:
- Coerenza e credibilità
- Descrizione fisica
- Descrizione caratteriale indiretta : visione del mondo, ideologia…
Lo stile può cambiare a seconda del personaggio trattato o rimanere invariato.
La personalizzazione dei personaggi secondari
Tramite i dialoghi e le diverse espressioni linguistiche (talvolta anche dialettali) è possibile fornire al lettore informazioni riguardo i personaggi coinvolti: provenienza, livello di istruzione, idee, carattere, classe sociale…
Basti pensare ai racconti del commissario Montalbano, dove il fattore linguistico contraddistingue le opere di Camilleri e dei suoi personaggi: pescatori, contadini, nobiltà siciliana, bambini e anziani costituiscono la piccola società vigatese, ognuno caratterizzato con cautela e distinto per la propria identità.
Compresi questi strumenti essenziali, adesso sta a voi prendere carta e penna e iniziare a ideare i personaggi memorabili che animeranno le vostre storie!
Romanzi da leggere con grandi personaggi secondari
J.K. Rowling è una maestra nel dare spessore ai personaggi secondari, tanto da renderli assolutamente indimenticabili. Tralasciando gli antagonisti, che ricoprono un’importanza pari ai coprotagonisti e non possono rientrare tra i personaggi secondari, ecco una serie di caratteri minori su cui porre l’attenzione: il gigantesco Hagrid che ama mostri pericolosi come fossero gattini, la svagata Luna Lovegood, il padrino di Harry Potter Sirius Black, come anche Dobby, l’elfo domestico. Certamente un’autrice a cui ispirarsi, non solo per scrivere fantasy.
L’imperatore Adriano, protagonista di questo lungo romanzo in forma di lettera, si trova a riflettere sulla propria vita, nel momento in cui, confessa, “comincio a scorgere il profilo della mia morte”. Emerge così la figura tragica, passionale, ombrosa del giovanissimo amante: Antinoo. Ricordato dagli occhi del protagonista, emerge con potenza inaudita.
Pur essendo Sandokan il protagonista indiscusso, il personaggio secondario di Yanez riesce talvolta a rubargli persino la scena. Del suo passato si sa poco, è descritto attraverso secche pennellate: “di media statura, robustissimo, dalla pelle bianchissima, i lineamenti regolari, gli occhi grigi, astuti, le labbra beffarde e sottili, indizio di una ferrea volontà.” e sembra quasi di averlo davanti.
Ambientato nell’Inghilterra degli anni Venti, il romanzo inizia con l’infanzia di Jacob per poi seguirlo fino all’età adulta. La storia è raccontata soprattutto attraverso la prospettiva delle varie donne che hanno accompagnato la vita del protagonista. Sono proprio loro, i personaggi secondari, a far vivere Jacob.
Un libro geniale ed eclettico considerato il capostipite del romanzo moderno. Grazie alle volute e continue digressioni, la comparsa del protagonista Tristram Shandy viene rimandata all’infinito, dando spazio a una miriade di personaggi secondari. Alla fine ci si chiede: sono personaggi minori o i veri protagonisti?
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