Il romanzo della storia e della vita
Dieci anni fa, dopo aver scritto con il figlio Folco La fine è il mio inizio, moriva Tiziano Terzani. Nell’ultima pagina del suo libro, come lui desiderava, c’era la foto del suo corpo. E proprio come sperava l’espressione del suo volto è serena. La sua fine è stata l’inizio di una grande onda di umanità. Le sue opere hanno avuto una diffusione senza precedenti.
Centinaia e centinaia di amicizie e feconde collaborazioni sono nate spontaneamente sotto la sua stella. Le piazze di tutta Italia si riempivano quando si proiettava
Anam, la
bellissima intervista che gli fece negli ultimi giorni
Mario Zanot, oggi impegnato a raccogliere fondi per il film di
Un indovino mi disse. Max de Martino dal sito
Tizianoterzani.com batteva il tam tam di tutti gli incontri pubblici. I suoi moniti contro le guerre seguite all’11 settembre sono stati ascoltati dalla gente che scendeva per le strade con la bandiera arcobaleno, ma non dai governi. I fatti gli hanno poi dato ragione. La famiglia e la casa editrice hanno sentito la responsabilità di un testamento spirituale e della cura di tutto il materiale che Tiziano ha lasciato alle sue spalle.
Migliaia di fotografie che documentano la Storia del Novecento, pazientemente ordinate e archiviate. Migliaia di libri sull’Asia donati da Angela Terzani alla Fondazione Cini sull’isola di San Giorgio a Venezia. Decine e decine di taccuini nei quali fissava a caldo tutte le sue impressioni e le conservava pensando al giorno in cui avrebbero visto la luce. Tra coloro che più sono stati colpiti dalla sua grandezza un giovane studioso, Àlen Loreti, ha deciso di dedicare il suo talento al lascito di Tiziano. Si è dimesso dalla nostra casa editrice quando era il momento di costruire il Meridiano con le sue opere. Ha ripreso a collaborare con noi appena terminato per mettere ordine nei diari inediti. Per ricavare dalle sue stesse parole il ritratto più intimo e sincero, per recuperarne lo sguardo più inedito e autentico, grazie anche alla generosità della famiglia.
Da questa collaborazione è nato
Un’idea di destino, un
libro straordinario che auguro a tutti voi di leggere. Non solo perché ci ricorda cosa è stato il
Novecento e da dove vengono la fine delle ideologie e le nostre contraddizioni odierne ancora irrisolte, non solo perché ogni pagina è ricca di frasi profetiche o fondamentali che uno vorrebbe vedere scolpite nelle pareti degli uffici, delle banche, delle scuole e dei tribunali e che avranno invece probabilmente in rete la loro maggiore fortuna. Ma anche perché nella coscienza di un uomo che si è sempre buttato a occhi aperti nelle cose, per poi viaggiare dentro sé stesso e concludere il suo percorso con una fine esemplare, ci auguriamo che ognuno possa trovare il tesoro che gli occorre per dare un senso alla propria vita, qualunque essa sia.
“Come fai a stare da solo così tanto tempo?” gli chiesi quando ripartiva per l’ultimo viaggio in Himalaya. “Dipende con chi sei solo”, mi rispose.
Oggi abbiamo il privilegio di leggere il meglio di quel lungo dialogo interiore in un libro che si lascia leggere come un meraviglioso romanzo di cose vere.
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