Ieri come oggi, è normale per un autore o un’autrice alle prime armi andare alla ricerca di consigli ed esercizi per affinare il proprio stile: è anche per venire incontro a queste richieste che, nel tempo, sono stati realizzati numerosi libri sulla scrittura.
Gli autori di queste opere sono spesso a loro volta scrittrici e scrittori affermati che in questi libri cercano di unire la loro esperienza autobiografica a suggerimenti e brevi lezioni. Si aggiungono poi ai consigli d’autore numerosi manuali di scrittura creativa (un tipo di scrittura non strettamente professionale che si concentra sull’aspetto narrativo, con grande attenzione per la dimensione artistica ed espressiva): si tratta di libri ricchi di insegnamenti e di esercizi per entrare nel vivo del processo creativo.
Il mestiere di scrivere è stato (ed è) quindi argomento di analisi e riflessioni che ne indagano anche i punti più insidiosi e complicati. Nel cammino verso il successo si annidano infatti difficoltà e battute d’arresto, come il blocco dello scrittore, un problema comune a cui alcuni autori hanno tentato di trovare una soluzione.
Ma non solo: nel tempo grandi scrittrici e scrittori hanno riflettuto sul loro metodo di lavoro e su questioni stilistiche e narratologiche, sugli step da affrontare per realizzare un romanzo e su cosa significa per loro scrivere – senza dimenticare di dedicare ampio spazio alle letture che hanno influenzato il loro stile nel corso del tempo.
Nelle parole di questi scrittori e di queste scrittrici si celano consigli concreti e utili: negli anni ilLibraio.it ha riportato per esempio i suggerimenti di Haruki Murakami e di Cormac McCarthy, che forniscono punti di vista innovativi e differenti sul mestiere dello scrittore.
Anche sulla scena italiana possiamo trovare molte proposte di libri sulla scrittura: è il caso per esempio di Scrivere un libro che conquista fin dalla prima pagina e di Scrivere un libro e farselo pubblicare, i due ebook gratuiti realizzati dal torneo letterario IoScrittore, ricchi di consigli provenienti da autrici e autori italiani bestseller, come Donato Carrisi, Stefania Auci, Gian Andrea Cerone e molti altri. Il torneo, promosso dal gruppo GeMS, da più di 15 anni offre come premio agli aspiranti scrittori e alle aspiranti scrittrici la possibilità di pubblicare il loro romanzo.
Sono ancora molti, però, i libri di scrittura creativa da menzionare: in questa lista (i cui titoli non sono disposti in ordine di importanza) abbiamo quindi raccolto oltre 40 libri sul mestiere di scrivere, tra autobiografie, manuali, lezioni ed esercizi.
Per chi volesse saperne di più, ecco un approfondimento su alcuni dei libri sopra citati:
Tra le svariate proposte di libri sulla scrittura creativa troviamo molti titoli autobiografici, che raccontano il mestiere dello scrittore dal punto di vista degli stessi autori. Sono libri che uniscono racconti e riflessioni personali a piccoli e grandi insegnamenti per i giovani romanzieri in erba: un esempio è On writing. Autobiografia di un mestiere (Sperling & Kupfer, traduzione di Giovanni Arduino) di Stephen King, prolifico e amato autore di romanzi bestseller. In questo libro King ripercorre i suoi anni di formazione fino al successo di Carrie (Bompiani, traduzione di Brunella Gasperini), ma passa anche in rassegna i “ferri del mestiere” dello scrittore e i diversi step che precedono la pubblicazione di un libro. Infine, l’autore e sceneggiatore statunitense si sofferma anche sulla scrittura come forma di rinascita, parlando di quanto sia stata fondamentale per riprendersi dal grave incidente che lo ha coinvolto nel 1999.
Tra i libri che uniscono vicende autobiografiche e spunti per i giovani scrittori c’è anche Perché scrivo (Il Saggiatore, traduzione di Sara Sullam) di Joan Didion (1934-2021): una raccolta di dodici saggi scritti tra 1968 e il 2000 da questa grande giornalista e autrice statunitense. Tra riflessioni sulla politica, sulla stampa underground e sull’incipit di Addio alle armi di Ernest Hemingway (Mondadori, traduzione di Fernanda Pivano), in questo libro c’è spazio anche per il racconto della sua California e della sua attività da giornalista, fin dagli esordi su Vouge. Joan Didion è stata in grado di osservare con sguardo attento l’evolvere della scena letteraria e politica, senza perdere il suo spirito critico anche nei momenti più difficili. In questo libro si legge il suo punto di vista inedito su temi importanti: la stampa, l’arte e, ovviamente, la scrittura.
Con Il mestiere dello scrittore (Einaudi, traduzione di Antonietta Pastore) Haruki Murakami offre confidenze, consigli e riflessioni sul tema della creatività e dell’immaginazione. Assieme a suggerimenti e brevi lezioni, Murakami svela aneddoti e curiosità sul suo percorso da scrittore: si sofferma sulla figura della moglie (che è stata spesso per lui la prima consigliera ed “editor”), oppure su alcuni “incidenti di percorso” nella fase di stesura di un romanzo. Il mestiere dello scrittore è, quindi, sia l’autobiografia sincera di uno scrittore amato, sia un libro sulla sua concezione di scrittura, di letteratura e di vita.
