Ormai da alcuni anni, i debutti nell’ambito della narrativa italiana hanno acquisito una rilevanza crescente sia per le grandi case editrici sia per le piccole. E se un tempo i libri d’esordio arrivavano in libreria (quasi) esclusivamente nei primi mesi dell’anno, ora i romanzi e (assai più di rado) le raccolte di racconti di scrittrici e scrittori esordienti vengono proposti durante l’intero anno.
Anche l’attenzione da parte dei social e dei media culturali è notevole, come pure quella delle librerie fisiche e dei negozi online.
In parallelo, le modalità di scouting si sono ampliate: e se per alcuni generi (vedi, per fare un esempio non a caso, il romance e le sue molteplici sottocategorie) fondamentali sono oggi piattaforme come Wattpad (senza dimenticare il self-publishing, di cui è tornati a parlare non poco negli ultimi tempi), più in generale un ruolo importante lo giocano le agenzie letterarie, come pure i social e, in parte, le riviste. Non si possono non citare, poi, le scuole di scrittura: a questo proposito, negli ultimi anni hanno ad esempio raggiunto i piani alti delle classifiche alcune autrici partite dalla Scuola Holden di Torino.
Insomma, oggi le possibilità di farsi notare dalle case editrici e arrivare all’agognato debutto sono molteplici, compresi tornei letterari come IoScrittore (che è gratuito, e che nel 2024 festeggia 15 anni; ilLibraio.it, lo ricordiamo, è tra i media partner del torneo) o premi specializzati come il Calvino, giunto alla 37esima edizione.
Certo, poi non tutti i debutti pubblicati vengono premiati dal pubblico e dalla critica, o godono della necessaria visibilità. Ma è ovvio e inevitabile. Al tempo stesso, a volte si corre il rischio di caricare di eccessive pressioni autrici e autori al debutto, mentre un percorso autorale dovrebbe svilupparsi in più tappe, con una crescita di libro in libro, in cui il primo rappresenta solo un passaggio, seppur importante, ma non decisivo.
Sta di fatto che anche nel 2024 saranno moltissimi gli esordi di scrittrici e scrittori italiani (giovani e non solo).
Ecco perché, ancora una volta, abbiamo scelto di dedicare un ampio speciale ad alcuni (sono una sessantina, quelli che abbiamo individuato) dei debutti narrativi dei prossimi mesi (le autrici sono in decisa maggioranza rispetto agli autori).
Per costruirlo, non avendo ancora la possibilità di leggere le opere dei futuri debuttanti, ci siamo potuti basare esclusivamente sulle segnalazioni e le presentazioni da parte delle case editrici. Ci sarà tempo, nel corso dell’anno, per soffermarsi su alcune delle uscite che troverete segnalate qui di seguito.
Le informazioni che abbiamo raccolto, sulla biografia dell’autrice o dell’autore, e sulla trama e lo stile del libro in questione, sono quindi quelle scelte dagli editori per presentare le loro opere.
In attesa di leggerle, per ora ci si può limitare a osservare eventuali tematiche ricorrenti, o a notare altri elementi comuni che si ritrovano nelle schede di più opere. E se non stupisce, trattandosi di voci narrative al debutto, l’abbondanza di romanzi di formazione (tendenza che abbiamo riscontrato in tutte le scorse annate), si conferma l’aumento di autrici e autori che arrivano dal mondo del cinema e della serialità televisiva (sceneggiatrici, sceneggiatori, registi, come pure attrici e attori).
A proposito di tendenze che si confermano, non mancheranno anche nel 2024 le autrici che, partite da Wattpad e/o dal self-publishing, pubblicheranno con importanti case editrici “tradizionali”.
Quanto alle trame, non saranno poche le storie intime e familiari, come pure le riflessioni sull’identità e i libri che guardano a significativi momenti della storia recente del nostro Paese. Spazio inoltre ad alcuni romanzi in cui il giallo incontra la commedia (una tendenza di successo anche all’estero), come pure per opere più sperimentali e non semplici da inquadrare.
Nella selezione qui di seguito (in cui i titoli non sono presentati in ordine di importanza) ci sono alcuni noir più tradizionali, e poi fantasy, distopie, saghe familiari e opere true crime. Nella stragrande maggioranza dei casi a prevalere sono i romanzi rispetto alle raccolte di racconti, anche se alcune autrici e autori hanno cominciato proprio pubblicando storie brevi su riviste.
Si tratta, inevitabilmente, di libri molto diversi tra loro, che si rivolgono a pubblici diversi. Si va infatti da opere con notevoli ambizioni letterarie ad altre, almeno nelle intenzioni, decisamente più pop, senza dimenticare quelle di genere e quelle che si rivolgono a un pubblico “young adult“. Il risultato è quindi un quadro variegato e trasversale, che in qualche modo va a fotografare l’attuale, sterminata, produzione editoriale.
Ma prima di entrare nel vivo e cominciare questo viaggio tra i prossimi esordi, ci permettiamo una breve digressione: sono infatti trascorsi ormai poco più di 50 anni da quando, nel 1963, l’editore Insel pubblicò, con il titolo di Frost, il primo romanzo di un giovane autore austriaco dalla voce che non somigliava a nessun’altra. La trama? Un tirocinante in medicina è diretto verso una remota regione di montagna; deve assolvere un incarico “assolutamente segreto”: osservare con attenzione, e discrezione, i bizzarri comportamenti del fratello di un medico, il pittore Strauch, che dopo aver bruciato tutti i suoi quadri si è da tempo ritirato in uno sperduto villaggio. La sua destinazione è dunque Weng, “il paese più malinconico che io abbia mai visto, dove “tutto sembra calcolato per riuscire fatale”. A gennaio Adelphi propone Gelo di Thomas Bernhard (1931-1989), in cui troviamo uno dei personaggi indimenticabili nati dalla penna di Bernhard, il pittore Strauch appunto, “che giorno dopo giorno avvolgerà il giovane, e il lettore, nelle spire del suo folle, ipnotico, labirintico monologare”.
