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Anteprima: 70 esordi letterari in arrivo nel 2025

26 Dicembre 2024 |
di
Antonio Prudenzano (@PrudenzanoAnton)
L’anteprima – Quali sono gli esordi di narrativa italiana più attesi del 2025? Quali le tendenze, i generi narrativi e le tematiche protagoniste? Torna il nostro speciale dedicato ai debutti in arrivo. E se il '900 è lo scenario di molte delle opere in uscita, Napoli gioca un ruolo centrale in tanti libri. Tra i temi ricorrenti, l'identità di genere, il lutto, la coppia e...

Cresciuta negli ultimi anni, rimane decisamente alta l’attenzione da parte di case editrici, librerie, media culturali, premi letterari, social e critica verso le scrittrici e gli scrittori all’esordio. Lo conferma il numero di debutti pubblicati, che si mantiene notevole.

Non a caso, i libri d’esordio, proposti da grandi e piccoli marchi lungo l’intera annata e non più soprattutto nei primi mesi dell’anno, fanno spesso capolino nei piani alti delle classifiche. Per fare due esempi recenti, dopo il debutto-bestseller di Francesca Giannone, che ha segnato il 2023 – e non solo – con La portalettere, proposto da Nord, nel 2024 è arrivato quello di Milena Palminteri con Come l’arancio amaro, edito da Bompiani.

Le stesse modalità di scouting si sono ampliate: da un lato si conferma il ruolo giocato dalla piattaforma Wattpad (in particolare in ambito romance e young adult), dall’altro è in ascesa il peso delle agenzie letterarie e delle scuole di scrittura (la Holden di Torino, ma non solo), senza dimenticare il variegato mondo del self-publishing e la presenza di alternative, pensate appositamente per aspiranti esordienti, come il torneo letterario gratuito IoScrittore (l’unico promosso da un grande gruppo editoriale, GeMS, editore di questo sito), che nel 2024 ha compiuto 15 anni.

Se da un lato la quantità di romanzi d’esordio resta elevata, inevitabilmente non tutti i debutti godono della medesima visibilità: in un contesto in cui la concorrenza è in ascesa, diventa dunque importante dare il tempo ad autrici e autori agli inizi di crescere; le nuove voci vanno attese, accompagnate e sostenute.

Alla luce di queste premesse, anche in vista del 2025 abbiamo scelto di dedicare un ampio speciale ad alcuni dei debutti narrativi di cui si parlerà nei prossimi mesi. A firmarli, scrittrici e scrittori di ogni età. Si tratta, ovviamente, di testi legati a generi narrativi differenti, che si rivolgono a pubblici diversi.

Come in passato, non avendo la possibilità di leggere con così largo anticipo le oltre 70 opere dei futuri debuttanti, per costruirlo ci siamo basati sulle segnalazioni e le presentazioni da parte delle case editrici. Le informazioni che abbiamo raccolto sulle biografie, sulle trame e sullo stile, sono quindi quelle scelte dagli editori per presentare le diverse opere. Ci sarà tempo, nel corso del 2025, per soffermarsi su alcune delle uscite che troverete segnalate qui di seguito, anche dando voce direttamente ad autrici e autori.

In questa fase ci si può limitare a dare conto delle tante pubblicazioni in arrivo e osservare eventuali tematiche ricorrenti, o a notare altri elementi comuni: a questo proposito, ad esempio, più di un romanzo d’esordio in arrivo nel 2025 è ambientato nel passato (il ‘900 è lo scenario di molte delle opere citate); al tempo stesso, si può notare come diversi esordi arrivino da Napoli, città che gioca un ruolo centrale in molti libri; tra i temi affrontati ricorrenti, troviamo poi l’identità di genere, il lutto e la coppia. Inoltre (e fa piacere notarlo), molte autrici e autori hanno cominciato scrivendo racconti per riviste (al tempo stesso, tra i debutti in arrivo non ci sono raccolte di racconti). E non sono pochi gli esordienti che vivono all’estero.

Quanto ai generi narrativi, sono diverse le saghe familiari, come pure le storie di formazione generazionali, in minoranza in noir. Anche nel 2025, tra l’altro, ci sarà spazio per giovani autrici romance sotto pseudonimo partite dalla piattaforma Wattpad.

In generale, non mancano le opere con l’ambizione di arrivare al grande pubblico.

eleonora daniel la polvere che respiri era una casa

Iniziamo questo viaggio, nel tempo e nello spazio, con il presente narrato da Eleonora Daniel, che il 21 gennaio firma per Bollati Boringhieri La polvere che respiri era una casa. L’autrice, nata a Milano nel 1995, vive a Roma ed è editor e caporedattrice di Accento edizioni: il suo debutto narrativo viene presentato come un “romanzo generazionale che parla la lingua universale dei sentimenti“. La storia segue una coppia come tante: due giovani che si innamorano e acquistano una casa in costruzione, simbolo del loro amore ancora in divenire. Con il passare del tempo, tra litigi, sogni e momenti di condivisione, decidono di avere un figlio, ma il percorso si rivela più complesso del previsto. Ad accompagnare il debutto di Eleonora Daniel, le parole di scrittrici e scrittori come Matteo B. Bianchi (che lavora con l’autrice ad Accento), Antonella Lattanzi (“Un esordio luminoso che, senza cadere in facili sentimentalismi, racconta come le storie d’amore finiscono e come le storie, tutte le storie, nascono”), Marco Rossari e Giorgio Vasta.

silvia napolitano quel confine sottile

Sempre per Bollati Boringhieri, il 18 febbraio è in uscita Quel confine sottile, che inaugura Black Note, nuova serie di narrativa noir, italiana e straniera, della casa editrice torinese. L’autrice, Silvia Napolitano, è sceneggiatrice per il cinema e la televisione (I bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre). Napolitano, che ha fatto parte della giuria del Premio Solinas per vent’anni, insegna inoltre Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia. Veniamo alla trama del suo primo romanzo: Fabrizio Mieli, psicoanalista, ha in cura Zac, un ragazzino schizofrenico, bello come un elfo e che ha per amici solo bambini morti. Un giorno Zac gli racconta di aver trovato nel fiume il corpo senza testa di un’adolescente: un cadavere vero, questa volta, non uno dei suoi fantasmi. È quello di Juliette, tredici anni, francese, scomparsa da un campeggio appena fuori Roma qualche giorno prima. L’indagine è affidata a Bruno Ligabue, commissario tormentato che scopre una pista inquietante: il proprietario di un bar frequentato da giovani offre alcol, e forse altro, a ragazzine vulnerabili. Una prima traccia in un caso che si annuncia oscuro e complesso…

gli anni dell'abbondanza maria costanza boldrini

Nord, casa editrice di riferimento quando si parla di saghe familiari, inaugura il 2024 con Gli anni dell’abbondanza, romanzo d’esordio di Maria Costanza Boldrini, in uscita il 10 gennaio. L’autrice, laureata in Lingue e specializzata in giornalismo, vive in Francia dove lavora come traduttrice freelance e redattrice per Una parola al giorno, sito dedicato all’approfondimento linguistico ed etimologico. Ambientato a Valchiara, un piccolo borgo del centro Italia affacciato sul mare, il romanzo segue la storia dei Contini, una famiglia semplice e laboriosa che conduce un’esistenza modesta ma dignitosa. Tutto cambia quando Beata, la giovane figlia, decide contro il volere materno di lavorare alla Regia Fabbrica dei Sigari. Qui si manifesta in lei un misterioso “miracolo”: la suaabbondanza, un dono che le attira l’affetto delle colleghe e il sospetto dei superiori. Quella di Boldrini è presentata come “un’appassionante saga generazionale che attraversa un secolo di storia italiana, dalla fine dell’Ottocento agli anni del benessere, passando per due guerre mondiali, il ventennio fascista e i mesi dell’occupazione nazista”.

Restiamo in casa Nord per parlare di altri due esordi attesi in arrivo nel corso 2025, che esplorano temi radicati nella storia e nella cultura del nostro Paese. A maggio esce La levatrice di Bibbiana Cau, ostetrica originaria di Oristano: ambientato in Sardegna nel 1917, il romanzo vede protagonista Mallena, una levatrice che assiste nei parti le donne più povere del paese in cambio di piccoli doni, a fatica sufficienti per sostenere la sua famiglia. Con il ritorno dalla guerra del marito Jubanne, Mallena spera di ottenere un sussidio, ma le manca il titolo di studio necessario. Quando viene assunta al suo posto Angelica, un’ostetrica diplomata arrivata dal continente, tra le due donne si crea un rapporto teso, che incarna lo scontro tra culture e modelli di medicina diversi.

