Fin dall’antichità, la neve è stata considerata dagli esseri umani una presenza misteriosa e sfuggente, capace di trasformare il paesaggio e la vita quotidiana in poche ore, ma anche di evocare tanti ricordi e di risvegliare antiche emozioni.
Del resto, contemplando il candido manto di cui riveste il mondo, sarebbe quasi impossibile restare indifferenti davanti alla sua bellezza e fragilità, elementi che di frequente hanno trovato espressione anche nelle parole di grandi scrittrici e scrittori, in grado di catturarne in poche righe tutto l’incanto.
Da Louisa May Alcott a Lewis Carroll, passando per Vivian Lamarque e per Gesualdo Bufalino, ecco quindi alcune tra le più belle frasi sulla neve tratte dalla letteratura, in cui l’arte della parola si fonde con le suggestioni di un mondo quasi cristallizzato, sospeso tra sogno e realtà…
Cominciamo da un’autrice che viene spesso associata alla stagione invernale e al periodo natalizio, ovvero Louisa May Alcott (1832-1888), che nel romanzo Jack e Jill. Incontro alla vita (Giuseppe Carabba Editore, traduzione di Laura Babini) dedica proprio alla neve un incipit fatto di brio, stupore e allegria:
«Viva la neve!» era il grido generale in un chiaro pomeriggio di dicembre, mentre tutti i ragazzi e le ragazze del villaggio di Harmony, stavano godendosi all’aria aperta la prima buona nevicata della stagione.
Una scena che ci sembra quasi di conoscere a memoria, perché anche noi, quando i primi fiocchi annunciano l’arrivo dell’inverno, ci sentiamo d’un tratto trasportare in un’altra dimensione. Lo sapeva bene il romanziere e drammaturgo inglese John Boynton Priestley (1894-1984), che nella raccolta di saggi Apes and Angels (Methuen & Company) scriveva:
La prima nevicata non è un semplice evento, è un evento magico. Si va a letto in un tipo di mondo e ci si sveglia in un altro completamente diverso, e se questo non è un incanto, allora ditemi voi cosa lo è.
Incanto e magia: si direbbe che siano queste le parole chiave con cui ci riferiamo alla neve – in particolare, poi, se con le sue manifestazioni abbiamo una certa familiarità. Secondo il poeta Gesualdo Bufalino (1920-1996), infatti, come leggiamo nel suo Il malpensante. Lunario dell’anno che fu (Bompiani), conoscere da vicino la neve ci segna per la vita:
Nascere nei paesi di neve è un sigillo che non si cancella, l’esistenza intera se ne colora. Per gli altri, per noi, rimane la neve dei libri, del cinema, o quella, conosciuta per caso, in un’alba forestiera, con occhi bambini.
Ma a cosa si deve tanto potere sui nostri stati d’animo? Una risposta degna di nota la troviamo in una delle frasi sulla neve pronunciate dalla scrittrice canadese Antonine Maillet (1928). Tra le pagine del suo primo romanzo, Pointe-aux-Coques (Leméac), apparso nel 1958, l’autrice appunta infatti questa breve ma toccante riflessione:
La neve possiede questo segreto di ridare al cuore un alito di gioia infantile che gli anni gli hanno impietosamente strappato.
Eccolo, dunque, l’effetto più potente che la neve sortisce su di noi: darci la sensazione di tornare indietro nel tempo, di toccare di nuovo con mano la nostra infanzia, di riconnetterci con la felicità delle piccole cose. Un po’ come descrive il noto scrittore inglese Lewis Carroll (1832-1898) nel suo Alice attraverso lo specchio (Garzanti, traduzione di Milli Griffi):
Senti la neve contro i vetri della finestra? Che suono dolce! Come se uno stesse baciando la finestra dal di fuori. Forse la neve vuol bene agli alberi e ai campi e li bacia così soavemente! E poi li copre ben bene, sai, con una coperta bianca, e forse dice: “Andate a letto, cari, andate a letto, cari!”
E concludiamo con una frase sulla neve – anzi, con una poesia – che a sua volta si ricollega all’immaginario dell’infanzia, suggellando il rapporto che esiste tra i suoi fiocchi bianchi e la sensazione di tenerezza e protezione che ci pervade. Si intitola Nessuna coperta ed è contenuta nella raccolta Poesie di ghiaccio (Einaudi Ragazzi) di Vivian Lamarque (1946):
Nessuna coperta
nessuna al mondosa ricoprire
come fa lei:la neve è la mamma
che vorrei
Fonte: www.illibraio.it
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