E ora partiamo per davvero, con l’augurio di leggere nel nuovo anno molte altre voci “uniche”…
“Il romanzo di una generazione che sa di dover partire ignorando la destinazione”. Così la casa editrice e/o presenta il primo libro di Emanuela Anechoum, autrice nata a Reggio Calabria nel 1991, che ci aveva colpito già anni fa per un articolo sul fu Vice Italia dal titolo “Troppo marocchina per essere italiana, troppo italiana per essere marocchina“. Dopo gli studi, Anechoum ha iniziato a lavorare nel mondo dell’editoria a Londra, e successivamente si è trasferita in Italia. Ora lavora a Roma, proprio per e/o. Il romanzo, in uscita il 24 gennaio, vede una giovane donna, Mina, viaggiare tra la grande metropoli, il paesello d’origine sul mare, e il Marocco fantastico di un padre adorato ma sfuggente. La notizia della morte di quest’ultimo la porterà a sentire il desiderio di scoprire le proprie radici…
Restiamo in casa e/o per soffermarci su un altro debutto che farà parlare, e che uscirà in primavera. Partiamo da una domanda: perché si diventa fascisti a quindici anni? Non per un’illuminazione, dice Ettore, protagonista del romanzo di formazione (che dovrebbe intitolarsi La parte sbagliata, e i cui diritti sono già stati venduti in Francia, Olanda e Germania) firmato da Davide Coppo, riflettendo sul suo percorso di radicalizzazione. Ma nemmeno è stato il punto di arrivo di una crescita ideologica. Piuttosto, “qualcosa che aveva a che fare con l’estetica, e molto con l’identità”. Il protagonista del romanzo di Coppo (che lavora nelle redazioni di Rivista Studio e di Rivista Undici, e che a Milano ha co-fondato Palinurobar, enoteca di cui è direttore creativo) vive nell’hinterland milanese e ha appena iniziato il liceo. È timido, introverso ed emotivo. Vorrebbe essere alto e possente come il suo amico Giacomo, ma invece rimane piccolo, e ne soffre. Quando Giulio, un ragazzo più grande, gli chiede di andare con lui alla Federazione, Ettore si sente per la prima volta speciale. All’inizio definirsi fascista lo stranisce, ma poi lo rivendica, sempre di più, sempre più ferocemente… Anche in questo caso torna alla mente un articolo dell’autore, che nell’ottobre 2021 ha scritto proprio per Rivista Studio una riflessione autobiografica dal titolo Le cose che conosco sull’estrema destra a Milano.
Cambiamo decisamente atmosfera, per parlare di uno dei debutti più attesi di inizio 2024, quello di Francesca Mautino, che vive a Torino e che ha una laurea in Storia del cinema. Mautino, che ha scritto per la televisione, il 16 gennaio pubblica per Longanesi il romanzo Qualcuno che conoscevo. La protagonista è Valentina Bronti, trentenne torinese alle prese con un parto trigemellare. Valentina, che ha messo tra parentesi la sua carriera professionale, ha scelto per le sue tre bambine i nomi di Emilia, Carlotta e Anna, come le celebri sorelle Brontë. Per Valentina, personaggio “in cui convivono senso di inadeguatezza, acume e un’ostinata vitalità“, conservare alto l’umore non è facile, in una vita incastrata tra illusori tutorial sulle pulizie domestiche e una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe, che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino. Finché, un giorno, viene convocata all’asilo perché le tre piccole hanno tentato la fuga trascinando con sé una compagna. E qui inizia tutta un’altra storia, piena di ombre e bugie…
Andiamo avanti in questa rassegna di alcuni degli esordi di narrativa italiana del nuovo anno spostandoci dalle parti di Feltrinelli, che a fine febbraio proporrà il debutto di Paolo Valoppi: Mio padre avrà la vita eterna. Ma mia madre non ci crede. A metà tra memoir e romanzo di formazione sull’infanzia di un ragazzino il cui padre è un testimone di Geova, mentre la madre è atea e femminista. Crescendo, il bambino perde la fede paterna, ma a poco a poco trova la propria strada e la propria voce. L’autore, nato a Roma nel 1990, è editor per Einaudi Stile Libero, e ha lavorato in precedenza per Voland e 66thand2nd.
A proposito di esordi destinati a far parlare anticipiamo ora quello di Camilla Rocca, autrice di Due di noi, su cui punta Garzanti, che lo pubblicherà in vista dell’estate: al centro della trama, due gemelle (Alice e Viola) e una promessa, quella di non mentirsi mai, che nessuno dovrà spezzare. E invece, nell’ultimo anno del liceo, per le due sorelle tutto cambia: la promessa si spezza, e arrivano le prime bugie, le prime cicatrici. Camilla Rocca, che ambienta il suo primo libro in un’estate degli anni ’90, è nata a Milano nel 1982. Ha studiato Filosofia alla Statale e, grazie a uno scambio Erasmus, ha passato il terzo anno di università a Parigi. Proprio nella capitale francese è tornata dopo la laurea specialistica, per un Dottorato alla Sorbona in Fenomenologia. Ha lavorato diversi anni come responsabile dei programmi di ricerca della Maison des Sciences de l’Homme Paris Nord, e ha all’attivo alcune pubblicazioni scientifiche nel campo della filosofia.
Dicevamo nell’introduzione dell’aumento di sceneggiatori e registi al debutto nella narrativa: in casa Einaudi Stile Libero il 23 gennaio è in programma l’uscita di Il nostro grande niente, primo romanzo del regista (per teatro e cinema) Emanuele Aldrovandi. L’autore, classe ’85, si interroga sulla natura delle relazioni, mettendo in scena “una storia di desiderio indicibile“. In pochi giorni, il protagonista del libro avrebbe sposato la ragazza con gli occhi grandi, se non fosse morto in un incidente stradale. E adesso la vede tornare in quella che era la loro casa, trovare il suo computer sul tavolo e le ciabatte che lei gli aveva regalato in corridoio, dove lui le ha lasciate. La tazza, invece, è sul bordo del lavandino: lei ci infila il naso dentro e scoppia a piangere. Forse è in quel momento (che già riusciamo a immaginare cinematograficamente) che inizia il suo faticoso ritorno alla vita, ed è la voce di lui a raccontarlo…
Dalla redazione romana di Stile Libero a quella di via Biancamano, a Torino: Einaudi pubblicherà a febbraio, nella collana Unici, Bagai, opera in cui Samuele Cornalba racconterà come funziona la testa di un ragazzo nato nel 2000: “Lo spaesamento, la paura, il desiderio: il libro dei vent’anni“.
Mondadori ad aprile farà debuttare Giulio Spagnol, autore di Charlie palla di cannone. Con il protagonista, che ha 9 anni e che è su una sedia a rotelle (una malattia gli ha tolto braccia e gambe), gli altri bambini sono crudeli. In effetti, la sua scuola pullula di bulli, e inevitabilmente per lui alzarsi dal letto ogni mattino è un vero strazio. Come fare, allora? L’unico modo per svignarsela, pensa, è diventare una palla di cannone. E così, a capofitto, sfrecciando sui banchi e sugli scivoli, rimanendo sospeso in aria il più possibile, Charlie “proverà a liberarsi dall’attrito del corpo e dell’io, a evadere dal suo alto quoziente di dolore”. Non sarà solo: “ad aiutarlo nella sua ascesi scivolatrice ci saranno i suoi compagni e discepoli…”. Di sicuro, si tratta di un debutto molto particolare. L’autore, classe 1992, ha studiato filosofia a Milano e neuroscienze al Magdalen College di Oxford. Nel 2022 ha fondato la rivista letteraria Galápagos, e nel frattempo ha pubblicato racconti su Nazione Indiana, Machina e Pastrengo.
Molto diversa la tematica affrontata da Valeria Sirabella, che è nata e vive nella Capitale, e che a maggio pubblicherà, sempre con Mondadori, il suo esordio, Il mondo che da qualche parte esiste: “in una Roma che oscilla tra periferia estrema e quartieri alti, due ragazze diverse in tutto diventeranno il vortice gravitazionale che costringerà i reciproci mondi a fare i conti con i propri segreti”. Raccontando dell’amore di due madri per le loro figlie, di corpi che crescono e altri che invecchiano, differenze di classi e destini comuni, scelte rimpiante e sogni di riscatto, il romanzo descrive anche del “potere occulto che ha il luogo in cui nasciamo di determinare, o restringere, i confini dei nostri talenti”.
