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Una ragazza alla ricerca di sé stessa, un passato che fa male, una storia cruda che racconta il dramma di chi cerca di combattere la mafia

di
Redazione IoScrittore
Intervista a Simonetta Pavanello, autrice di "Il passato negato"

Simonetta Pavanello è l’autrice di “Il passato negato“, romanzo edito da IoScrittore.

Il libro in una frase

“La chiamava l’ora del malessere, quel momento in cui prendeva la corrispondenza di suo padre, la spargeva sulle lenzuola e poi, foglio per foglio, cercava tra le righe il suo nome per accertarsi che lui non l’avesse dimenticata”. Per Federica l’incontro con Salvo sarà l’occasione per dipanare i fili che la legano a un passato irrisolto e intriso di bugie, per Salvo è il pretesto per mettere a tacere il senso di colpa e fare ammenda.

Una discesa all’inferno per poter rinascere liberi e affrancati dal dolore, dalle colpe degli altri e dall’infamia di nascere dalla parte sbagliata. 

Amici di scaffale 

Il romanzo ha sicuramente affinità con il Minotauro di Benjamin Tammuz per l’epistolario che accompagna il lettore, per i diversi punti di vista offerti dai personaggi, che alla fine convergono e integrano la storia. Fa anche riferimento a testi di antropologia e folclore di Giuseppe Pitrè ed Ernesto De Martino e altri ancora sui riti funebri antichi. Libri nodali sono stati il Selvaggio e Salvare il fuoco di Guillermo Arriaga e le suggestioni evocate da Leonardo Sciascia e Dürrenmatt. Nel mio scaffale spazia tantissima letteratura: da Roberto Bolanõ a Garcia Marquez, da Borges a Murakami, da Carver a Calvino e poi ancora Buzzati e tutto Pasolini. Tantissimi sono i testi di arte a cui faccio sempre riferimento, sia come fonte di studio che d’ispirazione. Le poesie di Leon Paul Fargue e Fernando Pessoa da sempre allietano le giornate più scure. Gli haiku invece sono per me come i bigliettini nei fortune cake: profetici e divinatori.

Segni particolari 

Il passato negato fa riferimento a periodi storici, famiglie e luoghi apparentemente distanti che hanno in comune il medesimo ambito: quello dell’omertà, della cultura mafiosa e del disagio cagionato dalle scelte dei padri ricadute sui figli. I personaggi si spostano dalla Sicilia a Roma e al nord Italia per incontrarsi ancora in un territorio neutrale: Lugano. Ognuno di loro sceglie una versione e una personale visione sulle vicende che li vede coinvolti, a volte inconsapevolmente, altre in modo quasi furtivo si insinuano nella vita altrui. Nella casa di cura di Lugano, dove Federica ogni domenica si reca a leggere, il destino si compie e restituisce verità inaspettate e dignità infamate.

Dove e quando

Il libro ripercorre la vita e le scelte di due famiglie che nei primi anni del Novecento raccontano da diversi punti di vista lo stesso disagio di chi vive in un ambiente omertoso e malavitoso. In una Sicilia intrisa di tradizioni, contraddizioni e regole dettate dalla paura e da una sana superstizione che aleggia sui personaggi, si ravvisa  la bellezza di una terra amata ma abbandonata, la crudeltà e l’incombenza di una natura che la fa da padrona, e determina i destini di due famiglie di estrazione sociale diversa ma accomunate dalla stessa disgraziata sorte di chi vive all’ombra delle organizzazioni mafiose.

Tag: #saghefamigliari #novecentoitaliano #mafia #arteepoesia #paesaggi #visioni

Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore

Avevo iniziato a scrivere il libro e per caso ho letto online del concorso di IoScrittore. Non ero certa che avrei avuto il tempo richiesto per potervi partecipare seriamente, ma non ero neppure certa che avrei superato la prima selezione. E invece quando ho visto il titolo del mio romanzo tra i 400 finalisti ho pensato che dovevo crederci davvero, finire il libro nei tempi prestabiliti, leggere gli incipit e recensirli in modo serio, insomma tutto molto impegnativo. Sono stati mesi intensi e immersivi ma ne è valsa la pena. Ognuno di noi è ossessivamente legato a ciò che scrive, pertanto avere l’opportunità di lavorare con un professionista è stato molto importante. Credo che questo concorso mi abbia restituito la capacità di essere più obiettiva, mi ha dato il coraggio di eliminare tutto ciò mi era costato giorni di ricerca e di scrittura senza per questo togliere nulla, anzi rendendolo più leggibile e godibile. Consiglio il concorso IoScrittore a tutti quegli aspiranti scrittori che non hanno paura di mettersi in gioco e accettano la sfida fino in fondo.

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