Ad agosto sarà poi pubblicato La femminanza di Antonella Mollicone, romanzo storico ambientato nella prima metà del Novecento in un piccolo paese del Lazio meridionale. Al centro della storia edita da Nord c’è la “Cerchia“, un luogo di incontro riservato alle donne sposate, dove queste si confidano, si sostengono e condividono sogni e paure. L’autrice, che vive a Roccadarce, il borgo che ispira l’ambientazione, è laureata in Lettere Classiche, specializzata in Archeologia Cristiana e Scienze demo-etno-antropologiche. Oltre a insegnare, è direttrice artistica del “Labirinto dei musei” ed è stata titolare di Bibliotè, libreria-caffè letterario nel centro storico della città di Sora.

Mara Carollo promettimi che non moriremo

Il ‘900 è anche l’ambientazione del primo (conteso) romanzo di Mara Carollo, Promettimi che non moriremo, in libreria a marzo per Rizzoli: l’autrice, nata a Thiene nel 1979, laureata in Filosofia e da dieci anni insegnante in una scuola superiore di Padova, narra la storia di una donna lunga un secolo. Il cuore della trama è la “vita travolgente” di Caterina che, nata tra le montagne venete, racconta una civiltà contadina oggi scomparsa. “Le due guerre, il passaggio dalla campagna alla città, la miseria e la dura fatica per darsi un’altra vita possibile, e la ferma consapevolezza che l’ideologia è solo un lusso per i ricchi. E tutte le cose che fanno una vita: i rimpianti, gli errori, le ossessioni”.

martino giordano variazioni sul tema

Torniamo nel presente per parlare di Variazioni sul tema (a metà febbraio per Solferino), primo libro di Martino Giordano, che ha due personaggi principali: Lidia, brillante violoncellista ventitreenne del conservatorio di Palermo, con una famiglia che la sostiene e una fidanzata pianista, Dalila. E che, alle soglie di un importante concorso alla Philharmonie di Berlino, si confronta con un’urgenza che non può più ignorare: sta vivendo in un corpo che non le appartiene e sente il bisogno di intraprendere un percorso di transizione. Parallelamente conosciamo Leo, un giovane gay dal passato enigmatico, che cerca di sopravvivere a una vita precaria a Praga, tra motel fatiscenti e una tormentata ricerca di sé. Una notte, dopo un’aggressione, l’incontro con Selene, una drag queen, gli cambia il destino, dando vita a un rapporto complesso e trasformativo. Le vicende di Lidia e Leo, apparentemente separate, si scoprono più intrecciate di quanto sembri, in un romanzo che esplora temi di identità, coraggio e trasformazione personale. L’autore, nato a Palermo nel 1997, si è laureato in Lettere e ha vissuto a Praga e a Torino, dove oggi vive, e ha pubblicato un racconto nell’antologia Quasi di nascosto, progetto di Accento edizioni dedicato ad autrici e autori under 25 ispirato al lavoro di Pier Vittorio Tondelli, negli anni ’80 con Transeuropa.

Wild swimming Giorgia Tolfo
Arriviamo a Wild Swimming di Giorgia Tolfo in uscita a metà gennaio per Bompiani: due giorni dopo essere entrate in contatto tramite una dating app, J. e la protagonista del libro, si incontrano sul binario di una stazione londinese. Sanno poco l’una dell’altra, ma hanno scambiato foto delle loro librerie lasciando che siano i loro gusti letterari a parlare. L’attrazione fra loro è subito fortissima, l’intimità dei corpi precede quella dei pensieri. J. viene dal Canada, ha un compagno cui è legata da una relazione etica non monogama, è in fuga da un ricordo difficile anche solo da pronunciare. La narratrice è invece cresciuta in una piccola città veneta, ma da quando ha diciotto anni vive in grandi città europee, alternando l’euforia di quegli spazi nuovi con un senso di sradicamento. “Insieme trovano il coraggio per tuffarsi nelle acque non protette del desiderio e del dolore, per nuotare attraverso i fondali della memoria fino a trovare le parole per raccontare la propria storia”. L’autrice, classe ’84, ricercatrice, traduttrice e co-fondatrice del FILL (Festival of Italian Literature in London), vive a Londra e ha scritto anche per il nostro sito.

Cambiamo ancora genere narrativo, ma rimaniamo a parlare di Bompiani. A inizio febbraio è previsto il debutto narrativo di Flavia Gasperetti, con La verità quando arriva è una tempesta, un retelling letterario del Re Lear. L’autrice, dottore di ricerca in storia contemporanea, lavora come traduttrice editoriale di narrativa e saggistica, ma anche come traduttrice tecnica nei campi della comunicazione e dell’informazione. Gasperetti, tra l’altro, ha partecipato ad antologie come Quello che hai amato (Utet, 2015, a cura di Violetta Bellocchio), e I figli che non voglio (Mondadori, 2022, a cura di Simonetta Sciandivasci), e ha pubblicato un saggio con Marsilio nel 2020: Madri e no. Ragioni e percorsi di non maternità. Veniamo dunque al nuovo libro, partendo da una citazione: “Ogni famiglia è un reame in miniatura”. Renata e Gabriella lo sanno meglio di tutti, perché il loro padre, Learco, è sempre stato un sovrano assoluto: architetto di successo, uomo affascinante, con i suoi umori e i suoi mutevoli amori le ha rese le donne che sono oggi, ricche eppure fragili e poco felici. Ma loro hanno sempre accettato tutto di lui, anche Cora, la nuova, giovanissima moglie per cui ha perso la testa e che sembra avergli regalato una nuova giovinezza. Fino a che la vecchiaia irrompe nella vita di Learco, sotto forma di un’ischemia che lo colpisce nel cuore della notte.

Restiamo in casa Bompiani raccontare del libro di Luca Mastrantonio, classe ’79, dal 2011 al Corriere della Sera (è caposervizio del settimanale Sette). Il giornalista, che insegna Comunicazione multimediale all’università IULM di Milano e che ha firmato saggi come Irrazionalpopolare (Einaudi, 2008, con Francesco Bonami), Intellettuali del piffero (Marsilio, 2013), Notti magiche – Atlante sentimentale degli anni Novanta (UTET 2017, con Errico Buonanno) e Emulazioni pericolose – L’influenza della finzione sulla vita reale (Einaudi, 2018), con Piombo e latte, in uscita a marzo, per la prima volta si avvicina alla narrativa: il suo nuovo libro, tra romanzo e memoir, riflette “sul pensiero magico che può salvarci o perderci per sempre”. Si tratta di un’opera particolare, che si muove dall’assassinio di Dirk Hamer mentre dorme su una barca in Corsica (nella notte del 17 agosto 1978), all’utopia di una cura alternativa per i tumori. Così, in Piombo e latte c’è spazio, tra le altre cose, per il processo al suo presunto assassino, Vittorio Emanuele di Savoia, e per lo stesso autore, “che nel mare davanti all’isola di Cavallo cerca il bandolo di una matassa che affonda nelle nostre più profonde paure, nelle nostre più irragionevoli speranze”.

ho elenora daniel bollati

Parliamo di un altro giornalistaFerdinando Cotugno, autore di saggi come Italian Wood (Mondadori, 2020) e Primavera ambientale – L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022), che si appresta a debuttare con la sua prima opera narrativa. Nato a Napoli nel 1982, Cotugno è curatore della newsletter e del podcast Areale per Domani, e conduce il podcast Ecotoni, dedicato ai boschi italiani. L’11 marzo Guanda pubblicherà Tempo di ritorno, un memoir che si presenta come “un’autobiografia climatica“. “Anche se l’ecologia è stata il centro della mia vita e il cambiamento del clima è una delle mie paure più grandi”, scrive Cotugno, “la mia famiglia è stata un tempo una piccola nazione fondata sui combustibili fossili, un minuscolo emirato napoletano del carbone e del gasolio…”. Questo libro è il racconto in prima persona, “struggente e a tratti ironico”, dell’incontro tra due generazioni che attraversano i mutamenti geografici e economici dell’Italia, e non si capiscono più, ma devono ritrovarsi prima che sia troppo tardi. “Un viaggio nella storia delle nostre famiglie, nel paesaggio industriale di Napoli, di Milano, del mondo globale” per ricordarci che “l’ecologia è l’amore di chi non ha alternative. Non abbiamo un altro posto dove andare, ma abbiamo delle storie da cui partire per immaginare un futuro, magari non perfetto, ma possibile”.