L’amore assaje, in uscita da Mondadori a giugno, è già in corso di traduzione in cinque paesi. L’autrice, Francesca Maria Benvenuto, napoletana classe ’86, vive a Parigi, dove lavora come avvocato penalista. Con quest’opera ha vinto il premio Nabokov, dedicato agli inediti, e la sezione inediti del premio torinese I Murazzi. Nel libro racconta la realtà del carcere minorile con lo sguardo di una romanziera ma anche di una penalista, spesso chiamata a difendere minori.
A settembre sempre Mondadori proporrà il debutto di Edoardo Vitale, autore romano classe 1989, che scrive per diverse testate. Il suo primo romanzo racconta la vita di due trentenni che lavorano per una multinazionale che si occupa di sviluppo sostenibile e innovazione digitale. L’autore “esplora il senso dell’amore e della coppia nell’epoca dell’iperperformatività, dello stacanovismo, del cambiamento climatico e del greenwashing“.
Per Solferino segnaliamo due esordi, che ruotano attorno a un tema comune: iniziamo dal debutto di Gianluca Peciola con La linea del silenzio – Storia di famiglia e di lotta armata: in libreria tra aprile e maggio, che narrerà un’educazione sentimentale e politica, e al tempo stesso proverà a raccontare la generazione dell’autore, “l’ultima che ha affrontato la tentazione della lotta armata“. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia, Peciola, nato a Roma nel 1970, ha conseguito il titolo di educatore professionale, e oggi lavora come assistente domiciliare, nell’accoglienza dei rifugiati e in progetti di scolarizzazione di bambini rom.
Prima, tra marzo e aprile, sarà in libreria Ci siamo traditi tutti di Maddalena Crepet. Romana, classe 1994, l’autrice si è laureata in Storia contemporanea e ha frequentato il corso biennale Scrivere alla Scuola Holden di Torino. Rientrata a Roma, lavora come ufficio stampa e consulente editoriale. Anche il suo primo romanzo, in uscita come detto da Solferino, vede al centro la lotta armata, raccontata però “con gli occhi dei ventenni”: viene definito dalla casa editrice “un romanzo d’amore e delitti, sullo sfondo della guerra civile italiana degli anni Settanta”.
“Ero triste, di una tristezza vischiosa e pervasiva, come melassa o incenso. Soprattutto, volevo
descrivermi così”. A vent’anni Sara Marzullo non sapeva spiegare la sua malinconia, così se l’era tatuata addosso, si era vestita di nero e aveva letto solo poetesse per un anno. Improvvisamente la confusione e lo spaesamento della giovinezza si condensavano in un’identità, quella della sad girl. In mezzo a Sylvia Plath, Le vergini suicide e le Ragazze interrotte, scopriva di essere meno sola, ma soprattutto che le ragazze, anche quelle tristi, sono impossibili oggetti del desiderio”. Nel suo primo libro (“tra auto-fiction e non-fiction“), Sad girl – La ragazza come teoria, in libreria a fine gennaio per 66thand2nd, l’autrice, che è anche traduttrice e firma per alcune riviste, si interroga sul concetto di “sad girl” come frutto dell’immaginario patriarcale e sulle sue implicazioni in diversi ambiti. Marzullo si chiede infatti cosa si nasconda dietro l’ossessione culturale verso le giovani ragazze. “Dal capitale sessuale, alle pop star, all’industria della prima persona, fino al lavoro culturale, indaga gli archetipi e gli stereotipi che modellano le ragazze e ne condizionano i comportamenti e l’educazione sentimentale e sessuale, per trarne una teoria che possa liberarle dal loro ruolo di oggetto passivo”.
Giulia Siviero, femminista, fa politica nei movimenti. Si è laureata in filosofia all’Università di Verona, lavora al Post e ha collaborato con altre testate, occupandosi di questioni di genere e politica delle donne. A metà aprile debutterà per nottetempo con Fare femminismo, libro che “invita a recuperare una genealogia femminista radicale: fatta di desiderio, pratiche e gesti di libertà”. Come si spiega nella presentazione, infatti, “nella storia dei femminismi il racconto delle pratiche è spesso rimasto ai margini. Eppure la politica delle donne, dalle suffragiste fino ai giorni nostri, si distingue da tutti gli altri movimenti perché ha saputo intrecciare a pensieri e parole una creatività militante unica e spettacolare”. Viene annunciato come un “libro di racconti, ma intessuto di elaborazione teorica”.
“Per la prima volta in forma di romanzo l’epopea delle donne che hanno rimesso al mondo se stesse con una nuova libertà”. Così Bompiani presenta Clandestine di Marta Stella, in uscita il 7 febbraio, altra opera d’esordio legata a tematiche femministe. Classe 1988, l’autrice è giornalista e consulente editoriale. La storia narrata si avvia di notte, quando la protagonista, studentessa in un liceo di Milano, rincasa dopo una giornata che l’ha segnata per sempre: ha abortito. Lo ha fatto grazie a un’associazione che ha aiutato lei e tante altre, ma lo ha fatto da clandestina. Sì, perché anche se è la fine degli anni ’60 vige ancora la legislazione fascista che definisce l’aborto “un atto contro l’integrità e la sanità della stirpe” e lo punisce con il carcere. “Lei ha tutta la vita davanti per lottare affinché a nessun’altra tocchi la stessa terribile esperienza. Ma questo cammino non è solo suo, è quello delle menti e dei corpi di tutta la società civile”. Elvira Banotti, Carla Lonzi, Emma Bonino, Franca Rame, Oriana Fallaci, Elena Gianini Belotti, Eugenia Roccella, Luisa Muraro, Dacia Maraini, Lidia Ravera… Sono solo alcuni dei nomi di coloro che hanno partecipato – ciascuno in modo singolarissimo – a questa “grande avventura di consapevolezza e libertà”.
Proseguiamo questa rassegna di alcuni degli esordi narrativi (scritti in italiano) che verranno pubblicati nel corso del 2024 segnalando L’isola dove volano le femmine, in uscita a maggio per Neri Pozza. Un libro che porta nei primi anni del Novecento nell’isola di Alicudi (Eolie siciliane). Al centro della trama, la famiglia Iatti. Il punto di vista privilegiato di questo racconto in terza persona è quello di Caterina, sedicenne, figlia, assieme a tre fratelli e alla sua gemella Maria, di Onofrio e Palmira. L’autrice del romanzo, Marta Lamalfa, è nata a Palmi, in Calabria, nel 1990, e vive a Roma. Parla cinque lingue e lavora nell’ufficio stampa dell’Unicef Italia. Come ha spiegato lei stessa, sullo sfondo della storia ci sono gli studi antropologici di Paolo Lorenzi. Secondo l’antropologo, infatti, fra il 1903 e il 1905, la segale di Alicudi fu infestata da un fungo parassita, il claviceps purpurea, meglio noto come ergot. Nell’ergot è presente l’acido lisergico, l’ingrediente base dell’LSD. “Le teorie di Lorenzi sembrano confermate dal fatto che gli abitanti dell’isola avessero addirittura coniato un nome per definire questa segale (che, comunemente, chiamiamo ‘cornuta‘): tizzonara, per via delle sue escrescenze di colore nero come i tizzoni di carbone. Secondo Lorenzi, le storie ad Alicudi erano successe davvero: la segale nera fu abbondantemente utilizzata dagli abitanti per fare il pane, base dell’alimentazione in quegli anni. Mangiando il pane nero di tizzonara, l’isola avrebbe vissuto un’allucinazione collettiva. Le allucinazioni durarono per diversi anni, tanto da diffondere fra gli abitanti numerose leggende, che ancora perdurano”. A chi fosse incuriosito da questa vicenda reale, consigliamo anche il podcast Pane e fantasmi di Amedeo Berta.
