Una donna si siede davanti al computer e comincia a scrivere la sua storia. Parte da lontano, da quell’inverno del 1946 in cui il padre valica a piedi il confine con la Francia in cerca di lavoro. Di lì a poco, anche la famiglia lascerà il Veneto stremato dalla fame e dalla guerra per raggiungerlo a Parigi sperando in una vita diversa, una vita dignitosa.
Gli inizi non sono facili, l’ambiente è ostile per i sudici immigrati italiani, tenuti a distanza come fossero appestati. Ma lei fin da bambina è forte e caparbia, decisa a sfidare i pregiudizi e a superare diffidenza e avversità.
Ha la fortuna di essere brava a scuola, gli insegnanti le consigliano di proseguire gli studi, tanto che si iscriverà alla facoltà di filosofia della Sorbona. Sono anni intensi ed emozionanti, quelli dell’università: il maggio francese riversa per le strade della città cortei di giovani idealisti e sognatori, che odiano la borghesia e tutto quello che rappresenta.
Tra questi studenti ci sono anche Jean e Louis. Il primo, audace e combattivo, è pronto a entrare in una banda armata; il secondo, raffinato e intellettuale, vive di libri e pensieri. È l’incontro che cambierà tre esistenze. È l’amore che non ha paura di trasgredire le regole.
Finché nulla sarà più come prima.
Catherine Cipolat, di origine italiana, è nata in Francia dove ha studiato filosofia. Di professione traduttrice, vive nelle Marche perché tra le colline si vede il mare. Alcuni suoi racconti sono stati premiati e pubblicati in antologie, riviste e blog. Ha una passione sfrenata per il cinema e l’arte. Vagli a spiegare che è primavera è il suo primo romanzo.