Proseguendo con i libri che parlano del mestiere di scrivere, Sulla scrittura (Guanda, a cura di Abel Debritto, traduzione di Simona Viciani) di Charles Bukowski (1920-1994) contiene testi e lettere scritte da Bukowski a editori, redattori, amici e colleghi. Tra disegni e schizzi emerge il pensiero dell’autore sull’arte dello scrivere, vista da un lato come una medicina per il male di vivere, dall’altro come un’esigenza insaziabile e inarrestabile – non di certo come un un’attività pensata a tavolino o un “semplice” mestiere.
Parlando di manuali di scrittura creativa, Robert McKee (scrittore, sceneggiatore e drammaturgo statunitense) ha scritto Story. Contenuti, struttura, stile, principi per la sceneggiatura e per l’arte di scrivere storie (Omero Editore, traduzione di Paolo Restuccia). Un ampio libro che racconta come si costruisce una storia, utile non solo per gli aspiranti sceneggiatori ma anche per i romanzieri in erba. Un saggio che si occupa della narrazione in tutte le sue forme, toccando sia le fasi di ideazione della trama sia i modi in cui i personaggi si muovono e interagiscono, tanto sullo schermo quanto sulla pagina.
Il mestiere di scrivere. Esercizi, lezioni, saggi di scrittura creativa (Einaudi, a cura di William L. Stull e Riccardo Duranti, traduzione di Riccardo Duranti) di Raymond Carver parte proprio dall’esperienza personale dello scrittore statunitense, che a partire dagli anni ’70 ha insegnato un corso di Creative Writing. Le sue lezioni non sono solo ricche di spunti pratici e di esercizi, ma sono anche il punto di partenza per capire il processo di scrittura di Carver (1938-1988) e per indagare i suoi modelli d’ispirazione, da Anton Čechov a Ernest Hemingway, che lo hanno reso uno dei più grandi scrittori di racconti di sempre.
Rientra tra i libri di scrittura creativa anche Il viaggio dell’eroe. La struttura del mito ad uso di scrittori di narrativa e di cinema (Audino, traduzione di J. Loreti) di Chris Vogler. A partire dalla sua professione di sceneggiatore (che negli anni lo ha portato a lavorare per la Disney e a insegnare all’UCLA), Vogler ripercorre l’evoluzione di una figura quasi mitologica, quello del protagonista dei film. L’analisi letteraria, narratologica e cinematografica si fonde a quella epica e psicologica, passando da Aristotele a Freud e arrivando fino ai film di George Lucas e Steven Spielberg. Attraverso esempi concreti, il manuale cerca quindi di rispondere a diverse domande: quali sono i ruoli presenti nella narrazione? Quali gli archetipi ricorrenti in una storia? Come costruire i propri personaggi, anzi, i propri eroi?
I libri sulla scrittura, però, possono passare anche attraverso l’analisi della letteratura moderna e contemporanea: indagando i romanzi e le poesie del passato possiamo infatti trarre molti spunti per scrivere ancora oggi. Questo è il percorso intrapreso dallo scrittore ceco Milan Kundera (1929-2023) ne L’arte del romanzo (Adelphi, traduzione di Ena Marchi). Attraverso sette brevi saggi, l’autore de L’insostenibile leggerezza dell’essere (Adelphi, traduzione di Giuseppe Dierna) descrive l’evoluzione del romanzo europeo: da Miguel de Cervantes a Franz Kafka, passando per Gustave Flaubert e arrivando infine alla propria opera. In questa raccolta sono presenti infatti anche due saggi che chiariscono al lettore la chiave di interpretazione per leggere i suoi romanzi.
Pubblicato postumo nel 1988, Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio (Mondadori) raccoglie le lezioni che Italo Calvino (1923-1985) avrebbe dovuto tenere all’Università di Harvard nel 1985, anno della sua morte. Queste lezioni si soffermano su sei valori della letteratura che Calvino considera fondamentali, soprattutto in seguito ai grandi cambiamenti del Novecento e in vista del nuovo millennio: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza. Ognuna delle lezioni affronta uno di questi valori e può essere collegata ad alcuni dei testi più famosi dell’autore – da Il barone rampante (Mondadori) per la leggerezza a Le città invisibili (Mondadori) per la visibilità. Il risultato è un’opera che, a partire dal passato, offre uno spaccato sul futuro immaginato da Calvino, introducendo anche l’idea di scrittura dello stesso autore.
Letteratura palestra di libertà (Mondadori, a cura di G. Bulla) di George Orwell (1903-1950) si interroga su alcune domande: cosa spinge l’uomo a scrivere? Qual è il confine tra arte e propaganda? In questi scritti, realizzati tra gli anni ’30 e ’40, George Orwell riflette sull’importanza della letteratura per costruire la libertà individuale, analizzando le proprie opere e quelle di altri autori. Tra esperienze personali e l’interpretazione di alcuni testi, l’autore de La fattoria degli animali espone la sua personale visione della parola “scrivere”.