In primavera Neri Pozza avrà anche il debutto di Elena Bosi, Mio padre è nato per i piedi, romanzo corale su una famiglia e un paese: troviamo un nonno che ha perso un polmone in una tempesta di sabbia, una zia suora che ipnotizza i topi e uno zio salumiere lanciatore di coltelli. Ma anche un dottore che sa curare tutti i mali, un fratello che non sa come si cade e una bambina che rincorre i topi credendoli gatti. È intorno a lei che orbitano questi e altri personaggi.
A marzo uscirà per Rizzoli Tutta la vita che resta di Roberta Recchia, romanzo venduto in 14 Paesi (tra cui Regno Unito, Francia, Spagna e Germania) già prima della pubblicazione. L’autrice narra “uno strappo che sembra impossibile da ricucire e di una famiglia che, nel corso degli anni, ritrova la strada”. L’editore parla di una storia “sulla cura e sull’amore che va oltre la perdita“.
Torniamo dalle parti di Longanesi, che a inizio marzo pubblicherà Per amore di un’ombra di Gerardo Innarella. Nato a Napoli nel 1982, l’autore di questo romanzo di formazione vive a Pavia, è insegnante di lettere e si è diplomato in recitazione (è regista e drammaturgo presso la compagnia teatrale “Tra il dito e la Luna”). Per amore di un’ombra “esplora fragilità e ricchezza del rapporto tra genitori e figli”. Va aggiunto che nella trama giocano un ruolo decisivo Napoli e la sua umanità.
La signora Meraviglia, in libreria per Sellerio in primavera, segnerà il debutto narrativo di Saba Anglana, cantante, attrice, doppiatrice e conduttrice radiofonica italiana di origine somala. Tra saga familiare e memoir, viene definito un libro “ironico e lirico”, sulla ricerca ossessiva delle proprio radici e della propria identità, “tra una Mogadiscio magica e una Roma ostile”. L’autrice è nata in Somalia nel 1970, da padre italiano e da madre etiope. Ha portato in scena, tra gli altri, il suo monologo teatrale Mogadishow e lo spettacolo musicale Abebech – Fiore che sboccia – Storia di identità, preghiera e guarigione.
Tornando a Mondadori, a maggio è in uscita Il vero nome di Rosamund Fischer, il viaggio nel passato di “una straordinaria figura femminile, la figlia prediletta del comandante di Auschwitz, Rudolf Höss“. A firmarlo, Simona Dolce, palermitana classe ’84, che vive e lavora a Roma. Dolce,nata a Palermo il primo giugno 1984, fa parte della redazione della rivista letteraria Nuovi Argomenti. E se in primavera firmerà il suo primo romanzo per adulti, va detto che ha già scritto Madonne nere (Nutrimenti, 2008) e il romanzo per ragazzi La mia vita all’ombra del mare (Raffaello ragazzi, 2017), con il quale ha vinto il premio Elsa Morante. Nel 2021 ha poi pubblicato con Mondadori, nella collana Oscar Junior, La battaglia delle bambine.
Tornando a nottetempo, a inizio marzo uscirà Estranei – Un anno in una scuola per stranieri di Alessandro Gazzoli, autore nato in provincia di Brescia nel 1986, che dopo la laurea e il dottorato in Lettere, insegna da alcuni anni in un centro di istruzione per adulti in provincia di Trento. Nel 2022 ha pubblicato il saggio Auto da fé. Rileggere Giorgio Manganelli (Mimesis), e questa volta firma un “diario”, in cui, attraverso la sua esperienza e storie vere che si intrecciano, risponde a domande non semplici come: che cosa significa insegnare in una classe dove convivono nazionalità e culture che sembrano incompatibili tra loro? Che forma prendono i dialoghi e i pregiudizi quando si mettono insieme destini e idee che altrove non si incontrerebbero mai?
Venendo a Fandango, nel corso del 2024 si attende l’uscita di Hijra, firmato dall’esordiente Saif ur Rehman Raja, che “narra la storia di un ragazzo espulso da due culture, ostaggio di un doppio pregiudizio, determinato a decidere da sé sui propri desideri, sulla propria identità e sulla propria appartenenza”. Tra Pakistan e Italia, il suo è presentato dalla casa editrice come “il romanzo di un apolide negli affetti e nella cultura“.
Sempre per Fandango uscirà nel corso dell’anno Solo i santi non pensano di Mattia Tortelli, classe 1996, che si confronterà con “il calvario della ridefinizione di sé dopo l’espulsione dal nucleo famigliare“. Gabriele, il protagonista di quest’opera d’esordio, è diviso “tra l’adesione al credo religioso della madre e la vita che spinge e chiede conto di corpo e desideri”: si avventura così “alla ricerca delle colpe prime, proprie e altrui, all’origine del proprio smarrimento“.
Ancora a proposito di esordi Fandango, ne La tenda di Fulvio Risuleo, regista, sceneggiatore e fumettista, leggeremo di Martino e Mati, che stanno pianificando un viaggio in tenda, ma si lasciano poco prima di partire. Così, costretto a lasciare la loro casa, Martino decide di partire comunque, cambiando la destinazione: niente montagna, ma i salotti dei propri amici, dormendo rigorosamente in tenda. “Un gioco dell’oca sentimentale, tenero e struggente“.
Tra i debutti di Mondadori anche quello, a febbraio, di Filippo Ronca, autore di Sembra che presto annegherò: “Non un romanzo d’amore, ma un vero romanzo che sa raccontare l’amore“. L’autore, bresciano classe ’87, si è laureato in Lettere e Filosofia con una tesi su Jack Kerouac e il Festival di Sanremo, e lavora come copywriter in un’agenzia di comunicazione.
L’esordio di narrativa italiana di minimum fax per il 2024 è Storia incredibile dell’uomo con tre gambe di Alberto Giuffrè, in libreria a marzo. Si tratta della storia, sotto forma di romanzo, di Frank Lentini, emigrato dalla Sicilia di fine Ottocento negli Stati Uniti, dove entra nel mondo dei freak show. Viene presentato come “un inno di affascinante leggerezza alle vite storte e laterali che, proprio perché perennemente sospinte verso i margini, hanno il potere di donarci una prospettiva inedita sul mondo”. L’autore, nato a Palermo nel 1982, vive a Milano dove lavora per Sky TG24. Ha già pubblicato due saggi.
