Un’estate come tante in Puglia, calda, struggente, estenuante, come solo questa terra può regalare; riti e ritmi consueti, dolci come una carezza, immutabili come una prigione. Poi l’eco di un’amicizia antica che irrompe nell’atmosfera immota della Gravina e stravolge l’esistenza di Nicolò, studente di medicina a Pisa, tornato per trascorrere le vacanze e ritrovare la famiglia. La preghiera che risuona nella calura torpida è quella di Angelo, un amico d’infanzia, recluso nel carcere di Taranto per omicidio. Nicolò sente di avere un antico debito di amicizia nei suoi confronti e accetta di incontrarlo in prigione. Il racconto di Angelo lo lascia senza fiato e lo trascina in un vortice inatteso: l’amico infatti sconta una pena per un omicidio che in realtà non ha mai commesso. Un’enigmatica organizzazione criminale ha comprato la sua libertà in cambio di un milione di euro che potrà ritirare solo al termine della pena. Ora però è gravemente malato e chiede all’amico di trovare le prove della sua innocenza. Stretto all’angolo dai sensi di colpa che la condizione di Angelo fa riaffiorare nel suo animo, Nicolò accetta di entrare in contatto con l’organizzazione e di ripercorrere la sua strada, per liberare l’amico dalle infamanti accuse e, forse, sé stesso dai fantasmi che lo agitano dentro. Questa scelta, il contatto con una realtà inaspettata e sconvolgente, le terribili verità che si troverà ad affrontare, spingeranno però Nicolò sull’orlo del baratro e lo faranno riflettere sul concetto di libertà e sul peso di una scelta, portandolo a prendere delle decisioni drammatiche e definitive.