Restiamo in ambito memoir per un esordio che farà parlare: Il mondo sulle spalle – Una storia famigliare e politica, in libreria per Mondadori a gennaio. L’autore è Giulio Napolitano, classe ’69, professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università degli Studi Roma Tre, figlio dell’ex presidente della Repubblica e qui al suo debutto narrativo dopo volumi e saggi di carattere accademico nelle più varie materie del diritto pubblico e comparato: un racconto “in cui il pubblico e il privato, le vicende individuali e quelle collettive, il tono formale e quello scherzoso si alternano e contaminano continuamente”. Il mondo sulle spalle è “il peso che Giorgio Napolitano ha spesso sentito su di sé durante la sua lunga vita politica”. Come si spiega nella presentazione, attraverso lo sguardo di Giulio entriamo nella casa di Monteverde in cui è ha passato l’infanzia con i genitori e il fratello maggiore Giovanni, nei corridoi di Botteghe oscure dove il padre incontrava gli altri dirigenti del Partito comunista, nell’appartamento al rione Monti in cui Giorgio condivideva ogni passo importante con sua moglie Clio, nelle stanze di Montecitorio e infine in quelle del Quirinale, teatro di giorni sereni ma anche di momenti delicati. E riviviamo “da un’angolazione intima e inconsueta i principali tornanti della storia d’Italia dell’ultimo cinquantennio”, dal compromesso storico al terrorismo, dalla fine del PCI allo scoppio di Tangentopoli, dalla nascita del bipolarismo fino al salvataggio dell’Italia da una rovinosa crisi finanziaria e al tentativo di avviare un programma di riforme…

beneficio d'inventario di marco follini

Rimaniamo in ambito politico: nella prefazione a Beneficio d’inventario, esordio narrativo (tardivo, come nel caso precedente) di Marco Follini, in uscita a marzo per Neri Pozza, il giornalista politico Filippo Ceccarelli sottolinea: “Questo libro è un debito, una resa dei conti e insieme una cura. Fra la telefonata di un emerito presidente della Repubblica divenuto sciamano della Repubblica in disfacimento e un biglietto ritrovato nella custodia di un violino scorre l’intima storia politica d’Italia”. Deputato dal 1996 al 2006 e Senatore dal 2006 al 2013, con un passato da leader dei giovani democristiani, ex consigliere di amministrazione della Rai, e ex vicepresidente del Consiglio, Follini, dunque, si aggiunge al gruppo di politici-romanzieri, e qui narra “una storia di potere“. Che inizia quando il protagonista (e voce narrante), lo stesso ex segretario dell’UDC, riceve una telefonata dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che gli rivela che suo padre era uno dei capi di Gladio, organizzazione militare segreta…

Ancora un debutto tardivo: Giunti a metà febbraio propone Istella mea, “un romanzo dal respiro vastissimo, che spazia da una Sardegna selvaggia e piena di fascino all’Argentina sterminata e malinconica degli emigrati e mette in scena uomini e donne dominati da passioni estreme, da amori e odi che il tempo non spegne e non attenua”. L’autore, Ciriaco Offeddu, nato nel 1948, si è laureato in Ingegneria all’Università di Pisa e ha poi viaggiato per il mondo come manager di multinazionali. Ha conseguito un master in Creative Writing alla City University di Hong Kong e ha scritto in inglese e in italiano saggi, articoli e testi narrativi. Ora, a 75 anni, l’esordio per una grande casa editrice, con un libro, che porta nella Nuoro dei primi anni ’60, che dimostra che alcuni incontri possono cambiare per sempre il corso di una vita.

Restiamo nel ‘900, questa volta sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza: in autunno Veronica Santoro esordisce per Ponte alle Grazie con L’interprete, un romanzo storico. Al centro, una protagonista femminile complessa e affascinante: Delia, giovane interprete per i nazisti nella Verona occupata del 1943, che accetta la tragedia di schierarsi dalla parte sbagliata per amore. Tra collaborazionismo, resistenza e attrazione per il nemico, Delia affronta dilemmi morali che la liberazione renderà ineludibili, costringendola a fare i conti con le proprie scelte. L’autrice, nata e cresciuta a Verona, è laureata in storia e filosofia. Lavora come addetta alle relazioni con l’estero e collabora con la rivista Coordinamento Adriatico, dedicata alla storia del confine orientale italiano. Nel 2021 ha vinto il concorso Racconti nella Rete e ha pubblicato racconti brevi in antologie curate da Castelvecchi e Historica Edizioni.

erica cassano la grande sete

Rimaniamo nel periodo della Resistenza, ma ci spostiamo dal Veneto alla Campania, già citata come scenario di alcuni dei debutti narrativi previsti per il 2025. A questo proposito, in casa Garzanti a inizio marzo si attende il conteso esordio di Erica Cassano, classe ’98, con La Grande Sete: l’autrice propone “uno spaccato inedito sulla storia del Dopoguerra”, a ottant’anni dalla liberazione dal nazifascismo. La casa editrice sottolinea lo “stile vivido e accattivante, in grado di evocare odori, suoni e colori della Napoli degli anni Quaranta“. Napoli, non a caso, è co-protagonista del romanzo, ambientato nel 1943, in un capoluogo campano dove persino l’acqua scarseggiava, tranne nella “casa del miracolo“, in cui Anna vive con la sua famiglia. L’autrice, Erica Cassano, nata a Maratea, ha frequentato il liceo classico e proseguito gli studi con una laurea triennale in Lettere Moderne e una magistrale in Filologia Moderna a Napoli. Ha vissuto alcuni mesi a Parigi prima di frequentare la Scuola Holden di Torino.

Sempre a Napoli è nata nel 2000 Fosca Navarra, che a maggio esordisce per minimum fax con La notte fa ancora paura. Navarra, che ha pubblicato diversi racconti su riviste letterarie, e la raccolta di poesie Perdutamente (Ensemble, 2023), sta per laurearsi in Lettere Classiche, e nel suo primo romanzo racconta le vite – intrecciate, seppur appartenenti a terre ed epoche diverse e distanti – di sette donne, “che si ritrovano parte di una stessa memoria individuale e collettiva, sperimentando il fardello di una condizione femminile che, da che mondo è mondo, si tenta con ogni mezzo di addomesticare proprio perché potenzialmente libera, dirompente e pericolosa”.

Anche Guanda presenta un altro esordio destinato a far parlare di sé nei prossimi mesi, anch’esso ambientato in Campania: a giugno è infatti in programma l’uscita di Il miracolo di Lorenza Sabatino. L’autrice, originaria di Napoli, a sua volta ha frequentato la Scuola Holden. I temi centrali del suo primo libro, ambientato nel capoluogo campano, sono il miracolo e la scaramanzia. Il romanzo si svolge in un albergo di famiglia: un bambino di sette anni, dopo aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere, scappa dall’hotel e viene investito da una macchina parcheggiata in salita a cui cede il freno a mano. Muore, ma poi resuscita e la vita di tutti viene stravolta: l’albergo diventa una sorta di pellegrinaggio-attrazione per tante persone che sperano in un miracolo. Ma una domanda tormenta la sorella, narratrice della storia, chi è stata l’ultima persona a vedere il bambino prima del miracolo? E quindi, cosa ha visto Tommaso?

La stessa Nadia Noio, in uscita per Fazi a giugno con Tornerà la primavera, è cresciuta tra Napoli e la sua provincia. Classe 1992, è laureata in Archeologia e Storia delle arti e ha un Diploma di Specializzazione in Beni Archeologici conseguito all’Università di Padova, dove da poco ha ottenuto il dottorato di ricerca in Storia, Critica e Conservazione dei Beni Culturali. Noio, che lavora come archeologa e vive nella stessa Padova, ha scritto una saga familiare che porta a fine ‘800, un romanzo corale “in cui si incrociano i destini di personaggi indimenticabili. “Un affresco memorabile dell’Italia, dall’Unità alla fine del ‘900″, che attraversa l’orrore delle due guerre, il miracolo economico e il Sessantotto”. Un libro “ricchissimo di storie e personaggi”, sostenuto da “una lingua ricca e sontuosa”.

