«L’amore che ognuno di noi riceve ha la stessa funzione delle stelle per i navigatori. Ci indica la rotta. Rimane in fondo alle nostre tasche, così, ogni volta che lo desideriamo, ogni volta che ne sentiamo la necessità, possiamo accertarci che sia sempre lì affondandovi una mano.»
Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta. Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola.
Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così. È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile. Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre. Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.
Silvia Celani parla di IoScrittore
“IoScrittore è soprattutto una possibilità preziosa.
Di sgusciare fuori dall’angolino in cui ci si è rintanati, afferrare il sogno che in alcuni casi si culla da una vita, e scoprire che colore abbia se esposto alla luce del sole. Le varie fasi del torneo permettono di valutare sé stessi, il proprio grado di maturazione, la profondità della convinzione che ci anima, la capacità di interpretare e assorbire i suggerimenti (e le critiche), trasformandoli in costruttivi spunti di miglioramento.
Ci si arriva con una storia tra le mani e tasche piene di incertezze. Ma poi, si è subito rapiti da un vortice di crescente intensità: si leggono i lavori degli altri partecipanti, ci si mette a confronto, si impara, ci si emoziona, si cresce. A tratti, si arriva a dimenticare che la nostra storia non è più solo al vaglio di semplici lettori come noi, ma anche di professionisti capaci di intercettare il più flebile sprazzo di brillantezza: l’alchimia di un personaggio che funziona, l’incisività di una frase che resta.
Si tratta di un viaggio.
È un viaggio, quello che si appresterà a compiere la nostra storia; ma è anche un viaggio, quello che saremo costretti a intraprendere dentro noi stessi. Così, al termine di questa esperienza appassionante, esattamente come accade per ogni viaggio che si rispetti, potremmo scoprirci diversi, in parte cambiati. Ma soprattutto, molto arricchiti.
Perché poco più in là della paura di non farcela, può attenderci la pagina della nostra vita che da sempre desideravamo vivere.”
Il booktrailer del libro