Stefania Bustelli, nata a Napoli nel 1989, è cresciuta in Molise, a Isernia. Ha maturato un grande interesse per la storia e l’arte medievale, verso cui si sono indirizzati i suoi studi. Il suo primo romanzo – dal titolo provvisorio Borgo Polmone – uscirà in primavera per il Saggiatore. L’autrice racconta la storia di un uomo che si ritrova sperduto in un borgo medievale: questo borgo, in realtà, è un polmone marcescente, pieno di metastasi insanabili e terribili miasmi, che ospita figure oscure con cui il protagonista dovrà confrontarsi per capire come uscire dall’incubo…
E veniamo agli esordi in casa Fazi per il 2024: si parte il 20 febbraio con il dolceamaro Mia madre aveva una Cinquecento gialla di Enrica Ferrara, che narra di una famiglia che di colpo si ritroverà al centro degli intrighi politici che hanno diviso l’Italia a cavallo degli anni Ottanta. Ancora una volta un romanzo di formazione, firmato da un’autrice nata a Napoli, che vive a Dublino da oltre vent’anni, e che ha già pubblicato saggi su letteratura e cinema, in particolare su Italo Calvino, Elena Ferrante, Natalia Ginzburg, Pier Paolo Pasolini e Domenico Starnone. Ferrara lavora al Trinity College e collabora con l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino.
Il 16 aprile sarà la volta di Scilla Bonfiglioli con La sposa del vento, libro sul pittore Oskar Kokoschka e sull’amore “fatale” che lo legò ad Alma Mahler. Un debutto targato Fazi che porta in una Mitteleuropa alle porte della Prima Guerra Mondiale, e che ricostruisce le atmosfere degli eleganti circoli culturali del tempo, dando vita alle passioni di uno degli artisti più innovativi e originali del ‘900. L’autrice, nata nel 1983 a Bologna, dove vive e lavora come istruttrice di Aikido, è laureata in Discipline Teatrali e Storia del Teatro presso l’Alma Mater Studiorum, e ha lavorato per anni come attrice, regista e autrice teatrale. “Seguendo sua madre nella sua professione di guida turistica, si è immersa fin da bambina nella Storia dell’Arte”.
A fine aprile, poi, sempre Fazi proporrà anche Io non uccido di Manuel Negro, definito “un giallo comico” sui temi del veganismo e dello sfruttamento degli animali. L’autore è comico e autore televisivo e radiofonico, e nel 2016 con Sonda ha pubblicato Vegani, se li conosci (non) li eviti. Nel 2024 sarà la volta del suo debutto nella narrativa.
Il 13 febbraio esordisce con HarperCollins Italia Laura Buffoni, romana, dottore di ricerca in cinema e arti, critica e autrice di saggi e pubblicazioni sulla settima arte. Buffoni, che dal 2005 collabora con la casa di produzione Fandango, dove si occupa di sviluppo e produzione di film e progetti televisivi, firma Un giorno ti dirò tutto, una “storia di formazione, di fallimento e di riscatto“. Al centro della trama, una bambina di buona famiglia che deve crescere in un quartiere malfamato della capitale. Laura, infatti, ha sei anni quando i suoi genitori decidono di trasferirsi dal loro quartiere residenziale, nel cuore di Roma Nord, al Laurentino 38, le famigerate torri, esperimento, fallito, di edilizia popolare a sud della capitale…
Sempre HarperCollins Italia ad aprile proporrà un altro esordio ambientato nella “Città eterna”, sin dal titolo: parliamo di Roma era buia di Monica Rametta, nota attrice e sceneggiatrice (per cinema e tv) classe ’73: nel suo primo romanzo Rametta mette in scena “la rivoluzone (filosofica, spirituale e sessuale) di Marina, adolescente che viene travolta dal primo amore e dall’incombere dell’età adulta in una Roma incendiata dal rapimento di Aldo Moro“: Giulia, per Marina, è stata in principio la professoressa adorata che i compagni, come congiurati, hanno messo in dubbio e poi fatto licenziare. È la donna incontrata per caso in una gelateria, un mese dopo, così misera e infelice, quasi irriconoscibile. Ma è anche l’eroina intravista in un corteo, luminosa e forte, un faro che squarcia la noia della vita di periferia. Soprattutto, più di tutto, Giulia rappresenta il primo, inaspettato, indisciplinato amore. Gli anni Settanta stanno per finire, le strade sono in fervore e tutti, in un clima di eccitazione e di paura, vogliono organizzare la loro rivoluzione personale. “Sembra che chiunque abbia perso la bussola e pure, allo stesso tempo, sembra che nessuno voglia rassegnarsi a un’esistenza comune, come tante. Poi arriva un marzo indelebile”: le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro, le piazze si svuotano all’improvviso e Giulia, che è un’attivista di estrema sinistra, lascia la capitale. Marina viene derubata del loro tempo clandestino, delle loro scorribande su una Dyane blu, della spensieratezza…
Restiamo dalle parti di HarperCollins per parlare di La scuola del silenzio di Ninni Bruschetta, altro debutto in uscita prima dell’estate. L’autore è un noto attore, messinese classe 1962, che ha preso parte a più di cento titoli, tra cinema, televisione e radio; e che ha già pubblicato un saggio, Sul mestiere dell’attore (Bompiani, 2010), oltre a Manuale di sopravvivenza dell’attore non protagonista (Fazi, 2015). Nel suo primo romanzo narra la sua terra, la Sicilia, attraverso le disperate avventure di un teatrante che torna al suo Paese natale e si ritrova a fare i conti con problemi di incuria e corruzione.
Un romanzo di satira politica, “in bilico tra commedia e tragedia”, scritto da Luca Restivo, sceneggiatore e autore televisivo e radiofonico, al debutto nella narrativa: San Marino Goodbye uscirà per Blackie nei primi mesi del nuovo anno. Tra i temi sullo sfondo, l’ossessione per i confini, i venti di guerra, l’odio per il diverso. Restivo, che scrive anche per il teatro (Salutava sempre con Alessandro Cattelan) conduce CATER XL su Rai Radio 2, ed è tra i fondatori del Ghe pensi mar, festival di musica, letteratura e comicità che si tiene ogni estate sulla spiaggia di Ravenna.
Nicolò Cavallaro, nato a Palermo nel 1981, vive a Roma ed è redattore e editor freelance; ha pubblicato racconti su antologie e riviste letterarie, e a metà febbraio Hacca edizioni proporrà il suo primo libro, Il lama dell’Alabama, romanzo segnalato dal premio Calvino 2023. La trama porta a Roma: Guido, un detective specializzato in oggetti smarriti, riceve un breve e anonimo messaggio: “La prego di ritrovare il mio orologio. Ha un valore inestimabile. E tale sarà per lei la ricompensa”. Inizia così questo esordio, “che gioca con la lingua e l’immaginazione”, e che viene definito “un romanzo sulla perdita e sull’elaborazione“.