Proseguiamo con un altro debutto legato alla Campania: quello di Michela Panichi, napoletana classe 2000, è un percorso in ascesa, dai corsi di Lalineascritta, sotto la guida di Antonella Cilento, alla vittoria del Campiello Giovani nel 2020 con il racconto Meduse, fino alla finale del Premio Italo Calvino. La giovane autrice, che ha partecipato alla quinta edizione del Master di scrittura seriale di Rai fiction, a metà maggio pubblica con nottetempo il suo primo romanzo, La Cecilia, definito dalla giuria del Calvino “un delicato approccio al tema dell’identità di genere”. La trama porta a Ischia. Siamo alla fine anni ’90: Cecilia condivide il nome con quello di un anfibio, una creatura “dalla doppia vita”. Durante l’estate dei suoi tredici anni, mentre il matrimonio dei suoi genitori è in crisi e il ciclo mestruale ancora tarda ad arrivare, inizia ad andare in una nuova spiaggia, ai Maronti, e lì conosce Alba. Scambiata per maschio dai suoi nuovi amici, Cecilia dice di chiamarsi come suo fratello, Luca. Ai Maronti è maschio, con i suoi genitori è femmina. La scoperta della sessualità, che arriva insieme ai sogni in cui compare l’animale che porta il suo nome, la costringe infine a svelare la bugia, così come si svela il tradimento di suo padre. Cecilia dovrà quindi cercare e scoprire chi è veramente e chi vuole essere.

matteo quaglia volevamo magia

Restiamo con nottetempo, che a fine gennaio pubblica Volevamo magia, il romanzo d’esordio di Matteo Quaglia, descritto come “un racconto avvincente e ipnotico sui sogni che possono trasformarsi in incubi“. L’autore è nato in un piccolo paese di montagna, e vive a Trieste, città in cui ha studiato e lavora. Nel corso degli anni ha pubblicato racconti su diverse riviste letterarie.  Il narratore di Volevamo magia, un trentenne impiegato in una compagnia di assicurazioni a Trieste, ha una vita all’apparenza ricca di soddisfazioni. In realtà è ossessionato dalle proprie ambizioni frustrate che incarna in Ludovica, un’ex studentessa di Lettere, appassionata di Carrère, Houellebecq e Tarantino, con la quale ha vissuto una breve storia ai tempi dell’università. Si mette così sulle tracce di Ludovica, che ha lasciato Trieste poco dopo un incidente mortale capitato a un loro amico, e si convince che quella figura per lui misteriosa e pericolosa custodisca un segreto.

Il mantello di Rut paolo rodari

Paolo Rodari, giornalista e vaticanista classe ’73, a metà gennaio firma per Feltrinelli Il mantello di Rut, in cui racconta della cosiddetta “Shoah romana” ispirandosi a una storia vera: quella di un gruppo di bambini ebrei salvati da un prete cattolico che li ha nascosti in una stanza segreta – ancora oggi visitabile – nella chiesa della Madonna ai Monti. Scritto sotto forma di una lunga lettera di un prete che racconta la sua vera storia alla bambina ebrea che ha salvato, il suo primo libro narrativo parla di fede, vocazione, spiritualità e amore, e spinge a interrogarsi sulle responsabilità della Chiesa cattolica per l’antisemitismo.

Dare voce a un disagio, esplorare un malessere profondo, personale ma anche generazionale: è quello che fa Sara Colombo, 30 anni, con il suo esordio narrativo, Vivere perché le cose avvengano, in libreria a maggio per Ponte alle Grazie. Nella presentazione del romanzo si spiega che, “nonostante il desiderio di porre fine alla propria vita perché fonte insostenibile di dolore, il doppio, perturbante protagonista” del suo debutto “non cede e accoglie il desiderio di darsi un’altra possibilità”. È un percorso trasformativo quello che il protagonista attraversa, accompagnato dai terapeuti, dai genitori, da un amico quasi immaginario e dalla voce narrante, che si fa anch’essa personaggio, svelando gradualmente l’anima dell’autrice. Il libro “nasce dall’urgenza di iniettare come veleno su carta bianca, per liberarsene, una rabbia soffocata“, e si presenta come una “voce autentica e anticonformista”. Nata a Monza e residente a Milano, Colombo ha studiato pianoforte, composizione, oboe e medicina vibrazionale, con un focus sulla cantoterapia.

Che fare quando si eredita una casa infestata? Filomena, una “medium di provincia” che evoca fantasmi a sua insaputa, è pronta a scoperchiare il passato per poter diventare finalmente se stessa. A patto di non prendersi mai troppo sul serio… A febbraio Einaudi ospita il debutto narrativo di Marina Pierri, con Gotico salentino. L’autrice, si spiega nella presentazione, rinnova “la tradizione del feuilleton” e la contamina “con l’immaginario nero e giocoso di Tim Burton”. Pierri (qui una nostra intervista) non è un’esordiente assoluta: giornalista e critica televisiva, già direttrice artistica di FeST – Il Festival delle Serie Tv di Milano, è attiva in rete e ha firmato saggi come Eroine – Come i personaggi delle serie TV possono aiutarci a fiorire (Tlon, 2000) e Lila (Giulio Perrone, 2023).

Rimaniamo in Salento e rimaniamo in casa Einaudi: ispirato alla storia vera della bisnonna dell’autrice, Clementina di Giuliana Salvi è “un romanzo che non si dimentica, grazie alla forza di un personaggio femminile estremamente contemporaneo”: una donna tutta gesti, utopista e femminista di pancia, che ha fondato tra le mura di casa sua una scuola improvvisata e diversa da tutte le altre, cambiando il destino di decine di ragazzini e ragazzine in una Lecce che, nella prima metà del Novecento, sembra alla periferia di tutto.

Cambiamo scenario, ma non editore: tre amici e un campo di patate; tutt’intorno, la Valle d’Aosta. Nella collana Unici di Einaudi ospita Macaco di Simone Torino, romanzo che ha vinto il Premio Italo Calvino nel 2024:”Una storia semplice che commuove e fa ridere, con parole affilate come colpi di zappa”, ha scritto Viola Ardone. Nato nel 1979 ad Aosta, l’autore vive a Pont-Saint-Martin. Dopo essersi diplomato come perito elettronico, ha seguito i corsi della Triennale di Lettere moderne presso l’Università di Torino; ha poi frequentato, a Bologna, presso la Scuola Karenin, il corso di scrittura “Trovare la sedia”. Ha svolto diverse attività, da operaio agricolo a postino, e nel corso degli anni ha pubblicato racconti in rete o con piccole case editrici, tra cui Io non son più io (son quello là) nel volume Comincia adesso (Eris, 2016).

Il quarto esordio previsto in casa Einaudi nel 2025 è quello di Anna Mallamo, con Col buio me la vedo io, la storia di una diciassettenne che rapisce (e tiene nella cantina della nonna) un suo compagno di scuola, figlio di un boss della ‘ndrangheta. In questo libro, “alto e magnetico, tutto è imprevedibile, perché tutto, proprio tutto, matura nella lingua e nell’immaginario di un’autrice che ha molto da dire e un modo originalissimo per farlo“.

Copertina di "Festa con casuario", tra i libri da leggere 2025

La trama di Festa con casuario, debutto in uscita a marzo su cui punta Sellerio, porta a Torino. Siamo all’inizio dell’estate: Isa, ventenne studentessa universitaria di Lettere, organizza una festa nella sua villa con giardino. C’è alcol e cibo in abbondanza, e all’occorrenza droghe di ogni tipo. L’unico a non essere ancora arrivato è l’invitato che Isa aspetta con più ansia: Ezio, il ragazzo che le piace. A un certo punto, però, da un regalo anonimo salta fuori un minaccioso biglietto: se entro l’una di notte nessun invitato avrà il coraggio di toccare il casuario dei vicini, Ezio morirà. È uno scherzo, si dicono i ragazzi. E poi, cos’è un casuario? E perché ce n’è uno proprio nel giardino accanto? L’autore, Leonardo San Pietro, “dipinge un particolareggiato affresco di una generazione, tratteggia ansie e inquietudini, sbandamenti e reticenze, creando una tensione e una suspense inaspettata”. Nato a Torino nel 1997, dove ha frequentato la Scuola Holden, San Pietro, che ha scritto racconti per riviste, ha lavorato per un anno come lettore per Einaudi, nel 2023 si è laureato in Culture e Letterature del Mondo Moderno all’Università di Torino e ora frequenta la magistrale di Scienze Linguistiche a Bologna, città in cui vive.

