La guerra è finita e come i resti di una mareggiata ha lasciato sulle rive del presente uomini e donne attoniti e stremati alle prese con il compito di ricominciare. Un compito arduo per chi ha perso tutto.
Come
Fosco, che
si lascia sopravvivere senza più un nome nell’apatia assolata di un’isola incastonata in un’ansa del Po. È partito anni prima per combattere in
Spagna, è stato internato ad
Auschwitz, ce l’ha fatta piegandosi a umilianti compromessi, è tornato e ha scoperto che
la moglie, credendolo morto, ha nel frattempo sposato un altro.
O come Aida, ex partigiana, che per salvare il suo uomo dalle torture degli aguzzini fascisti ha parlato, tradendo i compagni, e ora, usata e annientata, vive sorretta da una ostinata ossessione di vendetta.
La stessa ossessione che spinge Ferruccio, fratello di Fosco, a presentarsi ogni giorno davanti alla casa di Panzer, il gerarca che ha ordinato la fucilazione del figlio e che sta per tornare, graziato dall’amnistia, dalla moglie Elettra, segnata dagli anni e dalla rassegnazione.
Le correnti del destino sono però imprevedibili e a volte impetuose: la potenza vivifica dell’amore sospingerà questi naufraghi del dolore, sprofondati nelle nebbie del passato, nel calore dell’abbraccio di un approdo sicuro.
Dina Ravaglia ha pubblicato La curva del cielo, un racconto inserito nell’antologia Matrimoni edita dalla EFFEQU, La luna sporca, romanzo vincitore del premio “Città di Bobbio 2008”, per la Edizioni Ponte Gobbo di Bobbio (PC). Nel settembre 2009 lo stesso romanzo ha vinto il secondo premio al concorso “Livio Paoli” (San Mauro a Signa – Firenze). Con il romanzo La mano di legno, pubblicato da Edimond nel 2011, ha vinto il 2° premio Città di Castello.