Colori, suoni, emozioni: ogni anno, quando ritorna la primavera, sembra che li riscopriamo per la prima volta dopo un tempo immemorabile, come se la stagione fredda che ci siamo appena lasciati alle spalle fosse durata un’eternità.
Ed ecco che ci ritroviamo d’un tratto pieni di energie, pervasi dal buonumore, e soprattutto grati alla natura per la possibilità che abbiamo di vederla sbocciare nuovamente, accompagnandola verso una rinascita che forse, sotto sotto, è un po’ anche la nostra.
Per celebrare il suo ritorno e per riscoprirne la bellezza prendendo in prestito le parole degli scrittori e delle scrittrici che ci hanno preceduto, ecco allora alcune delle frasi più belle sulla primavera tratte dalla letteratura, in una selezione che va da Rainer Maria Rilke a Emily Dickinson, passando per Lev N. Tolstoj e per Anne Bradstreet…
Impossibile non prendere le mosse da Alda Merini (1931-2009), la poetessa milanese nata proprio nel giorno dell’equinozio di primavera – a cui non a caso ha dedicato un’evocativa poesia dal titolo Sono nata il ventuno a primavera, che è tratta da Il suono dell’ombra. Poesie e prose (1953-2009) (Mondadori, a cura di Ambrogio Borsani) e che inizia così:
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Altrettanto suggestivi sono poi i versi del poeta tedesco Rainer Maria Rilke (1875-1926), il quale nei suoi Sonetti a Orfeo (Garzanti, traduzione di Rina Sara Virgillito) ne scrive uno contenente una di quelle frasi sulla primavera che, nella loro semplicità, sarebbero però capaci di affascinare e sorprendere chiunque. Ci riferiamo al Sonetto 1, XXI, che si apre come segue:
Ritorna primavera. Ed è la terra
come un bimbo che sa le poesie.
Se tanta meraviglia per la bella stagione sembra pervadere gli intellettuali di tutto il mondo e di tutte le epoche, la poetessa inglese Anne Bradstreet (1612-1672) – la prima a essere vissuta nelle colonie americane dell’Inghilterra e a pubblicare le sue opere – ci tiene a ricordarci in un breve passo contenuto in Meditations Divine and Moral (testo edito negli Stati Uniti nel 1664) che:
Se non ci fosse l’inverno, la primavera non sarebbe così piacevole.
Come dicevamo all’inizio, infatti, anche se servono interi mesi di preparazione affinché la terra possa tornare rigogliosa, la percezione comune è che la primavera ci colga sempre impreparati, come in Anni con mio padre (Jouvence, prefazione di Daniel Gilles) la memorialista Tat’jana L. Tolstoj (1864-1950), figlia di Lev N. Tolstoj (1828-1910), ci racconta che un giorno osservò suo padre:
Fatta una passeggiata a cavallo… Primavera straordinariamente gradevole. Ogni volta non riesco a credere ai miei occhi. È possibile che tutta quella bellezza nasca dal niente?
A quanto pare, peraltro, ciò che scriveva Tolstoj non solo è possibile, ma accade più spesso di quanto potremmo immaginare. A darcene conferma sono i versi di Un chimico, un brano musicale che, essendo stato composto da un cantautore del calibro di Fabrizio De André (1940-1999), potremmo comunque inserire nel novero delle frasi sulla primavera tratte dalla letteratura:
Primavera non bussa, lei entra sicura,
come il fumo lei penetra in ogni fessura.
Ha le labbra di carne e i capelli di grano:
che paura, che voglia che ti prenda per mano!
Che paura, che voglia che ti porti lontano…
Del resto, nonostante i segnali che la annunciano siano sempre uguali, ogni primavera ci infonde un benessere diverso dal solito, coinvolgendoci come se fosse la prima volta e come se anche per noi si preannunciasse una nuova vita, proprio come notava nel 1931 l’autore inglese Theodore Francis Powys (1875-1953) nel suo Il mietitore di Dodder (Mondadori, traduzione di Elio Vittorini):
La primavera è sempre, a tutti, una rinascita.
E concludiamo con un’altra poesia, stavolta in senso stretto, dedicata a sua volta alla stagione dei fiori: si chiama A ogni incontro con la primavera ed è frutto dell’ingegno della scrittrice inglese Emily Dickinson (1830-1886), nella cui raccolta Poesie (Bompiani, traduzione di Ariodante Marianni) non mancano le toccanti impressioni ispirate proprio al miracolo della natura:
A ogni incontro con la primavera
non so star quieta – sorge il desiderio
antico, un’ansia mista ad un’attesa
una promessa di bellezza
e una gara di tutto il mio essere
con qualcosa che in essa si nasconde.
(Le grafiche sono state realizzate con Canva)
Fonte: www.illibraio.it
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