Torniamo a Guanda, che a settembre presenta l’esordio di Giada Messina, Tu vivi, un romanzo che si muove tra la Sicilia delle grandi tenute con i viali d’aranci, e la periferia di Mestre, un nord Italia spigoloso, a tratti ostile, in cui è difficile trovarsi a casa. È la storia di Dalia, figlia di una madre morta per eroina, e della sua nuova famiglia con Felice, un padre che desidera solo proteggere e amare quella bambina fragile, e Franca che desidera prima di tutto salvare la propria libertà. Un libro che “interroga la nostra ricerca di libertà, i nostri tentativi di sfuggire alle eredità famigliari e ai fantasmi del nostro passato, per provare a immaginare liberamente la nostra vita e imparare, come Dalia, che a volte ognuno di noi ha un dono inaspettato capace di cambiare la sorte di un’intera famiglia”.

In questo viaggio tra i generi narrativi, i periodi storici e i luoghi italiani, rispostiamoci nel passato. Antonella Giuffrè è nata a La Spezia, ma vive in una cittadina della costa ionica ai piedi dell’Etna, dove è imprenditrice nel settore ristorativo. Scrivere, però, è sempre stata una sua priorità. Giuffrè, che ha frequentato il master di scrittura College alla Holden, esce a maggio per Tre60 con La seminatrice di coraggio, il suo romanzo d’esordio, che porta nella Sicilia del 1914. Dopo l’inizio della guerra, Maria Roccaforte, una maestra di Ragusa, decide di aprire una scuola in un piccolo borgo dell’entroterra. Sfidando la diffidenza delle donne del luogo, contadine che non credono nella possibilità di cambiamento e di emancipazione, Maria conquisterà la loro fiducia, rendendole consapevoli dell’importanza del loro ruolo, grazie all’impegno nella vita nei campi o in altri compiti tanto importanti quanto quelli dei mariti impegnati al fronte (come confezionare maglioni e vestiti da mandare ai soldati, scrivere loro lettere di conforto, prendersi cura dei loro figli, preparare graticci per le trincee).

Sabrina Zuccato La levatrice di Nagyrév

Restiamo nel secolo scorso. Ambientato nel primo Novecento, La levatrice di Nagyrév segna l’esordio narrativo – con Marsilio – di Sabrina Zuccato, giornalista padovana classe ’92. Il romanzo trae ispirazione da un fatto di cronaca realmente accaduto tra le due guerre mondiali, definito sconvolgente non solo per la brutalità dei crimini, ma anche per l’inedito ribaltamento dei ruoli: le donne si vendicano, uccidendo gli uomini. La trama ci porta nel 1929, in un piccolo villaggio della pianura ungherese, Nagyrév, dove il benessere è un miraggio per la comunità rurale. Zsigmond Danielovitz, un uomo segnato dalla guerra, è incaricato di indagare sul cadavere di un’anziana contadina ritrovato sulle sponde del Tibisco. Ben presto, però, intuisce che dietro gli sguardi degli abitanti si cela qualcosa di oscuro. La morte della donna si rivela solo un anello di una catena di scomparse e incidenti che da tempo affligge il villaggio.

Chiara De Silva Congiuntivi sbagliati

Sempre Marsilio nel 2025 ha in calendario altri due debutti: a marzo quello di Chiara De Silva con Congiuntivi sbagliati, presentato come un esordio “dinamico e spiritoso sul trash, sul dialetto e sull’arte popolare“, ambientato nella precarietà di un Sud costretto a vivere sotto le dure leggi della camorra. “Una novella neomelodica sull’amore, sull’affetto, sulla famiglia, sulla grammatica e sulla lingua”. L’autrice, nata a Salerno nel 1999, è laureata in Lettere moderne e studia Italianistica a Bologna.

Chiara Polita Di fulmini e tempesta

Ad aprile tocca a Chiara Polita, con Di fulmini e tempesta, un romanzo che racconta la Resistenza attraverso le scelte e il corpo di una partigiana che – trovando la forza di reagire – “esce dall’anonimato e conquista la propria emancipazione affrontando dilemmi morali, segreti e sacrifici”.  L’autrice, del ’74, vive e lavora a San Donà di Piave. Laureata in Conservazione dei beni culturali, ha operato per molti anni in ambito museale, e svolge la propria attività professionale in campo culturale, tra divulgazione, didattica, ricerca e organizzazione di eventi. Per il suo primo libro Marsilio parla di “una narrazione che ricorda il miglior Neorealismo, attraverso cui l’autrice dà voce a chi decide di ribellarsi e non si lascia imporre argini, facendo della libertà e del coraggio di rialzarsi la propria ragione di vita”.

Ancora un cambio di atmosfera, e di casa editrice: Andrea ha ventisei anni e vive da dieci a New York, dove si barcamena tra un lavoro precario all’università e un appartamento condiviso con gente discutibile, quando riceve una telefonata di Elettra, che non sente da quando è partito. Elettra per lui è moltissime cose: è la sua adolescenza, è tutto ciò che Andrea sa dell’amore e della bellezza ed è anche la ragione per cui ha lasciato Roma. Nonché quella per cui ci tornerà. Elettra infatti lo supplica di raggiungerla: suo padre è appena morto e lei è sconvolta ma, soprattutto, ha bisogno di affrontare il grande segreto della sua famiglia, e c’è solo una persona al mondo che può aiutarla. Andrea è titubante, ma il richiamo di Elettra è troppo forte. Prima di partire, però, accende il computer e inizia a scrivere la loro storia… A maggio in casa Mondadori è previsto il debutto di Sofia Assante, autrice di La mia ultima storia per te. L’autrice, classe ’95, ha studiato filosofia e storia dell’arte, frequenta un dottorato di ricerca e collabora con una società di produzione cinematografica.

Michele Bitossi, Ma io quasi quasi

Classe 1975, diploma classico e laurea in Lettere Moderne, Michele Bitossi è un musicista e songwriter indipendente. È anche autore, produttore, editore musicale e podcaster. E il 22 gennaio firma per Accento il suo primo romanzo, Ma io quasi quasi, ambientato in meno di una settimana: il protagonista, Riccardo, sta vivendo in funzione del prossimo giovedì, il giorno in cui la dottoressa Fontaneto, incaricata di valutare psicologicamente sua figlia Nora, dovrà stabilire se sia vero ciò che sostiene l’ex-moglie: l’agghiacciante ipotesi è che lui abbia in qualche misura abusato della bambina. È un’idea folle e dettata dal risentimento, eppure ha costretto Riccardo prima a vedere la figlia solo in incontri controllati da terzi, poi a starle lontano fino al verdetto. Sembra una premessa disperata, ma il romanzo di Bitossi “è tutto fuorché disperato: nella perdita di qualsiasi riferimento logico, Riccardo De Vita è un personaggio ironico e sopra le righe; i suoi incontri sono spesso esilaranti – tra tutti, quello con l’indimenticabile musicista degli anni ’60 Shel Shapiro, che gli ruba gli occhiali da sole in Autogrill…”.

Sempre Accento a fine aprile ha in programma la pubblicazione del debutto di Davide Di Lorenzo, con La faccio breve. Nato a Napoli nel 1998, l’autore ha vissuto e studiato a Udine, Bologna, Berlino e Budapest, e ora vive a Roma: nel suo primo romanzo narra “con fedeltà ironica” la vita quotidiana di un ragazzo sulla soglia dell’età adulta, tanto nella sua dimensione domestica e dolente quanto nelle astruse e infinite serate romane, o nelle feste alcoliche in giro per l’Europa. Il protagonista, metà napoletano e metà ungherese, ha 24 anni, vorrebbe fare il regista, fuma sempre ed è ancora in attesa di trovare la sua strada.