Veniamo alla Salani, che proporrà l’esordio nella narrativa per ragazzi di Mattia Corrente, che firma Cronache dall’Ade. Classe ’87, Corrente, che per Sellerio ha pubblicato La fuga di Anna, è nato e vive in provincia di Messina, ed è anche un ghostwriter. Nel suo primo libro per i più giovani narra “il viaggio all’inferno più spassoso di sempre”, e racconta di due eroi improbabili, un misterioso segreto legato a un vulcano, e di una rocambolesca discesa nell’Ade… Nel romanzo storia, mitologia e modernità si intrecciano, all’insegna del divertimento (tra i personaggi, anche Umberto Eco)…
Andiamo avanti in questo percorso dedicato agli esordi nella narrativa italiana del nuovo anno passando a parlare della Marsilio, che a maggio porterà in libreria Le favole del comunismo, debutto dell’autrice albanese Anita Likmeta, che scrive in italiano e narra una storia d’infanzia e adolescenza con “tenerezza e ironia”. Un libro che ci porta nel “paese delle aquile” (l’Albania), “il paese più felice che possa esserci”. Questo almeno dicono ad Ari, negli anni Novanta, le favole del comunismo. Peccato che non ci sia nemmeno l’acqua corrente e che sua madre l’abbia lasciata dai nonni, perché è rimasta incinta troppo giovane per poter lavorare. Poi la madre parte per l’Italia e non la porta con sé. Fino a quando ritroviamo Ari da adulta, in un elegante appartamento nel centro di Milano…
Lucio si innamora “del ragazzo” ancora prima di conoscerlo: gli basta osservarlo dalla finestra del suo ufficio, mentre aspetta il treno, per ossessionarsi. Quando inizia a frequentarlo scopre che ha un nome, Davide, che è ben più giovane di lui (sta ancora studiando), e che ha amato un uomo sparito nel nulla, Lorenzo… Raffaele Cataldo è nato nel 1991 in Puglia. Si è laureato in Lingue e Letterature Moderne a Bari e ha frequentato la Scuola Holden a Torino, dove vive. Il 24 gennaio debutta per Accento edizioni con il romanzo Di me non sai, che narra una relazione vissuta in modo opposto, incompatibile. Alternando i punti di vista dei due protagonisti in capitoli brevi, Cataldo “mostra il disallineamento dei sentimenti e le conseguenze dolorose che può avere, la lentezza delle estati calde pugliesi, e gli amori ossessivi (presenti e assenti) che come i semi d’avena infestante si attaccano a capelli, scarpe e vestiti”.
Sempre in casa Accento edizioni il 14 febbraio (non a caso) è in programma la pubblicazione di Museo di un amore infranto di Fabrizio Bonetto: nato a Valdobbiadene, nel 1974, l’autore risiede a Crocetta del Montello con la famiglia, e fa il bancario. Giacomo e Veronica, i protagonisti del suo esordio, sono “impacciati, crudeli, feriti, orgogliosi, egoisti”; sono anch’essi esposti, come le reliquie amorose di Zagabria che inframmezzano la narrazione. Il riferimento è al Museum of Broken Relationship, che raccoglie gli oggetti più disparati e conserva i ricordi di chi ha un amore fallito di cui disfarsi…
Terrarossa edizioni punta sul debutto (in primavera) di Michele Ruol, con Inventario di quel che resta dopo che una foresta brucia, la storia di una famiglia segnata da un lutto, costruita attraverso le suggestioni degli oggetti della loro casa abbandonata.
Il 16 luglio del 1955 Gaetano Orlando (1930-1998), conosciuto come Tanino, uccise uno dei più noti e potenti boss di camorra degli anni Cinquanta: Pasquale Simonetti, marito di Assunta ‘Pupetta’ Maresca. Francesco Aloia è uno dei nipoti di Tanino e, a venticinque anni dalla morte del nonno, in Questo sangue masticato (Nutrimenti, in uscita il 5 aprile), il suo romanzo d’esordio, racconta la storia della sua famiglia e quella di Marano “inserendole nelle più complesse vicende del sistema camorristico del secolo scorso”.
Tra aprile e maggio Neo edizioni pubblicherà il primo romanzo di Annina Vallarino, Drama, un libro che, nelle intenzioni, “rovescia i nostri pregiudizi, fa deflagrare ogni certezza morale e mette in discussione le idee di colpa e giustizia che dominano la società attuale”. Del resto, nella trama non mancano i riferimenti a molti dei temi di cui si discute molto negli ultimi anni: quando Daniele viene accusato di stupro da Charlotte, Eva – una collega – si trova all’improvviso circondata dai fantasmi del passato. Quei fantasmi che l’avevano portata a lasciare l’Italia. Ma nessuno sembra avere dubbi: Daniele è colpevole, perciò va licenziato ed emarginato. L’unica a farsi delle domande è Eva. Che cosa è successo davvero? Perché nessuno sembra interessato a come le cose siano andate realmente? “E più le domande aumentano, più si allungano le ombre del passato, il peso delle menzogne cresce e il senso di colpa si fa insostenibile…”. L’autrice, editor e ghostwriter, dopo dieci anni a Londra in cui ha lavorato per diverse case editrici, ora vive in Francia, ad Antibes, e ha un blog, Mai leggera, in cui scrive di cultura e società.
Due i debutti previsti nel corso dell’annata per NN: in attesa di titoli e copertine (e soprattutto dei testi), possiamo anticipare che Alessio Parmigiani (nella serie Gli innocenti) firmerà “un romanzo di provincia, disilluso ma anche pieno di speranza“, in cui narra la storia di un’amicizia tra due ragazzi, “fatta di silenzi e segreti, adorazione e disincanto”. La vicenda è ambientata a Borgo, un paese ligure ai piedi di una montagna, dove il mare non si vede e la vita scorre apparentemente placida e immutabile. L’autore, nato a Genova nel 1996, cresciuto a Lavagna, nel 2020 si è diplomato alla Scuola Holden, e si è poi iscritto alla facoltà di Culture e Letterature del Mondo Moderno a Torino. Nel 2021, tra l’altro, ha ricevuto una menzione al Premio InediTO.
Dal canto suo, Rosanna Turone, classe ’81, nel suo debutto sempre per NN (ma nella serie delle Fuggitive), racconterà di Santa, a cui l’amore non basta mai: “non quello familiare, concesso quasi di malavoglia da genitori e parenti, né quello convenzionale e asfissiante degli uomini che vogliono stare con lei. Il piccolo Tommaso è l’unico che ama incondizionatamente, ma la maternità rischia di essere un’altra forma di possesso”. L’autrice, diplomata in pianoforte e clavicembalo, vive a Biella e ha frequentato il corso Trovare la sedia – scrivere un romanzo in un anno tenuto da Paolo Nori a Bologna. Nella presentazione dell’editore si legge di “una lingua avvolgente, ora comica ora feroce”.
A maggio uscirà per effequ il debutto nel romanzo di Noemi De Lisi, autrice nata a Palermo nel 1988, che ha già firmato il libro di poesie La stanza vuota (Ladolfi Editore) e che ha pubblicato racconti e versi su diverse riviste. Non solo: nel 2020 è stata segnalata al Premio Calvino con il racconto Ferma e limpida nel buio. Nel suo primo romanzo De Lisi narra di Nico, il figlio di una famiglia siciliana povera, quasi al collasso dopo la crisi economica del 2008, che soffre della sua introversione; per provare a risolvere la situazione si rivolge a un gruppo che promette di curarlo… effequ segnala il lessico della scrittrice, in cui non mancano i dialettismi, e cita autori di ieri e di oggi, come “Giovanni Verga e Giorgio Vasta”.
