Ci sono discipline che sembrano distanti tra loro, mondi che apparentemente hanno poco in comune ma che invece rivelano numerosi punti di contatto. Si è spesso pensato che la dimensione del corpo fosse distinta da quella intellettuale, e che entrambe dovessero essere coltivate sì, ma separatamente, come se ognuna avesse prerogative e linguaggi differenti. Ma cosa succede, invece, quando queste due realtà si incontrano, per confrontarsi e arricchirsi?
Nel corso Yoga & Scrittura Creativa – Compiere con il corpo il viaggio dell’eroe (che si terrà a Milano, nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 marzo), l’indagine è incentrata proprio sul desiderio di esplorare come la pratica yoga possa legarsi e influenzare l’atto creativo, diventando uno strumento unico per approcciarsi alla scrittura.
Con le diverse posizioni che si assumono durante lo yoga il corpo cambia, reagisce, si allunga, prova dolore oppure si sente meglio. Il primo passo da fare è mettersi in ascolto e accettare tutto quello che succede. Per comprendere a fondo e trasformare la comprensione in consapevolezza è necessario trovare le parole giuste per descrivere ciò che percepiamo, in modo che le sensazioni possano trovare uno spazio nella razionalità e lasciare che si radichino a fondo nella nostra mente.
Le parole poi acquisiscono forza quando diventano corpo, quando rimangono nel tempo. Ed è così che lo yoga diventa scrittura. Il corpo si trasforma nel personaggio di una storia, e come tale compie un viaggio: il viaggio dell’eroe.
Quest’espressione si rifà alla struttura teorizzata nel saggio Il viaggio dell’eroe (Dino Audino Editore, traduzione di Jusi Loreti) dello sceneggiatore hollywoodiano Christopher Vogler, un testo che si basa archetipi narrativi e che affonda a sua volta le radici ne L’eroe dai mille volti (Lindau, traduzione di Franca Piazza) di Joseph Campbell.
Ecco, prendendo ispirazione dal modello illustrato da Vogler, il corso (ideato e tenuto da Sissi Decorato, comunication specialist e storyteller, e Viola Daizotti, facilitatrice olistica e embodiment yoga) propone un viaggio tra le varie emozioni che si attraversano durante una lezione di yoga: la fatica, la stanchezza, la ricerca, il senso di benessere che si prova nel raggiungimento del traguardo. Sono tutte piccole tappe che compongono questo peculiare viaggio dell’eroe, che unisce consapevolezza corporea e linguaggio per trasformare il proprio percorso in un racconto breve.
Un’esperienza di yoga “incarnato” che aiuta a prendere coscienza e costruire il nostro modo di essere.
Il corpo non è solo il contenitore della nostra mente, piuttosto è un aspetto integrante del nostro modo di esistere. Il corpo parla, intuisce e rinforza le nostre credenze.
Fonte: www.illibraio.it
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