Napoli, maggio 1981. Rita è ironica ed entusiasta, ignorante e curiosa, sveglia, ha tre ragazzi e nessun fidanzato serio, due coinquiline, una famiglia che al paese gestisce un negozio, un amico gay, tanti ricordi di scuola e nessuna idea concreta sul futuro. Ama cantare, ballare, mangiare, divertirsi per le strade e le piazze di una Napoli spumeggiante di primavera. Rita è brava a fare i conti, sta per laurearsi in matematica ma non sa nulla di matematica, attira gli uomini ma non riesce a sistemarsi, sa divertirsi ma conosce la malinconia, e per colpa del suo ultimo amore – Gaetano, inquieto e depresso – ha rischiato di perdere la salute, ma ha imparato ad amare i greci e i latini.