Copertina di "quello che mi ha detto il diavolo" di alessandra leva

La casa editrice effequ la scorsa estate ha lanciato una “call” rivolta ad autrici e autori under 25. A vincere (su oltre una trentina di candidature) è stato Alessandra Leva, che debutta in primavera con il romanzo Quello che mi ha detto il diavolo – L’estate del nostro coraggio: la storia, ispirata a fatti di cronaca reali, è ambientata nell’estate 2004, nel Nord Italia, vicino a un lago dove gioca un gruppo di bambini che, a un certo punto, si convince di dover agire secondo i dettami del diavolo. La voce narrante è proprio quella di uno dei bambini… E questo è l’incipit: Lo scopo di un nome collettivo è quello di denotare un insieme di individui dando, appunto, un senso di collettività. Tante api prendono il nome di “sciame”, un gruppo di pecore viene chiamato “gregge” e un insieme di persone viene definito “folla”. Non c’è però nessun nome collettivo per denotare un gruppo di soli bambini. Noi eravamo otto, nati e cresciuti nella stessa via e, in questo caso, avremmo potuto prendere il nome di “tripudio di bambini”. Quell’estate avrebbero anche potuto definirci come un “macello di bambini”… Un romanzo d’esordio che “indaga le zone d’ombra, il male annidato nella mente dei bambini, il momento esatto in cui l’innocenza si perde“. L’autrice, nata a Varese nel 2002, ha studiato al corso Academy della Scuola Holden e ha poi proseguito gli studi con un master in editoria.

Nuovamente un deciso cambio d’atmosfera: a metà marzo per Feltrinelli l’esordio di Giacomo Ceccarelli con Cornacchie, romanzo che porta nella foresta di Bowland, dove l’ornitologa Olga Leffman assiste a un evento straordinario: un gruppo di cornacchie che accende un fuoco. Quello dell’esordiente Ceccarelli è presentato come un libro “che parla di desiderio di libertà e della paura di perderla, di rabbia e redenzione, del potere dei media e del mistero dell’intelligenza animale”. Ma, soprattutto, una storia “sulle gabbie con cui ciascuno di noi si confronta, gabbie visibili e invisibili, sempre ineludibili”. L’autore, trasteverino ma che vive e lavora a Milano, ama la musica classica e il jazz, è un “discreto batterista” e un ottimo fischiatore ed è appassionato di scacchi e pugilato.

Rosita Manuguerra è cresciuta a Favignana, “un’isola nell’isola capace di insegnarle che, tra il dire e il fare, c’è davvero di mezzo il mare”. Scrive sin da piccola e, dopo una lunga parentesi a Torino e la formazione alla Scuola Holden, racconta storie. Feltrinelli, ad aprile, pubblica il suo primo romanzo, Malanima, una storia di formazione, quella di di due ragazze, in cui riverbera e si compie il racconto di emancipazione delle loro madri. Centrale anche l’ambientazione (una piccola isola).

E sempre Feltrinelli in estate dà spazio anche a un debutto nel giallo, quello di Nunzia Scalzo, grafologa forense e giornalista, autrice di La regola dell’ortica, un noir ambientato nella Catania degli anni ’70, che dà il via alla serie “La grafologa“.

Vittoria Colitta Intenzioni colpevoli

Un altro giallista al debutto è Vittorio Colitta, che a febbraio firma per Newton Compton Intenzioni colpevoli, romanzo ambientato in una tranquilla cittadina di montagna, scossa da un brutale omicidio. La trama del primo libro di questa nuova serie noir porta infatti a Brunico, in Trentino-Alto Adige. A investigare è il commissario Alfredo Rinaldi, un uomo profondamente ferito che ha lasciato la sua città, Bari, insieme al passato che, però, “continua inesorabile a seguirlo ovunque”. Ad affiancarlo nelle indagini c’è la neoarrivata profiler, Elena De Benedetti Riari, che ha trent’anni e un animo tormentato.

la finestra del terzo piano paola darò

Anche Piemme ha un noir d’esordio in uscita: a fine gennaio Paola Darò firma La finestra del terzo piano, che “incarna il carattere più intimo di una città riservata e nobile come Torino“. Un libro “in bilico tra il calore della commedia e il ritmo incalzante del giallo“, con una protagonista fuori dagli schemi, Adele Tedeschi: gallerista che cerca nelle pennellate del pittore una traccia che possa risolvere un omicidio rompicapo. L’autrice, nata a Pinerolo nel 1987, è laureata in Ingegneria al Politecnico di Torino, ha lavorato per quattro anni come progettista a Londra per poi fare ritorno nel capoluogo piemontese, dove si occupa di monitoraggio strutturale di ponti e grandi infrastrutture, “immersa tra sensori, numeri e algoritmi”.

il vizio del lupo Gianluca Gualducci

Ancora un noir d’esordio (in questo caso dall’impostazione più classica) per Piemme: in questo caso parliamo di Il vizio del lupo di Gianluca Gualducci, in uscita l’11 febbraio: è ambientato a Bologna, tra i portici poco illuminati e il buio fitto della periferia. L’autore, nato e cresciuto nel capoluogo emiliano, “trascorre le sue giornate lavorative masticando numeri come manager di una multinazionale nel campo della moda e il suo tempo libero giocando con le parole, in particolare quelle che nascondono un mistero”.

Veniamo ora a un romanzo lontanissimo dalle atmosfere noir. Ancora Piemme in tarda primavera ha in programma la pubblicazione di Chi parte e chi resta della torinese Valeria Gallina: l’autrice parte da vicende familiari personali e “racconta un’Italia operaia, volenterosa e vitale”, trascinando “attraverso un’avventura familiare coinvolgente“. Al centro della trama Giulia e i suoi fratelli, che si muovono nella Torino di un secolo fa, dal fermento per l’Esposizione Internazionale del 1911 all’arrivo della prima guerra mondiale, che stravolge tutto.

l'uomo che parlava ai funerali zangrando

Veniamo a quello che si preannuncia come uno dei personaggi più originali tra quelli nati dalla fantasia degli esordienti del 2025: Renato, un esperto di funerali. Nelle sue agendine, annota con precisione l’ora e il luogo, aggiunge qualche segno particolare del defunto, e poi via, una funzione dietro l’altra, tutto il giorno, tutti i giorni. Poche parole ben scelte e il gioco è fatto: amici e parenti sono in lacrime e la catarsi è compiuta.

Ad aprile esce per astoria L’uomo che parlava ai funerali, esordio di Mario Zangrando, tra i vincitori dell’edizione 2023 del torneo letterario IoScrittore, promosso dal gruppo GeMS. L’autore, di Conegliano, è laureato in Storia Moderna e Contemporanea, e ha frequentato a Padova il master “Carlo Mazzacurati” in Sceneggiatura. Nel 2021, grazie al racconto Papà va in montagna, ha vinto la borsa di studio per il corso Scrivere di Notte della Scuola di Scrittura Belleville. Ora si attende il suo primo romanzo, “una storia che cattura e commuove“, e che “ricorda che la vita può sempre cambiare in meglio, anche quando ci sembra di aver perso ogni speranza”.

Copertina di "Addio, bella crudeltà", tra i libri da leggere del 2025

L’unico esordio italiano del 2025 previsto in casa e/o è quello di Riccardo Meozzi, autore di Addio, bella crudeltà, “un romanzo sulla paura che ci coglie quando ci chiediamo cosa saremmo senza lo sguardo dell’altro, e sul baratro che si apre quando lo scopriamo”. L’autore, classe ’94, nato a Città di Castello, vive a Milano e ha scritto racconti per alcune riviste. Ha anche pubblicato, con Moscabianca Edizioni, la novella Piccolo nome, grande sangue (illustrata da Giulia Pex). I protagonisti del romanzo (in uscita alla vigilia di San Valentino), Lidia e Giovanni, sono molto giovani quando si incontrano, agli inizi degli anni ‘90. Lei è una ragazza sola e fragile, lui il contrario: un uomo che vuole dominare la vita. Vivono in simbiosi, di sesso e tenerezza, e rinunciano a tutto il resto. Si sposano quasi subito. Eppure un terremoto nella vita della coppia stravolgerà completamente le dinamiche di potere del rapporto…

Veniamo a un esordio dalle atmosfere horror, Amarsi in una casa infestata di Matteo Cardillo, in uscita per Mercurio a maggio. Viene presentato come “una storia d’amore e di fantasmi, di legami fragili, nuove consapevolezze e difficili coesistenze”, che porta a Bologna, nell’estate del 2021: quattro ventenni e un cane randagio si ritrovano a condividere le stanze di una casa infestata, in cui antiche presenza finora sopite tornano a incombere sui gesti dei vivi. Quando i fantasmi del loro passato busseranno alle porte dei coinquilini, svelando i legami morbosi che li tormentano, la casa si trasformerà nel palcoscenico di conflitti interiori, manifestazioni disturbanti e fenomeni paranormali, e nei corridoi serpeggerà/aleggerà l’inesorabile minaccia di un’entità sovrana. L’autore, nato a Foggia nel 1994, dopo la maturità classica ha ottenuto la laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Bologna, conseguendo successivamente un master in Letterature moderne, comparate e postcoloniali presso la Università di Granada. Dottorando in Lingue, Letterature e Culture Moderne, si interessa di controcultura, letteratura, cinema e nuovi media, “prediligendo gli elementi del gotico, del fantastico e del grottesco“.

