Dal 15 novembre è in libreria il primo dei romanzi selezionati per la pubblicazione alla fine della scorsa edizione di IoScrittore. Si tratta di A che distanza è il cielo, di Bruno Manca, pubblicato da TEA: una storia delicata e profonda, che ci insegna l’importanza di guardare sempre verso il cielo anche se si è inchiodati a terra. Amelia, la giovanissima protagonista e voce narrante, sogna di diventare pilota di linea, ma la realtà della grave malattia cardiaca di cui soffre la confina nella sua camera, da dove può viaggiare solo con la fantasia grazie al simulatore di volo che il padre le ha costruito. Con il suo diario di bordo, Amelia ci dà conforto e speranza, accorciando magicamente la distanza tra noi e il cielo, tra i sogni più grandi e il difficile quotidiano. Anche noi, come Amelia, possiamo misurare la distanza che ci separa dal cielo, per scoprire che è molto minore di quello che può sembrare…
Abbiamo intervistato l’autore del romanzo, che vive a Roma.
Come e perché hai deciso di partecipare a IoScrittore?
Ho conosciuto questo torneo letterario per caso, navigando nel web. Ho deciso di partecipare perché ho trovato innovativa la logica che lo anima: lettori appassionati e aspiranti scrittori che leggono e valutano i manoscritti iscritti al torneo: originale e costruttiva come idea, oltre che avvincente e sfidante. Senza nulla togliere alle classiche modalità per tentare la pubblicazione, ovvero l’invio diretto del manoscritto alle case editrici, IoScrittore offre un confronto franco e costruttivo partendo dal basso, da persone comuni che amano leggere buone storie e che provano a scriverne una. Del resto chi decreta il successo di un romanzo sono proprio i lettori, alla fine. Per me IoScrittore è una scuola di scrittura formidabile e vivificante, stimolante e ottima nella cura contro l’ego.
Lo consiglieresti a un aspirante scrittore?
Eccome. Aspiranti scrittori, dateci dentro e iscrivetevi! IoScrittore è una palestra unica e irripetibile per imparare a scrivere e a mettersi in discussione su quanto scritto.
Quali libri ti hanno ispirato durante la scrittura?
Durante la scrittura di A che distanza è il cielo ho letto diversi libri e manuali cartacei e online, scritti da piloti e professionisti del settore. Mi sono serviti per entrare nella logica del volo e del lavoro dei piloti di linea. Anche questi libri, seppur tecnici, mi hanno dato numerosi spunti narrativi. In ogni strumento di bordo e in ogni manovra o procedura di volo ho trovato risonanze incredibili con la nostra esistenza e le domande di senso e significato che l’essere umano si pone, soprattutto nei momenti critici, quelli caratterizzati da avarie più o meno severe. Mi hanno ispirato tantissimo anche tutti i libri sul volo di Antoine de Saint-Exupéry. Una vera manna dal cielo questo pilota capace di fare miracoli appena la sua penna atterrava sulle pagine del taccuino. E, a proposito di cielo, mi è servito tantissimo leggere il libro più diffuso al mondo: la Bibbia. Più mi tuffavo nelle sue pagine, più si aprivano paesaggi interiori ricchissimi di suggestioni e di spunti di riflessione.
Buona fortuna dunque alla giovane Amelia e al suo autore in libreria e buona lettura a chi vorrà trascorrere qualche ora in loro compagnia.
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