Per Corbaccio il 6 febbraio è atteso il debutto di Alice Bassoli. L’autrice, nata nel 1981 a Reggio Emilia, con La ninnananna degli alberi è arrivata tra i cinque finalisti del concorso Amazon Storyteller 2022 tra oltre millecinquecento candidature. La trama porta nel 2018, nei boschi dell’Appennino tosco emiliano. Dopo molto tempo Isabella torna nella casa dove lei e la gemella Valeria trascorrevano l’estate insieme ai ragazzi del posto. Un giorno però scomparve, lasciando solo domande senza risposta. La protagonista sente che è finalmente giunto il momento di cercare la verità su quell’inspiegabile sparizione…
Saranno tre (e molto diversi tra loro) nel corso del 2024 i debutti italiani in casa Giunti: partiamo dallo sceneggiatore Armando Festa (che, nato a Napoli nel 1973, vive da tempo a Roma), già candidato ai Nastro d’Argento per il film Netflix Mixed by Erry (regia di Sydney Sibilia), il 24 gennaio esordisce nella narrativa con il romanzo con Mi chiamo Marcello Mastroianni: una “dramedy sul coraggio di seguire i propri disastrosi desideri” e una riflessione sulla paternità. Il protagonista si chiama Marcello Mastroianni, come il grande attore, ma la sua vita non ha granché di spettacolare. Ha quarant’anni, un aspetto ordinario, un lavoro che non ha scelto e che non lo appaga, e una relazione con Alessia, vulcanica, creativa, sicura di sé. Al tempo stesso, nella sua mente la mancata paternità, da tranquilla consapevolezza, pian piano diventa un pensiero fisso, anzi un’ossessione…
Cambiamo decisamente genere: debuttano infatti nel romanzo (il 20 marzo, per Giunti) anche l’avvocato penalista e criminologo Edoardo Orlandi e il drammaturgo Eugenio Nocciolini, già autori e voci del podcast Nessuno – Il Mostro di Firenze. Il romanzo Nessuno. Le storie nella storia del Mostro di Firenze, tra true crime e thriller, racconta gli agghiaccianti omicidi del Mostro di Firenze (1968-85) dal punto di vista delle vittime e dei protagonisti della storia.
Restiamo in ambito true crime. A fine febbraio esce per SEM (nella nuova collana Italian Tabloid, che guarda ai podcast, al cinema e alle serie tv) La regola di Nora di Chiara Ingrosso, giornalista (si è occupata di importanti casi di cronaca) qui al debutto narrativo, che parla dell’omicidio, avvenuto a Lecce nel 2020, dei fidanzati trentenni Eleonora Manta e Daniele De Santis, massacrati dall’ex coinquilino, incapace di stringere relazioni e perso in un mondo di fantasie violente. Lo spunto di cronaca nera viene usato dall’autrice (che collabora con la trasmissione Quarto Grado e che condurrà su Crime + Investigation il programma Pagato per uccidere) come lente per cogliere le contraddizioni del nostro tempo, attraverso una narrazione che usa i toni della dark comedy per esplorare la mente dell’assassino, e di ognuno di noi.
Dal true crime torniamo all’immaginazione. In primavera in casa Giunti nascerà poi la collana Giunti Faerie, dedicata al genere fantasy, che a metà maggio ospiterà il debutto di Melania Muscas. L’autrice attinge al folklore della sua terra, la Sardegna, per una trilogia che si apre con Sherden – La profezia dello straniero. Dopo gli studi in neuroscienze nel Regno Unito, Muscas è tornata a vivere nella sua regione d’origine, dove ha scoperto una passione per l’archeologia e la storia antica…
E veniamo a Topi bianchi, distopico debutto narrativo di Lorenzo Rossi, in uscita in primavera per Agenzia X (nella collana Fulmicotone). Siamo in una Roma postapocalittica, nel futuro prossimo, e la working class è sottoposta a un regime più simile agli schiavi degli antichi imperi che a quello della precarietà delle smart city che conosciamo. Non sopportando questa prigione bestiale, un gruppo di azione clandestina di ecologisti organizza attentati al limite del possibile, scegliendo obiettivi come banche, fast food, centri commerciali e altre cattedrali del capitalismo. Fino a compiere un’azione clamorosa… L’autore, nato ad Ancona nel 1996, ha studiato matematica e lavora a Roma nelle scienze spaziali. Scrive anche poesie.
Tra gli esordi del 2024, come abbiamo visto, non mancano sceneggiatori, registi e attori: è anche il caso di Alessandra Acciai, che a febbraio firmerà per Piemme L’assenza da giustificare – La prima indagine di Alina Mari. Attrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica (ha collaborato con registi come Luca Guadagnino, Michele Placido, Pupi Avati, Neri Parenti e Pamela Villoresi), Acciai nel suo primo giallo mette al centro della narrazione l’ispettrice di polizia Alina Mari, che troviamo in una clinica di Bruxelles per tentare un intervento di inseminazione artificiale e coronare il suo sogno di diventare madre, pur non avendo un compagno. Non potrebbe dunque essere più distante, con il corpo e con la mente, da Roma e dal lavoro. Ma le arriva una chiamata a cui non può dire di no: è morta una donna e dell’indagine deve occuparsi lei in prima persona…
Sempre Piemme a maggio pubblicherà Il sentiero delle formichelle di Alessia Castellini. L’autrice, nata a Palermo nel 1993, ha un Dottorato di Ricerca in fisica teorica. I numerosi viaggi, le fotografie che scatta con la sua Reflex e le lettere scritte a mano sono spesso fonti di ispirazione per le sue storie. Nel suo primo romanzo racconta la storia delle “formichelle” della costiera amalfitana, donne che per secoli percorsero il sentiero dei limoni, ancora oggi luogo di grande fascino e mistero. Tra presente e passato, un’opera che ripercorre “una storia antica ma ancora fortemente radicata nel territorio, e ci ricorda l’importanza dei legami, che siano di sangue o di terra”.
Deborah D’Addetta, classe ’86, fa parte del collettivo di “Spaghetti Writers” e collabora con le redazioni di diverse riviste. Ha pubblicato alcuni racconti e nel 2021 ha vinto il premio letterario L’Avvelenata. A maggio, Giulio Perrone editore proporrà Maleuforia, il suo romanzo di formazione d’esordio: viene presentato come un libro “dai toni erotici e irriverenti”, ed è ambientato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 a Napoli: protagonista è Raffaele, un ragazzo di tredici anni che non si riconosce nel proprio genere. La sua educazione sessuale e sentimentale avverrà in un bordello, dove resterà per qualche anno, subendo una trasformazione nel corpo e nello spirito, per poi essere accolto a casa di un uomo che gli farà da Pigmalione. Quanto alla lingua, troveremo una “mescolanza di italiano e dialetto partenopeo“. Non è il primo esordio ambientato a Napoli uscito negli ultimi anni.