Il dio che hai scelto per me di martina pucciarelli

Nata in una famiglia devota ai Testimoni di Geova, Alessandra è cresciuta seguendo la disciplina della comunità religiosa e sottomettendosi alla volontà dei suoi genitori, tra divieti e regole. Fino a quando non arriva a sposarsi con un membro e ad avere una figlia da lui, figlia per la quale sceglie di ribellarsi e allontanarsi dalla comunità, incontrando l’ostilità della sua famiglia, pur di darle una vita libera e diversa da quella che ha avuto lei. Il Dio che hai scelto per me, in uscita il 21 gennaio per HarperCollins Italia, è presentato come “un esordio letterario autobiografico fatto di rabbia, dolore e rinascita“. A firmarlo, Martina Pucciarelli, toscana classe ’87.

La stessa HarperCollins il 18 febbraio propone Il ragazzo del secolo, esordio narrativo di Gino Castaldo, noto giornalista, critico musicale e conduttore radiofonico: un libro che si ispira alla propria storia autobiografica e la intreccia alla grande Storia del secolo scorso. Ovviamente, a fare da sfondo non può mancare la musica. Il libro di Castaldo è “impreziosito da camei di uomini straordinari che l’autore ha conosciuto davvero, da Andrea Pazienza a Freak Antoni“.

marco bonfanti appunti contadini

Torniamo al Sud, questa volta in Calabria. “Mi chiamo Michele Naccari e sono nato a Tropea tantissimi anni fa, che manco mi ricordo più quanti. E la mia vita non è stata tranquilla come voi adesso. Allora era tutto differente. Adesso voi girate, facete e guadagnate qualcosa. Io ho dovuto sudarla la vita mia”. Gli ultimi cento anni della storia d’Italia raccontati attraverso gli occhi, le memorie e le “parole sbilenche” di chi l’ha attraversata restandone di lato, là dove spesso la storia non guarda: un vecchio contadino calabrese che ha mescolato la sua esistenza con la terra e che si racconta tutto d’un fiato: a fine febbraio Edizioni Clichy propone Appunti contadini, il debutto narrativo del regista cinematografico Marco Bonfanti, milanese classe ’80 (capace, qualche anno fa, di portare un gregge di centinaia di pecore fin nel cuore di Milano…).

cinzia panzettini il sentiero tra le risaie

Dal Sud al Nord, ma restando nel ‘900: a marzo Corbaccio propone Il sentiero tra le risaie, romanzo d’esordio di Cinzia Panzettini, segnalato al Premio Calvino (edizione 2023). Il libro, ambientato tra le risaie del vercellese e il Polesine alluvionato del 1951, narra un’Italia di provincia da poco uscita dalla Seconda guerra mondiale, “e descrive una galleria di personaggi mossi da desideri, passioni e istinti universalmente umani e senza tempo”.

La stessa Corbaccio, a settembre, pubblicherà poi il debutto di Raffaella Case, finalista all’edizione 2025 del Torneo letterario IoScrittore, con “un’incantevole protagonista tredicenne”, Zengha: madre veneta e padre ruandese, simpatica, spigliata, amata e perfettamente integrata, è l’abitante del mondo del futuro come lo vorremmo. E la cosa più bella è che, diversamente dagli adulti che la circondano, le è chiaro che per poter affermare la propria identità deve conoscere le sue radici, anche quelle che il padre rinnega per paura di soffrire. E così la seguiamo in un viaggio rocambolesco in tutta Italia, spinta dalla curiosità. Zengha affronta la vita con l’ingenuità e la forza di un’adolescente. Per lei tutto questo è normale. E ci ricorda, “con garbo e umorismo, che dovrebbe esserlo anche per noi“. L’autrice, laureata in filosofia, è giornalista e content manager.

lettere minuscole di ilaria grando

Terrarossa edizioni nel 2025 pubblica due esordi, quello di Ilaria Grando a febbraio, con il romanzo Lettere minuscole, e quello di Germano Antonucci a ottobre, con La ragazza di luce.

Lettere minuscole è un romanzo “sul dolore, ma anche riflessione sulla scrittura”: è il racconto di una giovane donna, avvilita dal rapporto con gli uomini, che cerca da un lato di cancellare il suo corpo con i tatuaggi, e dall’altro di ritrovare se stessa nella letteratura; quanto al debutto di Antonucci, narra una storia di formazione e parla dell’amicizia tra due quattordicenni, orfano di padre lui e di madre lei, entrambi con dei sensi di colpa che gravano sul proprio passato e con il desiderio di capire cosa si nasconde sotto una presunta apparizione comparsa il giorno in cui un terremoto ha scosso il loro paese…

l'anno che ti ho detto addio carla fiorentini

Bea vive a Ginevra, è una giornalista che ha smesso di scrivere quando il fratello Edo, giovane architetto, si è ammalato improvvisamente. La morte di Edo, annunciata troppo tardi e arrivata troppo presto, coglie tutti di sorpresa. Qualche mese dopo, Bea e Matti, il compagno di Edo, si ritrovano a fare i conti con un lascito inaspettato, che getta un’ombra sugli ultimi mesi di vita di Edo. Perché non ha detto la verità, nemmeno alle persone che per lui contavano di più? Il romanzo con cui esordisce Chiara Fiorentini, L’anno che ti ho detto addio (a gennaio per 66thand2nd), racconta “il tempo dopo il lutto“. L’autrice, nata e cresciuta in Italia, ma da molti anni vive in Svizzera, e finora aveva pubblicato diversi racconti.

Ancora un lutto nella trama di un esordio in arrivo nel 2025: Nicole Trevisan, nata nel 1989 in provincia di Padova, ha frequentato i corsi della Scuola del Libro e i Master di Itaca – Colonia Creativa. Ha pubblicato racconti e recensioni su alcune riviste letterarie, e in autunno debutta nella narrativa, per Fandango, con La Malefica: impegnata a cercarsi un nuovo lavoro in pieno agosto, Aurora, la protagonista, riceve la notizia della morte improvvisa di Andrea. Lascia Roma, la fidanzata e la sua stanza in un appartamento condiviso per assistere al funerale, contando di tornare dopo un paio di giorni. Mancava da anni dal paesino dov’è cresciuta, disperso nel basso veneto, e ora che il suo migliore amico è scomparso si accorge che la sua vita è immobile e senza certezze.

La morte trova spazio anche nell’esordio di Cecilia Rita, previsto in autunno per NN: classe ’99, l’autrice ha frequentato il biennio Original – College Scrivere della Scuola Holden, e con il suo progetto finale ha ottenuto il premio della critica all’edizione 2023 di Opening Doors. Protagonista della storia è la ventiseienne Mia, una moderatrice di contenuti che ogni giorno passa in rassegna video di violenze di ogni tipo. Da quando il suo ex ragazzo, Ruben, è morto, Mia vive in un loop di nichilismo e sensi di colpa. L’ultima cosa che Ruben le ha detto poco prima di morire è stata infatti: “prima o poi mi troverai morto e sarà colpa tua”. Un giorno, a lavoro, Mia si imbatte in un video in cui una certa Sofia tenta il suicidio. Sofia le assomiglia molto, Mia se ne ossessiona e si mette in contatto con persone molto vicine alla ragazza, come se entrare in confidenza con il dolore altrui l’aiutasse  ad affrontare il proprio. Come se indagare i motivi per cui Sofia voleva morire servisse alla protagonista per capire meglio le volontà di Ruben e liberarsi dal senso di colpa…

