La metonimia è una figura retorica di significato (chiamata anche tropo). L’etimologia della parola “metonimia” proviene dal greco μετωνυμία, il cui significato è “scambio di nome”.
Il funzionamento di questa figura retorica si basa sul trasferimento del significato di una parola a un’altra. Le parole tra cui avviene lo scambio devono appartenere allo stesso campo semantico ed essere legate da un rapporto logico qualitativo, cioè di tipo spaziale, temporale, causale o materiale.
Ecco le relazioni logiche su cui si possono basare le sostituzioni, e i rispettivi esempi di metonimia nel linguaggio quotidiano:
Ecco alcuni celebri esempi di metonimia utilizzata da poeti italiani del passato:
“…
Mentre Rinaldo così parla: fende
Con tanta fretta il suttil legno l’onde
Che con maggiore a logoro non scende
Falcon ch’ai grido del padron risponde:
Del destro corno il destro ramo prede
Quindi il nocchiero, e mura, e tetti asconde
San Giorgio a dietro, a dietro s’ allontana
La Torre e de la Fossa e di Gaibana.
…“
(L. Ariosto, Canto XLIII, Ottava 63, Orlando furioso)
“…
ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.
…”
(D. Alighieri, Canto XXVI, Inferno)
“Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, mi vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de’ tuoi gentili anni caduto
…”
(U. Foscolo, In morte del fratello Giovanni, in Poesie)
Sia in Dante sia in Ariosto osserviamo l’utilizzo della metonimia materia/oggetto, in cui “legno” sta a significare barca. In Foscolo, invece, “pietra” sostituisce la tomba del fratello.
“…
Tutta vestita a festa
la gioventù del loco
lascia le case, e per le vie si spande;
…”
(G. Leopardi, Il passero solitario, in Canti)
In questi versi di Leopardi troviamo una metonimia astratto/concreto: con la parola “gioventù” si indicano i giovani del paese.
“…Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D’in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
…”
(G. Leopardi, A Silvia, in Grandi idilli)
In A Silvia c’è invece una doppia metonimia. “Carte” sta per i libri o per le pagine dei libri composti di carta (metonimia materia/oggetto), ma anche l’aggettivo “sudate” scambia la causa (la fatica dello studio) con l’effetto (il sudore).
“…
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar
…”
(G. Carducci, San Martino, in Rime Nuove)
Infine, tra i versi di Carducci, ecco una metonimia che sottostà alla logica contenente/contenuto: qui il poeta con la parola “tini” indica il mosto in essi conservato.
La differenza tra la metonimia e la sineddoche è molto sottile: la sineddoche, infatti, funziona con lo stesso identico meccanismo. A essere diversi sono i rapporti che intercorrono tra i termini il cui significato viene scambiato, poiché parliamo di sineddoche solo quando la relazione tra i termini è di tipo quantitativo, e cioè quando le parole sono legate da una logica del tipo:
Quando viene chiesto di riconoscere le figure retoriche, è facile anche confondere la metonimia con la metafora. Come fare quindi per distinguerle? In generale, quando ci si trova di fronte a una metonimia va tenuto a mente che il trasferimento di significato avviene all’interno dello stesso campo semantico (bicchiere-acqua), cosa non necessariamente vera per la metafora. Inoltre, per chiarirsi le idee è utile cercare di capire se i due termini in causa sono legati dai rapporti logici elencati in precedenza: in tal caso si tratterà di una metonimia o di una sineddoche, e non di una metafora. Se vuoi saperne di più, ecco l’approfondimento dedicato proprio alla metafora.
Fonte: www.illibraio.it
Scarica gli ebook gratuiti di IoScrittore.
Tanti consigli per migliorare e rendere efficace il tuo romanzo fin dalla prima pagina.
In che modo si cattura l'interesse del lettore fin dalle prime pagine? - Edizione 2023
Gratis i consigli di scrittura degli autori bestseller e dei loro editor. - Edizione 2023
Condividi