Negli ultimi anni, come abbiamo sottolineato nell’introduzione, molte autrici hanno trovato in Wattpad una vetrina per farsi conoscere e uno spazio per sperimentare la propria passione per la scrittura e le storie (in particolare, in ambito romance): è anche il caso di Francesca Ventura. Il 23 gennaio è in uscita da Garzanti il suo Fragili scintille: nella scheda si sottolinea che Bice e Kento, i due protagonisti, sono “capaci di mettere a nudo le loro fragilità”. La trama? Agli occhi degli altri, Bice appare altera, irraggiungibile, scontrosa. Eppure, c’è qualcuno che ha intravisto la sua fragilità ed è entrato nella sua vita all’improvviso. Un ragazzo dal sorriso solare e dai profondi occhi scuri di nome Kento. Bice sa che dovrebbe stargli lontana, ma quando Kento diventa il suo tutor di giapponese è obbligata a presentarsi alle lezioni… L’autrice, pugliese, è nata nel 1999 e studia Lingue e letterature straniere. Ha un profilo TikTok, (cescaonair) in cui parla dei suoi libri preferiti, e la sua passione per la scrittura si intreccia a quella per la cultura e la narrativa giapponese. Il suo romanzo era stato proposto su Wattpad con il titolo Il vintage va di moda. Ora il debutto per una storica casa editrice.
Segnaliamo poi gli esordi in arrivo in casa Magazzini Salani e legati alla saga (in 10 volumi) “Red Oak Manor Collection”, partita a marzo 2023 con Wings di Valentina Ferrara. Nel corso del 2024 sono infatti attese altre autrici italiane autopubblicate e al debutto per un casa editrice tradizionale di riferimento in questo ambito di successo (Erin Doom, A.J. Foster, Rokia e Carrie Leighton, solo per fare degli esempi di autrici italiane bestseller – sotto pseudonimo – proposte negli ultimi anni da Magazzini). Parliamo di Mary Lin con Misty, di Valentina C. Brin con Wrong e di Deborah C. Tepes con Cruel. In attesa di maggiori dettagli sulle nuove uscite, ricordiamo che la serie è ambientata in un orfanotrofio, gestito dalla severa Miss Price.
Anche in questo caso non parliamo di un esordio assoluto, perché l’autrice in questione ha già all’attivo diversi romanzi, ma autopubblicati: ci riferiamo a Laura Rocca, nata a Genova, diplomata in ragioneria e appassionata di scrittura, che si è sempre dedicata ai suoi testi nei ritagli di tempo. Dopo diversi libri in self publishing, Il compositore di sogni infranti sarà il primo libro che pubblicherà con la Newton Compton. Ermes, il protagonista, è rude, scortese, e la sua malvagità è pari alla sua bellezza. Orfano di entrambi i genitori, ha riversato tutto il suo dolore nella musica, e, dopo essere stato cacciato dal prestigioso Eton College, è tornato a Castle Combe, nella casa in cui è cresciuto. Ad aspettarlo c’è Amethyst, la vicina che tanto odia. O, almeno, questo è ciò che vuole far credere al mondo. Ora entrambi hanno diciassette anni, ma il demone che divora Ermes si è fatto più forte e crudele. Solo la musica gli consente di respirare… Un altro romance, quindi, firmato da un autrice già protagonista su Wattpad e attiva anche su #BookTok.
Parliamo ancora del genere narrativo che è cresciuto di più negli ultimi anni, e di un’altra autrice che esordirà nell’editoria tradizionale dopo aver smerimentato con successo nel self-publishing. Partiamo dalla trama dell’opera narrativa in questione: Jacob O’Brien ha lasciato il centro sportivo dei fratelli Wilson cinque anni prima e per tutto quel tempo non ha mai smesso di giocare con il destino. Kassandra Wilson ha promesso di lasciarsi il passato alle spalle e non pensarci mai più. Ha chiuso con l’amore ma, soprattutto, ha chiuso con lui, che non vuole nemmeno nominare e di cui ormai non sa più nulla. Ma Jacob sta tornando a Londra e sarà il numero 10 dei Saracens, la squadra di cui Scott Wilson è allenatore. Questa è la sua sola opportunità per rimediare all’errore commesso cinque anni prima: lasciare Kassy è da sempre il suo più grande rimpianto, e adesso che ne ha la possibilità non desidera altro che riprendere con lei da dove aveva lasciato… Dalla penna di Alessia D’Ambrosio – autrice classe ’82 che ha iniziato a scrivere autopubblicandosi – You vs Me = US, in libreria da febbraio per tre60, il suo primo romanzo per un marchio tradizionale. D’Ambrosio, nata nel 1982 a Roma, è stata anche cantante e attrice, ed è approdata alla scrittura nel 2016, pubblicando la sua prima serie contemporary romance, spaziando poi tra i vari sottogeneri del romance.
Veniamo ora al prima romanzo (young adult) di Valentina Ghetti, docente e booktoker molto seguita, che sarà pubblicato da Mondadori ad aprile, con il titolo (provvisorio) Finis – Quel che lascia la cenere. Al centro del romanzo, “Un viaggio, due culture, due giovani vite alla ricerca della propria identità”: la protagonista, Giulia Acilia, ha 19 anni, è vedova e vuole tornare a casa, nell’Urbe, a Roma. Suo padre, il governatore Flavio Quinto Gargone, è stato esiliato a Brixia nella Gallia Cisalpina dopo il suo appoggio ad Antonio durante la guerra civile. Ma Giulia non è suo padre, non accetta il corso degli eventi, vuole vendetta, vuole Roma. È scappando dalla sua famiglia e da Brixia che la sua strada incrocia quella di Jarl, un giovane camuno che ha visto distruggere il suo villaggio e sta cercando di difendere la sua gente dalla colonizzazione romana.
Prima, il 23 gennaio, Sperling & Kupfer propone il debutto di Sara Benatti, con La maledizione di Arianna, retelling del mito di Teseo raccontato dalla parte di Arianna, vittima di un’inaspettata violenza. L’autrice ha frequentato il master per redattori in editoria libraria della Fondazione Mondadori, ed è traduttrice e consulente per vari studi editoriali e case editrici. Alla Scuola Palomar di Rovigo è la responsabile del servizio di valutazione dattiloscritti, e insegna al master in tecniche della narrazione.
Sempre Sperling, ma ad aprile, pubblicherà Il cielo nei tuoi occhi, esordio di Anastasia Parpaglioni (@parpaglions), molto seguita su TikTok. La sua fobia per l’azzurro è al centro del libro, oltre che di molti suoi video.
Il Castoro nel corso dell’anno pubblicherà due esordi: a maggio, per la collana HotSpot, uscirà La notte che ci gira intorno di Francesca Zoppei, al debutto nella narrativa young adult con la storia di un primo amore, quello di Alex per Yuri, nella provincia degli anni Duemila.
A ottobre, poi, per il Castoro Off sarà proposto Ragazza d’argento di Sofia Mazzanti, “una storia romantasy ricca di avventura, intrighi politici e di potere…”.
Chiudiamo tornando in Marsilio: La fabbrica del diavolo, in uscita a fine gennaio, segna il debutto narrativo di Simone Filippini (conosciuto su TikTok come @ilgrammaticoantipatico): viene presentato dall’editore come un “racconto universale sulla difficoltà di crescere quando nessun adulto vuole ascoltarti”. Al centro della trama, una fabbrica abbandonata nella provincia italiana, tre ragazzini soli contro il mondo e un mistero da risolvere…
Fonte: www.illibraio.it
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