Dedichiamoci ora ai libri sulla scrittura realizzati da autori italiani. E cominciamo con I margini e il dettato (edizioni e/o) di Elena Ferrante, scrittrice dall’identità misteriosa e autrice della fortunata saga de L’amica geniale (edizioni e/o). In questo libro sono raccolti quattro testi scritti da Ferrante sul tema dell’ “avventura dello scrivere”: lectio magistralis e saggi che si occupano non solo di letteratura, ma anche di riflettere sulla possibilità, per le donne, di combattere contro la “lingua cattiva” che si rifiuta di accettare le loro verità. “Non un rigo va perso nel vento. Ce la possiamo fare”.
La via della narrazione di Alessandro Baricco (Feltrinelli) è un saggio in cui il celebre scrittore di Oceano mare e Novecento. Un monologo (Feltrinelli) parla della sua personale concezione di scrittura, indagando tutte le forme che può assumere. La nascita di una storia può avvenire in un attimo oppure durare anni, le trame possono essere le più disparate (simili a geroglifici che danno significato alle storie) ma lo stile non si può insegnare: semplicemente, lo si possiede. Il compito dello stile è quello di coniugare realtà e finzione, magia e illusione, realizzando così il gesto della narrazione.
Hans Tuzzi, pseudonimo di Adriano Bon e autore dei celebri romanzi investigativi del commissario Melis, firma per Bollati Boringhieri Come scrivere un romanzo giallo o di altro colore. Un’opera che non offre solo regole o consigli per scrivere bene, ma propone soprattutto considerazioni e riflessioni sul potere della parola. Attraverso dieci capitoli Tuzzi esplora differenti aspetti del mestiere di scrivere (Stile, struttura, scrittura; Finali chiusi, finali aperti; Buona e cattiva letteratura; Tutti i colori del genere…), sottolineando però un punto fondamentale: “la letteratura non è un compitino”. Non bastano quindi un manuale e una serie di esercizi – serve la voglia di mettersi in gioco davvero, oltre che un necessario e naturale istinto.
Accanto al talento naturale, ritiene invece Francesco Piccolo, è imprescindibile per uno scrittore possedere anche un metodo ferreo, una tabella di marcia, un rituale. Ogni autore ne possiede uno, e in Scrivere è un tic (Einaudi) l’apprezzato scrittore e sceneggiatore cerca di catalogare i più curiosi e incredibili. Da Gabriel Garcia Márquez a Isabel Allende, da Ernest Hemingway a Ken Follett, Piccolo va alla ricerca delle ispirazioni, dei fallimenti e delle tattiche che hanno contraddistinto alcuni dei nomi più noti della storia della letteratura, svelandone segreti, limiti e punti di forza.
Infine, i libri sulla scrittura creativa possono presentarsi come veri e propri testi a supporto di autori e autrici alle prime esperienze. Questi titoli provano a mettersi nei panni dell’aspirante scrittore, tentando di sfruttare la preziosa esperienza di romanzieri e romanziere già noti e affermati. Tra questi titoli abbiamo L’arte di costruire un romanzo (Tea, traduzione di Matteo Camporesi) di Elizabeth George, scrittrice statunitense e autrice di numerosi romanzi investigativi. In questo libro George condivide con il lettore il suo processo creativo, soffermandosi sulle tecniche e i procedimenti utili per scrivere una storia gialla (ma non solo). Il titolo si rivolge infatti a tutti coloro che vorrebbero trasformare le loro idee in una vera trama.
Pronto soccorso per scrittori esordienti (minimum fax, a cura di Monica Crassi, traduzione di Andreina Lombardi Bom) di Jack London (1876-1916) contiene le accorate risposte dell’autore di Zanna bianca alle lettere che gli venivano inviate da giovani aspiranti scrittori. Assieme a queste risposte, schiette e motivanti, il libro raccoglie anche alcuni brani e articoli che sintetizzano il suo pensiero, la sua tecnica e la sua poetica.
Infine, concludiamo questa raccolta sui libri di scrittura creativa con un titolo che si rivolge a una particolare nicchia di autori: i poeti e le poetesse. Con Consigli a un giovane poeta (Garzanti) Nicola Gardini (traduttore, insegnate, autore di romanzi e di testi dedicati alla classicità) cerca di dimostrare che la poesia non è un’arte per pochi: al contrario, tutti possono scrivere in versi. Per farlo, però, occorre leggere molto, costruire la propria biblioteca e amare la propria lingua, entrando in contatto con i “migliori maestri”, poeti e poetesse di ogni epoca e provenienza. L’obiettivo è quello di costruire non solo la pratica, ma anche il pensiero del “giovane poeta”, che rimane tale a qualunque età.
Fonte: www.illibraio.it
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