Un Paese unico e affascinante, una terra dura e scintillante, l’Afghanistan, capace di rubarti il cuore con un solo sguardo verso le vette più alte del mondo e distruggerti in un attimo per l’asprezza del suo clima e della sua natura selvaggia. E la storia di questi luoghi non è che la rappresentazione più fedele di questi segni e di questi sentimenti, perché scritta da un popolo indomito e orgoglioso, brutale e incantevole, chiuso in una cultura arcaica, figlia di convinzioni primitive, millenarie come le eterne montagne da cui è circondato. Una terra martoriata dalla guerra e dai continui tentativi di invasione nell’arco dei secoli, ultimo il conflitto con l’Unione sovietica durato quasi dieci anni, mai però gli stranieri che hanno provato a calpestarla sono stati in grado di modificarne, né tantomeno di migliorarne il destino. Questo lo scenario in cui Luca, agente segreto incaricato di raccogliere informazioni e di tessere relazioni utili ad aiutare e proteggere la missione del contingente militare italiano, incontra Aisha, giovane donna, sposata per contratto e senza amore, come da tradizione, a un uomo molto più anziano di lei. Niente può essere più travolgente, perché lei, seguendo la sua indole ribelle, vede nella presenza straniera la possibilità di scardinare consuetudini pietrificate, scegliendo di candidarsi per il nuovo Parlamento che si costituisce a Kabul, per ribaltare il secolare predominio dei signori della guerra e trova in Luca la persona più adatta ad aiutarla. D’altro canto, “l’agente Gabbiano”, questo il nome in codice, sarà sopraffatto dalla bellezza, dall’ardore, dall’impeto di questa donna coraggiosa e non potrà impedire la nascita di un amore coinvolgente. Un amore che però dovrà fare i conti con i pericoli e le minacce di un mondo dove la vita è un’eterna lotta sanguinosa.