Pierangelo Consoli è autore di “Come il buio per le stelle“, romanzo edito da IoScrittore.
Il libro in una frase:
«Se conosci la Storia, conosci la strada». È una frase che si trova nel testo, quando Augusto, il prete, decide di aiutare lo straniero. Augusto è cresciuto ascoltando i racconti della guerra e molte storie raccontavano di famiglie salvate da coraggiosi gesti di carità cristiana. Ci sono volte in cui l’insubordinazione, l’andare contro la legge è necessario a salvare una vita. Salvare una vita è sempre necessario. Le leggi cambiano, ciò che è giusto no. In questo tempo confuso, in cui si assiste a ritorni odiosi di sentimenti che si credevano sepolti come la xenofobia, l’antisemitismo e il razzismo in generale, credo che più che la strada, si sia persa la Storia, ovvero la consapevolezza di ciò che c’era e che non è mai scomparso del tutto.
Amici di scaffale:
Per scrivere questo libro ho dovuto studiare molto. Molti saggi. Le varie stesure hanno richiesto anni di lavoro. Non conoscevo molto della storia della Siria, dell’Isis e del califfato. Libri come: Tagliagole di Francesco Borgonovo; Bandiere nere di Joby Warrick, solo per citarne alcuni, mi sono stati di grande utilità.
Documentarsi è fondamentale quando si vuole scrivere un romanzo, di qualunque genere si tratti.
Ogni libro chiama decine di altri testi. A volte serve leggere un romanzo anche solo per trovare l’atmosfera che si cerca. In questo senso ho trovato utili Ho fatto la spia di Joyce Carol Oates, e alcuni racconti di Roberto Bolaño.
Segni particolari:
Il senso di umanità. Ma anche fegato e sangue, nel senso di viscerale. Ho voluto raccontare qualcosa che avesse a che fare con la natura dell’uomo in senso stretto. Narrare una storia di sentimenti buoni, dare speranza e non essere sempre distruttivo e cinico. Piuttosto credo che il cinismo sia il modo più stupido di sembrare intelligenti. Sono affascinato dalla Pietas romana, da quel tipo di sacrificio che genera rivoluzioni silenziose. Un piccolo gesto di coraggio spesso cambia completamente il contesto. Un’altra cosa che mi premeva stigmatizzare è un certo tipo di qualunquismo. Credo che la letteratura debba offrire punti di vista non scontati. Questo è un dovere. I luoghi comuni sui preti e sui carcerati si buttano, io volevo un prete che fosse l’emblema di ciò che di più bello il cristianesimo abbia da offrire. Un prete come dovrebbe essere sempre. Allo stesso modo volevo prendere due assassini e accendere una luce su ciò che si nasconde dietro un gesto efferato.
Tag:
#isis, #siria, #napoli, #terrorismo, #amicizia, #secondapossibilità
Dove e quando:
La vicenda si svolge a Napoli nel 2014. Ma è stata scritta, la prima volta, il giorno dopo l’attentato al Bataclan nel 2015. Per diventare un romanzo ho dovuto ampliarla, ma l’ossatura della trama è rimasta invariata.
A quel tempo vivevo ancora vicino al Museo Nazionale. Le zone in cui si muovono i personaggi sono i quartieri che ho frequentato per anni.
È la parte della città che sento mia, ancora oggi più di qualunque altra io abbia vissuto.
Siccome sono trascorsi anni tra una stesura e l’altra, la vita, la mia vita, quella della mia famiglia, sono entrate nella narrazione cambiando i miei punti di vista.
Nel frattempo mi sono sposato, è nata la mia prima figlia, in qualche modo è possibile asserire che il libro sia cresciuto con me.
Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore:
In tutta sincerità ho partecipato a IoScrittore per ragioni di mera opportunità. Tutto ciò che si cerca, quando si scrive, è di pubblicare bene e di imparare qualcosa su che cosa significa scrivere un romanzo.
Non nutrivo grosse speranze, ma devo dire che il meccanismo del torneo è avvincente e arriva un momento in cui ci si appassiona. Inoltre il livello, specie nella seconda fase, è alto ed è dura spuntarla.
Il confronto con gli altri partecipanti può essere deprimente, o esaltante, e anche solo per questo è una buona palestra.
E poi è gratis e forse è l’unico concorso a un livello così alto.
Lo consiglio, anche perché si ha la possibilità (se si è vinto) di lavorare con un editor professionista e questo è il vero premio.
Gli addetti ai lavori, intendo tutti quelli che compartecipano al progetto libro dovrebbero comparire in coda a ogni testo come nei film.
Sono la cosa migliore che ti capita di incontrare nel vasto mondo dell’editoria e non si può dire lo stesso degli scrittori.
Forse perché siamo troppo spaventati di perdere quel poco che ci sembra di aver guadagnato, non lo so…
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