Tornando a Fandango, ad aprile è previsto il debutto di Eva Milella, nota come Milavagante. Nata a Bari nel 1978, l’autrice, fondatrice della community social Stappamamma e storytelling manager, vive a Roma. Il suo romanzo, La legge di Mati, ha per protagonista la tredicenne Mati, una ragazza dal destino decisamente fuori dal comune. Cresciuta da Alba, una madre single psicoterapeuta anticonformista e radicale, Mati ha ricevuto un’educazione poco convenzionale: Alba la considera una piccola adulta, riempiendola di attività stimolanti e alternative. Quando, all’improvviso, riceve una chiamata che la costringe a partire senza troppi dettagli, decide di affidare la figlia alla nonna Totti, una donna glamour ed eccentrica che, pur vivendo nella stessa città, sembra appartenere a un mondo del tutto diverso…

Copertina di AutoGrill di Alessandra Gongolo, tra i libri da leggere 2025

A fine febbraio, 8tto edizioni presenta Autogrill, l’esordio di Alessandra Gondolo (in uscita nella collana di narrativa italiana Bottoni): l’autrice, laureata in Lettere classiche, vive a Cuneo e insegna in un Istituto secondario di II grado. Nel suo primo romanzo presenta due figure femminili “potenti e spiazzanti, circondate da un microcosmo di personaggi ricchi di umanità e dalle molteplici sfaccettature”.

montag la pelle del mondo

In questo caso parliamo di un collettivo, Montag, nato durante la pandemia, attivo tra Roma e Torino e composto da Niccolò, Lorenzo e Luca: il Saggiatore a fine febbraio dà spazio al loro La pelle del mondo, romanzo a sei mani, scritto tramite una tecnica di composizione simultanea a distanza, “che sfrutta la disseminazione concessa dalle piattaforme online ed è ispirato all’improvvisazione jazz“. Un libro sul futuro dell’umanità composto usando un file di Google Document, “una storia che esplora il confine tra l’umano e la macchina, ponendo interrogativi sul futuro della nostra specie…”.

Saranno due, nel corso del 2025, i debutti narrativi italiani di Giulio Perrone, casa editrice che compie 20 anni. A maggio Alessia Marzano firma Otto passi, in cui torna il tema del lutto, legato al suicidio di Gabriele: la sua compagna lo scopre una mattina, entrando in una stanza e trovando il cadavere steso sul letto. Tra la porta e quel corpo ci sono otto passi: una distanza che diventa simbolo del confine tra due vite, quella di prima e quella di dopo. La giovane donna comincia così un percorso, “un diario mentale ed emozionale che le scorre dentro mentre copre la breve distanza che la separa da Gabriele”. “Gli otto capitoli intrecciano episodi e sentimenti in una prosa visiva e sensoriale, esplorando i due motori dell’esistenza – amore e morte – per giungere a un finale che, inaspettatamente, sembra offrire nuova aria e nuove strade, anche a chi legge”. Nata a Napoli nel 1997, Marzano vive a Roma, dove si è laureata in Editoria e Scrittura alla Sapienza, e lavora come redattrice in un’agenzia di comunicazione. Suoi racconti sono apparsi in alcune antologie, tra cui Il coniglio e la ragazza (da un incipit di Giulia Caminito; L’Erudita/Giulio Perrone Editore, 2022).

A novembre Giulio Perrone ha poi in programmata l’uscita del primo libro di Enrica Ranieri. Per il momento, di Dare un nome alle cose si può leggere un passaggio: “La mia storia è fatta delle linee rette di un test di gravidanza che hanno curvato la mia vita, senza lasciare segni evidenti sulla pelle. Apparentemente ero io, ma dentro io non c’ero più. Dare un nome alle cose significa legittimare la loro esistenza, perché dal non detto erano iniziati i miei problemi, con il mio corpo, con la mia testa e nel modo di rapportarmi con altri corpi e altre teste”. Anche Ranieri, classe 1992, è nata a Napoli, e attualmente lavora tra Milano e Brescia come trainer nel settore immobiliare. La sua passione per la scrittura l’ha portata a pubblicare racconti, traduzioni e articoli in diverse antologie e blog.

Copertina di "Helena prima della rivoluzione", tra i libri da leggere 2025

Maria Gabriella Giannice, già autrice con Alberto Anile di due libri sul cinema (La guerra dei vulcani, Le Mani, e Operazione Gattopardo, Feltrinelli), fa il suo esordio nella narrativa con Hélèna prima della Rivoluzione, in uscita a gennaio per Blu Atlantide. Un romanzo che narra una “straordinaria storia d’amore e rivoluzione nella Russia zarista del 1913”, un libro che è definito “un intenso e personale omaggio alla grande letteratura russa“.

Mentre tutto brucia

Parliamo ora di Paulina Spiechowicz, nata a Cracovia nel 1983. Trasferitasi in Italia da bambina, ha studiato editoria e giornalismo a Roma, dove vive. Ha pubblicato diversi racconti e testi per il teatro, e ha scritto poesie (Studi sulla notte, Ensemble, 2012). Mentre tutto brucia, vincitore del premio Clara Sereni 2023 per il romanzo inedito, è il suo esordio, ed è in uscita il 22 gennaio nella collana Greenwich Extra di Nutrimenti. Narra l’estate difficile di Kamil e Beatrice, fratello e sorella, adolescenti costretti a crescere troppo in fretta. Tornati dalla Polonia a Roma, dove sono nati e cresciuti, devono infatti fare i conti con l’età adulta che si avvicina rapida. Mentre tutto brucia viene presentato come un libro che “si fa carico della rabbia di un’intera generazione“.

Vyacheslav Vlodimirovich Yermak, per tutti Slava, è nato nel 1994 in Ucraina. Da quando ha 14 anni alterna lavoro e rap, la sua grande passione. Come Slava ha pubblicato un album (Equilibrio, del 2020) e diversi singoli, accumulando milioni di streaming. In autunno Blackie propone Nato italiano – Dall’Ucraina a Brescia, la mia vita tra guerra, rap e pregiudizi, il suo primo libro autobiografico, in cui il rapper si racconta: Slava ha vissuto l’infanzia tipica dei ragazzi dell’Ucraina post-URSS, crescendo a Kharkiv senza il padre e la madre. La nonna “staliniana” lo ha formato, mentre i bulli del quartiere, i laghi con rifiuti chimici e una dieta di aglio e patate hanno completato il quadro. La sua vita è cambiata radicalmente a dieci anni, quando si è trasferito in una villetta sul Lago d’Iseo, vicino a Brescia. Improvvisamente, ha scoperto un mondo di libertà e scelte. Anche il rap, costante della sua vita, è arrivato in quel periodo. La sua identità, però, diventava sempre meno definita…

Be unstoppable. Cuori di ghiaccio

Parliamo ora di esordi nati a partire dalla piattaforma di autopubblicazione Wattpad. Ne sono in programma molti nei primi mesi del 2025, ma in questi casi, prima di diffondere materiali e copertine, le case editrici tendono ad attendere gli annunci delle autrici e degli autori sui propri spazi social. Per questo al momento ne citiamo solo due. Tra i debutti già comunicati, troviamo quello di Lily Red, pseudonimo di un’autrice italiana del ‘99, che “nutre da sempre una passione viscerale per la scrittura e per la musica“. Lily Red si interessa all’hockey sul ghiaccio grazie a suo padre, e da lì prende ispirazione per pubblicare la sua prima storia su Wattpad, a novembre 2023. Il 10 gennaio Newton Compton pubblica così lo “sport romance” Be unstoppable – Cuori di ghiaccio, “una storia d’amore appassionata e irriverente”, “il racconto di un legame di rivalità che si trasforma in attrazione irresistibile”. Al centro della trama, il capitano della squadra di hockey, e una ragazza che adora sfidarlo in tutti i modi…

A fine febbraio, nella collana Midnight di HarperCollins, dedicata al romance, arriva poi il debutto di Avery Nova, autrice già molto seguita su Wattpad, con Space Boy – Stelle binarie, il primo volume di una trilogia. Alexis sta cercando di sfuggire a un passato tormentato, tanto da aver deciso di farsi chiamare Lexi. La morte del fratello in un incidente durante una gara clandestina l’ha segnata profondamente, e ora ha bisogno di dimenticare. Tuttavia, l’eredità lasciatale dalla nonna defunta cambia improvvisamente il suo destino. Non solo riceve la metà di una casa, come indicato nel testamento, ma scopre un legame inaspettato con Ethan, il nipote della migliore amica della nonna, un ragazzo fino a quel momento sconosciuto… Come detto, molti altri romanzi legati alla piattaforma Wattpad e ai numerosi sottogeneri del romance raggiungeranno gli scaffali delle librerie nel corso del 2025.

ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO…

Fonte: www.illibraio.it

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