Il libro in una frase
Un vecchio ritrova sé stesso e il gusto della vita nel confronto con le forze della natura, nell’accettazione del proprio passato e, soprattutto, nell’acquisire la consapevolezza che è impossibile staccarsi definitivamente dagli affetti e dalle emozioni.
Amici di scaffale
Dai tempi lontani del liceo i classici greci sono rimasti i miei più fedeli e autorevoli amici di scaffale. Accanto a essi negli anni, spinto dalla passione per la vela, ho accumulato scaffali sterminati di libri sul mare e sulle barche, molti dei quali sono diventati buoni amici. Preferisco quelli di scrittori che sono anche veri uomini di mare: Conrad e Melville sopra a tutti, e, fra i più recenti, Björn Larsson, Bernard Moitessier, Carlo Sciarrelli. Più che amica chiamerei compagna di vita l’Odissea, un autentico miracolo letterario: nei quasi tremila anni trascorsi da quando la scrisse un autore di cui nulla si sa, nemmeno se sia veramente esistito, nessun’altra opera è mai riuscita a esprimere con altrettanta poesia il fascino del mare e dell’avventura.
Segni particolari
Il protagonista, coetaneo dell’autore, è un anziano, ha settantaquattro anni quando racconta la sua storia a uno sconosciuto. Ho concepito il romanzo come una meditazione sulla vecchiaia. Poi ha preso altre vie, colorandosi di thriller e di avventura. Tema di fondo rimane la vecchiaia, età per molti aspetti spiacevole ma interessante. A renderla tale è che, come in un’adolescenza al contrario, si passa dal mondo adulto, con il suo carico di impegni e responsabilità, con i suoi ruoli ben definiti, a una nuova fase di irresponsabilità e innocenza, quasi un ritorno all’infanzia. Con l’adolescenza condivide inquietudini, timori e speranze alla ricerca di una nuova identità, che per l’anziano sarà quella finale.
Altro segno particolare che accomuna autore e protagonista: entrambi non amano parlare di sé stessi, essere al centro dell’attenzione. Eppure, per qualche centinaio di pagine, il protagonista si confessa a uno sconosciuto. Per l’autore vale quanto acutamente osserva Philip Roth: “Il romanzo fornisce a chi lo inventa una trama menzognera in virtù della quale esprime la sua indicibile verità.”
Dove e quando
La vicenda del romanzo si svolge pochi anni fa, ma il quando non ha molta importanza, essendo rari i riferimenti all’attualità. Il dove invece conta: gli eventi raccontati sono ambientati nel golfo del Leone, luogo in cui, come ben sanno i naviganti, l’amabile Mediterraneo può mostrare il suo volto più aggressivo e selvaggio. Mai illudersi che il mare sia amico dell’uomo. Al più, come scriveva Conrad, è complice della sua inquietudine.
Tag
mare, barca, tempesta, abbandono, rinascita, Mediterraneo, morte
Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore
Mi piace la formula del torneo. L’autore è il peggior giudice del proprio romanzo, seguito a ruota da amici e parenti, talvolta condizionati dall’affetto e dalla gentilezza. Il parere di lettori anonimi, per di più accomunati dalla stessa passione per la scrittura, è il migliore che si possa ottenere, anche se non ha il potere taumaturgico di rassicurare totalmente l’autore sulla validità di ciò che scrive. L’idea della pubblicazione era molto lontana dalle mie aspettative, ritenendo statisticamente improbabile risultare fra dieci eletti su 3800 partecipanti. Le speranze si erano azzerate quando, leggendo i dieci romanzi da valutare, ne ho trovato due che mi sembravano dal punto di vista letterario migliori del mio. Scoprirmi fra i vincitori è stata una vera sorpresa. Magari sarà, in età non più tenera, una nuova avventura che inizia.
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